Tondi & Quadri
Dal 15 Giugno 2023 al 07 Luglio 2023
Roma
Luogo: Studio Tiepolo 38
Indirizzo: Via Giovanni Battista Tiepolo 38
Orari: martedì, mercoledì, giovedì ore 17-20 e su appuntamento
Curatori: Ulisse Malito Cappero
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +393398889193
E-Mail info: nerinapoli@gmail.com
Mercoledì 14 Giugno alle ore 18 si inaugura a Roma, presso lo STUDIO TIEPOLO 38, la mostra personale TONDI & QUADRI dell'artista napoletano Giancarlo Neri. A cura di Ulisse Malito Cappero. Dal 15 Giugno al 7 Luglio, la mostra sarà visitabile il Martedì, il Mercoledì ed il Giovedì dalle 17 alle 20 o per appuntamento scrivendo a nerinapoli@gmail.com o telefonando al 339 8889193.
Giancarlo Neri è nato a Napoli nel 1955. Nel 1978 si trasferisce a New York come calciatore professionista ma poi studia pittura e scultura alla “Arts Students League” e diventa artista a tempo pieno. La prima mostra personale è alla Kornblee Gallery nel 1983. In quegli anni inizia a realizzare grandi installazioni ambientali, nel paesaggio urbano e naturale, negli Usa, in Europa e in Sud America. Tra le opere più importanti Still Night sul tetto della Clocktower Gallery (MOMA P.S.1) nel 1989 e Holy Tunnel a Canal Street (Tribeca) 1991 a New York; 180 Sedie a Capri, sulla Via Krupp, 1991; Lo Scrittore/The Writer, installazione nel Parco di Villa Ada a Roma nel 2003, poi a Londra nel Parco di Hampstead Heath nel 2005, e definitivamente collocata nella Villa Reale di Monza; Massimo Silenzio al Circo Massimo di Roma (2007) poi replicata a Madrid (2008), Dubai (2009) e Rio de Janeiro (Praça Paris, 2012); Luna & Laltra, opera permanente al Castel Sant’Elmo di Napoli, 2008; Glória! Sulla facciata dell’Hotel Glória a Rio de Janeiro, 2009. Tra i suoi lavori più recenti Mistério Napolitano a Lisbona, 2014; Latinorum nel sito archeologico delle Case Romane del Celio a Roma, 2014; Audioghost68, installazione/performance sul Grande Cretto di Burri in Sicilia, 2015; Barroco Elétrico alla fondazione Oi Futuro di Rio de Janeiro, 2016; Lune per i 60 anni del Festival di Spoleto, 2017; Dialogo Infinito, installazione permanente nel Parco di Veio in provincia di Roma, 2019 e RR&R (Rock, Radio & Roll) a Lista Fyr, Norvegia, 2022. Neri vive e lavora a Roma.
TONDI & QUADRI di Giancarlo Neri
Novembre 2019, Belo Horizonte, Brasile
La riunione è andata molto bene: a un certo punto Ramon Vieira Santos, il rappresentante dello Instituto Estadual do Patrimônio Histórico e Artístico de Minas Gerais sorride e comincia a chiamare il progetto che gli stiamo illustrando “o nosso projeto”- non c’è bisogno di traduzione – e ci organizza una serie di incontri istituzionali per il giorno dopo per dare concretamente inizio alle danze. Usciamo dalla riunione quasi volando, io e la mia complice/amica/gallerista Paola Colacurcio, meglio di così non poteva andare. Il mio progetto, anzi, o nosso projeto, si chiama “Outro Planeta” (Un altro Pianeta) ed è una installazione luminosa a trecentosessanta gradi nella gigantesca piazza principale della città, Praça da Liberdade. Una trentina di “Lune”- globi luminosi di vari diametri - posizionate in alto sui palazzi che affacciano sulla bellissima piazza con un grande giardino tropicale al centro. Si tratta in gran parte di musei e edifici istituzionali di vario genere che fanno parte di una associazione culturale, il Circuito Liberdade, e il giorno dopo veniamo accolti in pompa magna dai vari direttori, presidenti, assessori ecc., tutti entusiasti di “Outro Planeta” e uno, il più entusiasta di tutti, ci offre addirittura la grande terrazza del suo museo per ospitare il party dell’inaugurazione. Sembrava fatta: grazie alla ottima legge sulle sponsorizzazioni culturali in Brasile, la “Lei Rouanet” della quale avevo beneficiato qualche anno prima per una grande installazione a Rio de Janeiro, non avevamo alcun dubbio sul fatto che avremmo trovato i soldi per realizzare anche questa a Belo Horizonte. Quindi torno vincitore in Italia, si comincia a parlare di date, si punta all’autunno/inverno del 2020. Nel frattempo c’è un altro grande progetto su cui sto lavorando da tempo che sembra ben avviato, è per il Festival di Spoleto, per l’estate del 2020, quindi non mi posso lamentare, le cose vanno abbastanza bene, il futuro mi sorride...
Senonchè, con una progressione prima lenta ma poi rapida e inesorabile, arrivano Wuhan, il virus sconosciuto, il mercato degli animali vivi, il salto di specie, il Covid19, i primi due casi in Italia... ora è ufficialmente Pandemia, l’Italia diventa prima in classifica per i contagiati seguita a breve proprio dal Brasile e infine si arriva, per mancanza di alternative possibili, al panico e al lockdown. Tutto si ferma, come non si è mai fermato prima, figuriamoci i miei bellissimi progetti. E così scompare Belo Horizonte, anzi, scompare l’orizzonte in generale, il futuro diventa una specie di nebbia densa e malsana piena di incognite e di pericoli, si ferma addirittura la Serie A, non so se mi spiego.
Marzo 2020, Roma
Si sta in casa, si DEVE stare in casa e io, fortunatamente, ho trovato la soluzione che mi permette non solo di non sbattere la testa contro il muro (la vita senza Serie A è dura, durissima, lo ammetto) ma di immergermi completamente in quello che faccio: dipingo. In fondo ho cominciato come pittore, nel 1980 a New York, e alla pittura torno periodicamente, l'ultima volta nel 2014, e sempre con grande piacere. Il pittore, beato lui, è quasi autosufficiente: se ne sta in casa o nello studio o nella casa-studio o nello studio-casa e lavora da solo con iI suo cavalletto, le sue tele, i pennelli, i colori e, soprattutto, con le sue idee che può immediatamente mettere in pratica senza dar conto a nessuno. Le grandi installazioni pubbliche sono belle, bellissime, ma comportano sempre incognite, attese, ritardi, permessi, preventivi, assicurazioni, rinvii, problemi di ogni genere, insomma. E poi la pioggia, la grandine, il vento, il freddo, il caldo, la polvere e poi i ladri, i vandali, i curiosi, gli scocciatori (che fate, è una pubblicità, un film, un evento, una copertina dei Pink Floyd? E tutte queste sedie cosa vorrebbero significare? E chi paga? E chi vi ha dato i permessi? Ma davvero lei sarebbe un artista?). Niente di tutto questo, quindi, sono solo e dipingo allegramente e senza problemi e, quando finisce il lockdown e arrivano finalmente i vaccini, quasi non me ne accorgo perché continuo a fare quello che facevo prima: dipingo, faccio il pittore, tiè.
Giugno 2023, Roma, la Mostra
Ma come, ora fai una mostra e non dici una parola su “cosa” hai dipinto? E perché? Non una parola sulle tue teorie sulla pratica della pittura? E neanche sul tuo stile, sulla tua poetica, su dove trovi l’ispirazione? Su dove ti collochi nel panorama dell’arte contemporanea italiana? No, neanche una parola, io lavoro con le immagini. Per le parole, se proprio non potete farne a meno, rivolgetevi al curatore della mostra, Ulisse Malito Cappero. Il quale però, nonostante avrebbe tante cose da dire sul mio lavoro (o almeno così dice lui) è sotto contratto e viene pagato per non dire o scrivere assolutamente nulla su di me o, tanto meno, sul mio lavoro. La nostra collaborazione va avanti con reciproca soddisfazione e con ottimi risultati da qualche anno; l’unica volta che gli permisi di scrivere due righe su di me (“ma che siano due di numero, mi raccomando!”) il Malito Cappero ebbe a esprimersi così: “Giancarlo Neri è un mio pupillo, potete stare tranquilli”.
Giancarlo Neri è nato a Napoli nel 1955. Nel 1978 si trasferisce a New York come calciatore professionista ma poi studia pittura e scultura alla “Arts Students League” e diventa artista a tempo pieno. La prima mostra personale è alla Kornblee Gallery nel 1983. In quegli anni inizia a realizzare grandi installazioni ambientali, nel paesaggio urbano e naturale, negli Usa, in Europa e in Sud America. Tra le opere più importanti Still Night sul tetto della Clocktower Gallery (MOMA P.S.1) nel 1989 e Holy Tunnel a Canal Street (Tribeca) 1991 a New York; 180 Sedie a Capri, sulla Via Krupp, 1991; Lo Scrittore/The Writer, installazione nel Parco di Villa Ada a Roma nel 2003, poi a Londra nel Parco di Hampstead Heath nel 2005, e definitivamente collocata nella Villa Reale di Monza; Massimo Silenzio al Circo Massimo di Roma (2007) poi replicata a Madrid (2008), Dubai (2009) e Rio de Janeiro (Praça Paris, 2012); Luna & Laltra, opera permanente al Castel Sant’Elmo di Napoli, 2008; Glória! Sulla facciata dell’Hotel Glória a Rio de Janeiro, 2009. Tra i suoi lavori più recenti Mistério Napolitano a Lisbona, 2014; Latinorum nel sito archeologico delle Case Romane del Celio a Roma, 2014; Audioghost68, installazione/performance sul Grande Cretto di Burri in Sicilia, 2015; Barroco Elétrico alla fondazione Oi Futuro di Rio de Janeiro, 2016; Lune per i 60 anni del Festival di Spoleto, 2017; Dialogo Infinito, installazione permanente nel Parco di Veio in provincia di Roma, 2019 e RR&R (Rock, Radio & Roll) a Lista Fyr, Norvegia, 2022. Neri vive e lavora a Roma.
TONDI & QUADRI di Giancarlo Neri
Novembre 2019, Belo Horizonte, Brasile
La riunione è andata molto bene: a un certo punto Ramon Vieira Santos, il rappresentante dello Instituto Estadual do Patrimônio Histórico e Artístico de Minas Gerais sorride e comincia a chiamare il progetto che gli stiamo illustrando “o nosso projeto”- non c’è bisogno di traduzione – e ci organizza una serie di incontri istituzionali per il giorno dopo per dare concretamente inizio alle danze. Usciamo dalla riunione quasi volando, io e la mia complice/amica/gallerista Paola Colacurcio, meglio di così non poteva andare. Il mio progetto, anzi, o nosso projeto, si chiama “Outro Planeta” (Un altro Pianeta) ed è una installazione luminosa a trecentosessanta gradi nella gigantesca piazza principale della città, Praça da Liberdade. Una trentina di “Lune”- globi luminosi di vari diametri - posizionate in alto sui palazzi che affacciano sulla bellissima piazza con un grande giardino tropicale al centro. Si tratta in gran parte di musei e edifici istituzionali di vario genere che fanno parte di una associazione culturale, il Circuito Liberdade, e il giorno dopo veniamo accolti in pompa magna dai vari direttori, presidenti, assessori ecc., tutti entusiasti di “Outro Planeta” e uno, il più entusiasta di tutti, ci offre addirittura la grande terrazza del suo museo per ospitare il party dell’inaugurazione. Sembrava fatta: grazie alla ottima legge sulle sponsorizzazioni culturali in Brasile, la “Lei Rouanet” della quale avevo beneficiato qualche anno prima per una grande installazione a Rio de Janeiro, non avevamo alcun dubbio sul fatto che avremmo trovato i soldi per realizzare anche questa a Belo Horizonte. Quindi torno vincitore in Italia, si comincia a parlare di date, si punta all’autunno/inverno del 2020. Nel frattempo c’è un altro grande progetto su cui sto lavorando da tempo che sembra ben avviato, è per il Festival di Spoleto, per l’estate del 2020, quindi non mi posso lamentare, le cose vanno abbastanza bene, il futuro mi sorride...
Senonchè, con una progressione prima lenta ma poi rapida e inesorabile, arrivano Wuhan, il virus sconosciuto, il mercato degli animali vivi, il salto di specie, il Covid19, i primi due casi in Italia... ora è ufficialmente Pandemia, l’Italia diventa prima in classifica per i contagiati seguita a breve proprio dal Brasile e infine si arriva, per mancanza di alternative possibili, al panico e al lockdown. Tutto si ferma, come non si è mai fermato prima, figuriamoci i miei bellissimi progetti. E così scompare Belo Horizonte, anzi, scompare l’orizzonte in generale, il futuro diventa una specie di nebbia densa e malsana piena di incognite e di pericoli, si ferma addirittura la Serie A, non so se mi spiego.
Marzo 2020, Roma
Si sta in casa, si DEVE stare in casa e io, fortunatamente, ho trovato la soluzione che mi permette non solo di non sbattere la testa contro il muro (la vita senza Serie A è dura, durissima, lo ammetto) ma di immergermi completamente in quello che faccio: dipingo. In fondo ho cominciato come pittore, nel 1980 a New York, e alla pittura torno periodicamente, l'ultima volta nel 2014, e sempre con grande piacere. Il pittore, beato lui, è quasi autosufficiente: se ne sta in casa o nello studio o nella casa-studio o nello studio-casa e lavora da solo con iI suo cavalletto, le sue tele, i pennelli, i colori e, soprattutto, con le sue idee che può immediatamente mettere in pratica senza dar conto a nessuno. Le grandi installazioni pubbliche sono belle, bellissime, ma comportano sempre incognite, attese, ritardi, permessi, preventivi, assicurazioni, rinvii, problemi di ogni genere, insomma. E poi la pioggia, la grandine, il vento, il freddo, il caldo, la polvere e poi i ladri, i vandali, i curiosi, gli scocciatori (che fate, è una pubblicità, un film, un evento, una copertina dei Pink Floyd? E tutte queste sedie cosa vorrebbero significare? E chi paga? E chi vi ha dato i permessi? Ma davvero lei sarebbe un artista?). Niente di tutto questo, quindi, sono solo e dipingo allegramente e senza problemi e, quando finisce il lockdown e arrivano finalmente i vaccini, quasi non me ne accorgo perché continuo a fare quello che facevo prima: dipingo, faccio il pittore, tiè.
Giugno 2023, Roma, la Mostra
Ma come, ora fai una mostra e non dici una parola su “cosa” hai dipinto? E perché? Non una parola sulle tue teorie sulla pratica della pittura? E neanche sul tuo stile, sulla tua poetica, su dove trovi l’ispirazione? Su dove ti collochi nel panorama dell’arte contemporanea italiana? No, neanche una parola, io lavoro con le immagini. Per le parole, se proprio non potete farne a meno, rivolgetevi al curatore della mostra, Ulisse Malito Cappero. Il quale però, nonostante avrebbe tante cose da dire sul mio lavoro (o almeno così dice lui) è sotto contratto e viene pagato per non dire o scrivere assolutamente nulla su di me o, tanto meno, sul mio lavoro. La nostra collaborazione va avanti con reciproca soddisfazione e con ottimi risultati da qualche anno; l’unica volta che gli permisi di scrivere due righe su di me (“ma che siano due di numero, mi raccomando!”) il Malito Cappero ebbe a esprimersi così: “Giancarlo Neri è un mio pupillo, potete stare tranquilli”.
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