Disponibile da oggi sul sito degli Uffizi

Il Cinquecento in 3D. Online un viaggio nella Grotta del Buontalenti

Grotta del Buontalenti: Teseo ed Elena I Courtesy Gallerie degli Uffizi
 

Francesca Grego

11/02/2021

Firenze - Alla fine del Cinquecento una fiabesca alchimia di natura e artificio accoglieva gli ospiti del granduca Francesco I de’ Medici nella Grotta del Buontalenti: un luogo pittoresco pensato per offrire refrigerio a chi si intratteneva nel Giardino di Boboli, ma soprattutto per stupire con giochi d’acqua, cieli fittizi solcati da uccelli, concrezioni di conchiglie e finte stalattiti, statue e affreschi ispirati a un gusto bizzarro. Chiuse da marzo a causa delle restrizioni anti-Covid, da oggi le tre cavità della Grotta Grande sono accessibili online sul sito delle Gallerie degli Uffizi (www.uffizi.it). 


Grotta del Buontalenti 3D: la prima Stanza. Courtesy Gallerie degli Uffizi

Ricostruzioni digitalizzate in 3D ad alta definizione invitano a esplorare gli ambienti progettati prima da Giorgio Vasari e poi da Bernardo Buontalenti, che fino al 1924 hanno accolto i Prigioni di Michelangelo, oggi sostituiti da copie di gesso, in un singolarissimo mix di architettura, pittura murale e scultura. Ai lati dello scenografico ingresso le statue rinascimentali di Cerere e Apollo scolpite da Baccio Bandinelli danno il benvenuto ai visitatori. Poi la fantasia prende il sopravvento in stanze magnifiche e grottesche, che ricordano nell’atmosfera le camere delle meraviglie dello stesso periodo. Il caos, l’erotismo, l’amore sono i temi evocati dalla Grotta Grande, dove figure mitologiche emergono tra animali della terra e del mare, giochi di riflessi e trasparenze. Sul sito degli Uffizi è possibile avvicinarsi e ammirarle nei dettagli, per apprezzare appieno uno dei più sorprendenti gioielli del Manierismo tardo cinquecentesco. 


Grotta del Buontalenti, Giardino di Boboli I Courtesy Gallerie degli Uffizi

“Chi nei secoli passati entrava nella Grotta, veniva subito sorpreso da spruzzi di acqua fresca che regalavano un inaspettato refrigerio”, racconta il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt: “Oggi per varie ragioni questo ‘scherzo’ non è possibile, ma l’incanto rimane. Al suo interno infatti si viene subito accolti da sculture di pastori e capre, piante e animali dipinti, rilievi di strane creature coperte da licheni e spugne finte, come cresciuti nell’umidità e nell’ombra. E poi ci sono due tra le più belle sculture del Manierismo toscano: Il Teseo ed Elena di Vincenzo de’ Rossi – una coppia di amanti allacciata nel più tenero degli abbracci – e la Venere di Giambologna, inno alla grazia e alla bellezza del corpo femminile”. 


Grotta del Buontalenti 3D, la terza Stanza con la Venere del Giambologna I Courtesy Gallerie degli Uffizi

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