Sonia Ros. Play
Opera di Sonia Ros
Dal 17 April 2024 al 31 May 2024
Venezia
Luogo: Biennale-Spaces
Indirizzo: Salizada Stretta 96
Orari: da mercoledì a domenica 11-19
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 3931135965
E-Mail info: info@biennalespaces.com
Sito ufficiale: http://www.biennalespaces.com
L’Associazione Culturale Biennale Spaces, in occasione della 60.Esposizione Internazionale d’Arte, Biennale 2024, ospita dal 17 Aprile 2024 al 31 Maggio 2024 la mostra personale “Play” di Sonia Ros.
““Non è difficile trovare qualcosa da dire su qualunque argomento incluse le opere d'arte per le quali bisognerebbe tacere piuttosto che dire. Se ci impegniamo un poco troviamo giustificazioni per tutto, per il bene e per il male, per il diavolo e l'acqua santa.
Il fatto è che nel mare magnum delle invenzioni formali degli artisti d'oggi ci si perde e allora abbiamo bisogno del conforto della parola. Un pittore dipinge e poi inizia il cicaleccio, un rumore di fondo che gracchia, spiega, puntualizza. Un pittore che sa il fatto proprio, che possiede il mestiere e lo usa per dire qualcosa, se è davvero in grado di dire con la pittura e se ciò che dice ha un senso, non ha bisogno di spiegazioni ulteriori, di esegeti e chiosatori.
Ne discende che se volessi essere coerente dovrei starmene zitto e lasciar parlare i dipinti che nel caso di Sonia Ros hanno molto da dire. Le sue opere, specialmente quelle di grandi dimensioni, catturano l'attenzione, non passano inosservate, di più catturano fisicamente, ti tirano dentro, giù, sott'acqua, dove nascono strane creature di sogno, a volte di incubo gentile. I grandi dipinti sottomarini di Ros sono popolati di esseri improbabili inventati di sana pianta. Se la pianta è sana anche il frutto lo sarà e i frutti che Sonia ci porge sono liberatori. I suoi frutti/personaggi/ dipinti sono la materializzazione di una serie composita di sogni ( non a caso si chiama Sonia) ad occhi aperti, esseri che sono spinti da una forza interiore che li fa muovere, agire. Non sono loro a decidere cosa sono e cosa stanno per diventare… No, loro sono agìti, non attori. Parrebbe che l ' autore fosse il burattinaio e invece no, perché la pittrice si scansa senza preavviso e noi che stiamo guardando, voyeurs in attesa del finale, ci troviamo improvvisamente addosso la responsabilità di essere chiamati come co-autori. Noi, guardando l ' opera le diamo vita, carichiamo di significato le amebe e le spingiamo a divenire ciò che nemmeno l ' autrice pensava avrebbero potuto essere: Play!
A questo punto se qualcuno di voi dicesse : " ma scusi, lei sa che fino ad ora non ha detto niente? Un bel niente! Un bellissimo rien de rien", io risponderei: " bravo! Lei ha capito tutto! Forse senza volerlo.....e sa perché? Guardi, non glielo dico, ci arrivi da solo, non voglio privarla del piacere di una importante scoperta tutta sua. Si arrangi un po' da solo. E se avesse ancora qualche dubbio venga a vedere questa mostra straordinaria, vediamola assieme, noi e Sonia Ros il 17 Aprile 2024, vedrà che tutto le sarà più chiaro. Mi creda, Suo, Massimo Minini “”
““Non è difficile trovare qualcosa da dire su qualunque argomento incluse le opere d'arte per le quali bisognerebbe tacere piuttosto che dire. Se ci impegniamo un poco troviamo giustificazioni per tutto, per il bene e per il male, per il diavolo e l'acqua santa.
Il fatto è che nel mare magnum delle invenzioni formali degli artisti d'oggi ci si perde e allora abbiamo bisogno del conforto della parola. Un pittore dipinge e poi inizia il cicaleccio, un rumore di fondo che gracchia, spiega, puntualizza. Un pittore che sa il fatto proprio, che possiede il mestiere e lo usa per dire qualcosa, se è davvero in grado di dire con la pittura e se ciò che dice ha un senso, non ha bisogno di spiegazioni ulteriori, di esegeti e chiosatori.
Ne discende che se volessi essere coerente dovrei starmene zitto e lasciar parlare i dipinti che nel caso di Sonia Ros hanno molto da dire. Le sue opere, specialmente quelle di grandi dimensioni, catturano l'attenzione, non passano inosservate, di più catturano fisicamente, ti tirano dentro, giù, sott'acqua, dove nascono strane creature di sogno, a volte di incubo gentile. I grandi dipinti sottomarini di Ros sono popolati di esseri improbabili inventati di sana pianta. Se la pianta è sana anche il frutto lo sarà e i frutti che Sonia ci porge sono liberatori. I suoi frutti/personaggi/ dipinti sono la materializzazione di una serie composita di sogni ( non a caso si chiama Sonia) ad occhi aperti, esseri che sono spinti da una forza interiore che li fa muovere, agire. Non sono loro a decidere cosa sono e cosa stanno per diventare… No, loro sono agìti, non attori. Parrebbe che l ' autore fosse il burattinaio e invece no, perché la pittrice si scansa senza preavviso e noi che stiamo guardando, voyeurs in attesa del finale, ci troviamo improvvisamente addosso la responsabilità di essere chiamati come co-autori. Noi, guardando l ' opera le diamo vita, carichiamo di significato le amebe e le spingiamo a divenire ciò che nemmeno l ' autrice pensava avrebbero potuto essere: Play!
A questo punto se qualcuno di voi dicesse : " ma scusi, lei sa che fino ad ora non ha detto niente? Un bel niente! Un bellissimo rien de rien", io risponderei: " bravo! Lei ha capito tutto! Forse senza volerlo.....e sa perché? Guardi, non glielo dico, ci arrivi da solo, non voglio privarla del piacere di una importante scoperta tutta sua. Si arrangi un po' da solo. E se avesse ancora qualche dubbio venga a vedere questa mostra straordinaria, vediamola assieme, noi e Sonia Ros il 17 Aprile 2024, vedrà che tutto le sarà più chiaro. Mi creda, Suo, Massimo Minini “”
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