Ricostruzione del passato: Restauro Virtuale in Archeologia - Presentazione
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© Wikimedia Commons | Villino Maraini, Istituto Svizzero di Roma
Dal 06 Aprile 2018 al 06 Aprile 2018
Roma
Luogo: Istituto Svizzero di Roma
Indirizzo: via Ludovisi 48
Orari: h 18
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 06 420 421
E-Mail info: roma@istitutosvizzero.it
Sito ufficiale: http://www.istitutosvizzero.it
Presentazione del libro Virtual Restoration. Paintings and Mosaics di Massimo Limoncelli.
La pubblicazione è un manuale, una sorta di guida che passo dopo passo vuole condurre il lettore ad una corretta comprensione e applicazione del restauro virtuale.
Con Massimo Limoncelli (Università del Salento), Giulia Bordi (Università Roma Tre), Martin Mohr (Università di Zurigo) e Norbert Zimmermann (Istituto Archeologico Germanico, Roma).
L'evento è stato organizzato in collaborazione con l'Università di Zurigo, l'Università del Salento e ISUFI, Lecce
Lo sviluppo delle tecnologie informatiche avvenuto negli ultimi due decenni ha portato alla nascita di nuove discipline, caratterizzate dalla coniugazione di attività e metodologie di ricerca proprie delle hard sciences con quelle più tradizionali di estrazione umanistica: il Restauro Virtuale.
Il Restauro Virtuale è la disciplina che rappresenta l’insieme delle metodologie informatiche integrate di Computer Graphics, sia bidimensionali che tridimensionali, finalizzate alla restituzione di un bene archeologico, architettonico o artistico nella sua completa, o quasi, integrità. Il Restauro Virtuale può essere suddiviso in due filoni principali: la restituzione in 3D, basata sull'elaborazione di modelli tridimensionali, applicabile ad architetture, sculture, stucchi, reperti fittili o mobili, e la restituzione in 2D, fondata sull'immagine digitale (Image Based Processing) alla quale si possono ascrivere le pitture murarie (ma anche su tela o legno), i mosaici, i documenti e i materiali librari.
Il volume illustra il Restauro Virtuale delle superfici pittoriche e musive con numerosi casi studio attraverso i quali vengono illustrate tutte le tecniche necessarie, dal rilievo alla rappresentazione delle superfici decorate, dalle integrazioni delle lacune alla ricostruzione iconografica, seguendo i principi, i metodi e le regole del restauro reale, secondo l’assioma “restauro fisico per conservare e restauro virtuale per valorizzare: una metodologia in evoluzione”.
Programma:
— Introduzione e presentazione del libro "Virtual Restoration. Paintings and Mosaics": Giulia Bordi e Norbert Zimmermann
— "Ricostruire il passato: il progetto di Archeologia e Restauro Virtuale a Monte Iato (PA)": Massimo Limoncelli e Martin Mohr
— Discussione e conclusioni
— Aperitivo
Giulia Bordi
Giulia Bordi è ricercatrice presso il Dipartimento di Studi Umanistici e insegna Storia dell’arte medievale presso la Facoltà di Lettere e Filosofia. Laureata in Conservazione dei beni culturali presso l’Università degli studi della Tuscia-Viterbo (2007), nel 2008 ha conseguito il Diploma di Perfezionamento in discipline storico-artistiche presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, con una tesi dal titolo “Pittura e parete a Roma tra VII e XI secolo. Gli affreschi di San Saba e Santa Maria in via Lata”. I suoi ambiti di ricerca sono principalmente rivolti allo studio della pittura medievale e ai processi di interazione tra architettura, arredi liturgici e decorazione dipinta a Roma e in Asia Minore tra IV e XIV secolo. A questi si affianca il filone di ricerca sulla visualizzazione e i sistemi di documentazione della pittura medievale tra XIX e XXI secolo.
Massimo Limoncelli
Archeologo, insegna Archeologia Virtuale presso la Scuola Superiore ISUFI dell’Università del Salento e Tecniche di Modellazione Digitale-Computer 3d presso l’Accademia i Belle Arti di Lecce. Partecipa ad attività di scavi e restauri con istituti di ricerca italiani (CNR-Ibam, Università del Salento, della Calabria, Bari, Napoli, Venezia) e stranieri (Deutsches Archaologisches Institut Rom, Universität Zürich, Institute of Fine Arts di New York, University of Texas); ha condotto attività di ricerca in Archeologia Virtuale nel Mediterrraneo , in particolare a Hierapolis di Frigia (Turchia), Dime (Egitto), Leptis Magna (Libia), Nabeul (Tunisia), Roma, Selinunte e Metaponto.
Martin Mohr
Ha studiato archeologia classica, storia antica e storia medievale all’Università di Zurigo. La sua tesi di dottorato "Die Heilige Strasse – Ein 'Weg der Mitte?' Soziale Gruppenbildung im Spannungsfeld der archaischen Polis" fu svolta presso l’Istituto Archeologico dell’Università di Zurigo tutelata dal Prof. Em. Dr. Hans Peter Isler e il Prof. Dr. Erich Kistler. Dal 2010 è docente al Dipartimento di Archeologia Classica dell’Università di Zurigo e Visiting Professor al Dipartimento Culture e Società dell’Università degli Studi di Palermo e al Dipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo dell’Università di Firenze. Dal 2012 è responsabile scientifico degli scavi di Monte Iato e Spina svolti dall’Università di Zurigo sotto la direzione del Prof. Dr. Christoph Reusser.
Norbert Zimmermann
Ha studiato archeologia tardo antica e cristiana, storia dell'arte e filologia italiana a Bonn, Roma e Monaco di Bavaria. È stato senior researcher all'Istituto per la Cultura Antica dell'Accademia delle Scienze a Vienna, ed è membro dello staff scientifico della missione archeologica austriaca a Efeso. Dal 2014 è direttore scientifico dell'Istituto Archeologico Germanico a Roma. Tra i suoi interessi scientifici sono la cristianizzazione del mondo antico, la pittura romana e paleocristiana, l'arte funeraria e l'abitare nel mondo antico. Da anni sta applicando metodologie digitali avanzate come 3D Laser scanning, per esempio nelle catacombe romane o a Efeso.
Venerdì 6 aprile h 18
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