Dal 19 marzo al 31 luglio a Palazzo Strozzi e ai Musei del Bargello

A Firenze la rivoluzione di Donatello, genio del Rinascimento

Donatello, Madonna col Bambino (Madonna Pazzi), 1422 circa © Staatliche Museen, Skulpturensammlung und Museum für Byzantinische Kunst | Foto: © Antje Voigt
 

Samantha De Martin

17/03/2022

Firenze - Artefice di un concetto totalmente moderno di umanità, Donatello ha conferito alla sua arte una dimensione psicologica che abbraccia, in tutta la loro profondità, le più diverse emozioni, dalla dolcezza alla crudeltà, dalla gioia al dolore più straziante.
L’artista prediletto dai Medici, rivoluzionario nelle tecniche, quanto nei materiali e nei generi, sarà, dal 19 marzo al 31 luglio, protagonista assoluto di una grande retrospettiva che riunisce per la prima volta i suoi più importanti capolavori, a confronto con opere di colleghi quali Brunelleschi, Masaccio, Mantegna, Giovanni Bellini, Michelangelo, Raffaello.

Cariche di pathos, espressioni di una approfondita ricerca sulla psicologia dei soggetti, le opere di Donatello coinvolgono il pubblico in una riflessione quasi esistenziale. Ad accogliere i 130 capolavori del percorso Donatello, il Rinascimento - sculture, dipinti, disegni in arrivo a Firenze da una sessantina tra i più importanti musei e istituzioni al mondo, dalla National Gallery of Art di Washington al Metropolitan Museum of Art di New York - saranno due sedi: la Fondazione Palazzo Strozzi e i Musei del Bargello.


Donatello, Miracolo della mula, 1446-1449 circa, Padova, Basilica di Sant’Antonio. Archivio Fotografico Messaggero di sant’Antonio | Foto: © Nicola Bianchi

Il percorso, articolato in 14 sezioni, a cura di Francesco Caglioti, professore ordinario di Storia dell’Arte medievale presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, propone un viaggio attraverso la vita e la fortuna del genio, dagli esordi e dal dialogo con Brunelleschi - sviluppato attraverso il confronto tra i due celebri Crocifissi in legno provenienti dalla Basilica di Santa Croce e da quella di Santa Maria Novella - ai luoghi che ne hanno registrato l’attività (Siena, Prato e Padova, oltre a Firenze), a tu per tu con seguaci e altri celebri artisti più giovani come Mantegna e Bellini.
Tra le grandi innovazioni messe a punto dal tandem Filippo-Donato nei primi due decenni del Quattrocento si inserisce anche il rilancio della terracotta come materiale autonomo per la creazione di figure di tutti i formati. Non spetta a Donatello l’invenzione degli “spiritelli”, ovvero i putti nudi e alati, dei quali l’antichità classica già pullulava, ma fu lui a porli al centro del proprio immaginario, facendone gli infallibili motori di un’animazione perpetua della scultura.

Non mancano le sperimentazioni nei materiali più diversi, le invenzioni plastiche e scultoree, e una sezione speciale dedicata all’influenza di Donatello sugli artisti a lui successivi, tra cui Raffaello, Michelangelo e Bronzino, a testimonianza dell’importanza capitale della sua opera per le vicende dell’arte italiana.


Donatello, David vittorioso, 1408-1409; 1416; Firenze, Museo Nazionale del Bargello. Su concessione del Ministero della Cultura | Foto: © Bruno Bruchi

A Palazzo Strozzi la biografia artistica dello scultore prende forma attraverso cento capolavori quali il David in marmo e l’Amore-Attis del Bargello, gli Spiritelli del Pergamo del Duomo di Prato, il Crocifisso, il Miracolo della mula e l’Imago Pietatis dell’altare maggiore della Basilica di Sant’Antonio a Padova, accanto a numerosi prestiti dal Louvre, dal Metropolitan Museum di New York o dalla National Gallery di Londra.

Per la prima volta nella storia si mostreranno al pubblico, fuori dal loro contesto originario, il Convito di Erode, la Fede e la Speranza dal Fonte battesimale di Siena, oltre alle straordinarie porte bronzee della Sagrestia Vecchia di San Lorenzo a Firenze, alcune tra le opere oggetto di grandi restauri realizzati in connessione con la mostra.

Gli iconici capolavori di Donatello, dal San Giorgio in marmo al David in bronzo, la Madonna delle nuvole del Museum of Fine Arts di Boston, la Madonna Dudley del Victoria and Albert Museum di Londra e la Madonna della scala di Michelangelo, dalla Fondazione Casa Buonarroti di Firenze, accoglieranno invece gli ospiti nella sede espositiva del Museo Nazionale del Bargello.


Giovanni Bellini, Imago Pietatis, 1456 circa, Venezia, Fondazione Musei Civici di Venezia, Museo Correr 2021 © Archivio Fotografico - Fondazione Musei Civici di Venezia

“Dedicare una mostra monografica così ampia a Donatello - spiega il curatore Francesco Caglioti - è una sfida unica, della quale siamo davvero grati alla generosità di tanti prestatori. Le mostre a lui intitolate finora sono state fatte perlopiù esponendo copie o limitando la scelta degli originali a pochi pezzi. Donatello, forse il più audace scultore di ogni tempo, è un artista con una fortissima vocazione monumentale, anche quando lavora nei piccoli formati”.

Da Firenze, il percorso si allunga al resto della regione, come la fama del suo maestro. La Fondazione Palazzo Strozzi propone infatti la speciale iniziativa Donatello in Toscana, un progetto che ambisce a valorizzare il patrimonio artistico regionale, da Firenze a Siena, da Prato ad Arezzo, da Pontorme a Torrita di Siena, e che, grazie a una mappa tematica fisica e digitale, condurrà gli appassionati alla scoperta di oltre 50 opere di Donatello. Dall’Italia l'artista volerà presto in Europa. Il progetto fiorentino è stato infatti promosso e organizzato dalla Fondazione Palazzo Strozzi e dai Musei del Bargello, in collaborazione con gli Staatliche Museen di Berlino e il Victoria and Albert Museum di Londra che terranno le rispettive mostre sullo scultore. Dal 2 settembre 2022 all’8 gennaio 2023 la Gemäldegalerie di Berlino dedicherà un'esposizione all’artista italiano, mentre nella primavera 2023 Donatello sarà ospite del museo londinese.

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