A Bergamo fino al 17 ottobre con un nuovo allestimento del museo

Sul filo dell'autoritratto. Rembrandt all'Accademia Carrara

Rembrandt in una Storia Meravigliosa, vista della mostra con l'Autoritratto giovanile di Rembrandt proveniente dal Rijksmuseum I Photo credits adicorbetta I Courtesy Accademia Carrara
 

Francesca Grego

14/07/2021

Bergamo - Nessun altro artista ha indagato il proprio volto come Rembrandt. Il maestro olandese ci ha lasciato più di 40 autoritratti dipinti, almeno 12 disegni e 30 incisioni: opere non commissionate, né destinate a facoltosi mecenati, ma realizzate esclusivamente per se stesso, in un continuo interrogarsi sulla propria individualità e sul proprio ruolo di pittore. Uno dei primi frutti di questa incredibile ricerca è eccezionalmente in mostra all’Accademia Carrara di Bergamo fino al prossimo 17 ottobre grazie a un raro prestito del Rijksmuseum di Amsterdam. Si tratta dell’Autoritratto giovanile del 1628, tra le prime opere in cui l’artista presenta il proprio volto svincolato da un contesto, senza oggetti, abiti o accessori a veicolare il significato della scena. 

“Rembrandt scrutò la propria immagine per tutta la vita. L’autoritratto divenne il luogo poetico e tecnico nel quale fissare caratteri linguistici e umani nel loro mutare”, spiegano il direttore dell’Accademia Carrara Maria Cristina Rodeschini e Taco Dibbits, suo collega al Rijksmuseum: “È stato giustamente sottolineato, data l’ampiezza del repertorio, che la serie degli autoritratti, seguendo il corso di tutta la sua vita, dalla giovinezza alla vecchiaia, traccia una fedele biografia per immagini. Guardarsi allo specchio, pratica necessaria alla loro realizzazione, significava soffermarsi ogni volta sulle trasformazioni del proprio volto, ma ancor più misurarsi con l’intintià del proprio stato d’animo. La superba qualità e il clima pervaso di mistero del piccolo Autoritratto, in cui cogliere l’assoluto dominio della luce, primizia della maturità di Rembrandt, è parso il modo migliore per accendere l’interesse su questo maestro dell’arte europea”.   


Dirck Dircksz van Santvoort (Amsterdam, 1609-1680), Ritratto di giovane donna, 1635, olio su tela. Accademia Carrara, Bergamo

L’arrivo in Italia del capolavoro del Rijksmuseum diventa l’occasione di una mostra dossier, che esplora l’opera del pittore sullo sfondo del secolo d’oro olandese, per poi analizzarne l'influenza sull’arte di un intero continente. Due focus di approfondimento - Nella bottega di Rembrandt e La fortuna europea dell’artista olandese - sviluppano il tema mettendo in evidenza i gioielli seicenteschi dell’Accademia Carrara. Intorno all’Autoritratto giovanile si dispongono opere di illustri allievi di Rembrandt come Nicolaes Maes, Gerbrandt van den Eeckhout, Dirck Dircksz van Santvoort - rappresentato dal bellissimo Ritratto di giovane donna del 1635 - e di pittori italiani ispirati dal maestro tra il Seicento e il Settecento, da Bartolomeo Nazari a Giovanni Benedetto Castiglione e Giuseppe Nogari, quest’ultimo rappresentato dall’espressivo Ritratto di vecchia


Giuseppe Nogari (Venezia, 1699-1763), Ritratto di vecchia, 1735-1740 circa, olio su tela. Accademia Carrara, Bergamo

Per chi desidera conoscere meglio il maestro di Leida, un intervento multimediale ne ricostruisce la figura di uomo e di artista. Su un altro schermo la vita di Rembrandt è ripercorsa attraverso i suoi numerosi autoritratti posti in sequenza. Da quelli in costumi storici o eccentrici alle rappresentazioni con tavolozza e pennello, dove l’artista si mostra nell’esercizio delle sue funzioni, fino alle emozionanti immagini introspettive della maturità, scopriamo come la sua pittura e il suo sguardo si siano evoluti nel corso degli anni, coinvolgendo senso e atmosfere, posture, luci e resa materica.
Una vera e propria ossessione quella di Rembrandt per il proprio volto, e per i significati che attraverso quella immagine riusciva a veicolare, eludendo (come ha sempre fatto) i confini di genere”, scrive lo storico dell’arte Marco Matteo Mascolo nel libro Lo specchio di Rembrandt (Skira): “Oltre che alla sua arte, che ha suscitato grandissima ammirazione, è stato anche grazie all’immagine così iconica del suo volto che molti artisti dei secoli successivi sono stati intimamente toccati da Rembrandt e dalla sua arte, tanto da eleggerlo a modello da studiare e vero e proprio autore-mito, capace di riassumere in sé tutto il senso dell’essere pittori”.  


Rembrandt van Rijn, Autoritratto Giovanile, 1628 circa, olio su tavola. Rijksmuseum, Amsterdam

Intanto l’allestimento dell’Accademia Carrara si rinnova in occasione della grande mostra che a partire da agosto vedrà una selezione rappresentativa delle sue raccolte protagonista al Bund One Art Museum di Shanghai. Tesori conservati nei depositi e raramente esposti al pubblico si appropriano delle sale espositive per raccontare vicende e identità del museo in una serie di focus tematici, integrando i percorsi usuali. Dipinti, disegni, incisioni, oggetti e foto storiche mettono in scena Una Storia Meravigliosa, dando spazio ai numerosi collezionisti e mecenati che, a partire dal fondatore Giacomo Carrara, hanno contribuito ad arricchire il patrimonio dell’Accademia, nonché agli artisti e ai pezzi caratterizzanti delle sue collezioni, da Lorenzo Lotto a Gaspar Van Wittel, fino a Giovanni Fattori


Una Storia Meravigliosa, ambiente narrativo, Accademia Carrara, Bergamo I Photo credits adicorbetta I Courtesy Accademia Carrara 

Leggi anche:
Scoperto a Roma un Rembrandt creduto perduto