Emersi materiali originali e indizi storici
Il pulpito di Donatello riporta in superficie la foglia d'oro
Donatello, Pulpito della Ressurezione, c.1453-1466, Basilica di San Lorenzo, Firenze, © OPD
E.B.
23/02/2014
Firenze - Il Pulpito della Resurrezione di Donatello è stato ricollocato nella navata centrale della Basilica di San Lorenzo dopo un restauro avviato nel luglio 2010 e conclusosi nell'ottobre 2013.
I lavori, ad opera dell'Opificio delle Pietre Dure, hanno riportato in superficie diversi aspetti del manufatto, non solo tecnici ma anche storici.
Attraverso un'attenta analisi dei materiali e dei fenomeni di degrado, i bronzi sono stati ripuliti, dando risalto alle parti decorate con foglia d'oro e a quelle prive di doratura.
Gli studi relativi alla datazione, ad oggi ancora incerta, hanno inoltre permesso di circoscrivere un periodo compreso tra il 1453 e il 1466, gli anni del ritorno di Donatello da Padova e della sua morte.
Da alcuni documenti, pubblicati dagli studiosi Hartt e Corti nel 1962, risulta che nel 1456, tra il 14 ottobre e il 10 novembre, il maestro avrebbe acquistato a Firenze 965 libbre di rame e bronzo, oltre a 26.679 libbre di carbone e varie quantità di cere e ferro. L’occorrente insomma per una grossa fusione, i cui pagamenti furono effettuati attraverso il Banco dei Cambini da lui e da suoi allievi.
Una delle formelle, raffigurante il Martirio di San Lorenzo, reca invece la scritta "1465 ADI 16 GIUGNO" incisa sul timpano.
Oltre a questa, il Pulpito è decorato con altre scene evangeliche come le Marie al Sepolcro, la Discesa di Cristo al Limbo, la Resurrezione, l’Ascensione e la Pentecoste, ed è ritornato nella sua sede originaria, di fronte a quello della Passione di Cristo, anch'esso del maestro e anch'esso bisognoso di restauro.
Consulta anche:
Riappare l'oro della Porta Nord del Battistero di Firenze
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Attraverso un'attenta analisi dei materiali e dei fenomeni di degrado, i bronzi sono stati ripuliti, dando risalto alle parti decorate con foglia d'oro e a quelle prive di doratura.
Gli studi relativi alla datazione, ad oggi ancora incerta, hanno inoltre permesso di circoscrivere un periodo compreso tra il 1453 e il 1466, gli anni del ritorno di Donatello da Padova e della sua morte.
Da alcuni documenti, pubblicati dagli studiosi Hartt e Corti nel 1962, risulta che nel 1456, tra il 14 ottobre e il 10 novembre, il maestro avrebbe acquistato a Firenze 965 libbre di rame e bronzo, oltre a 26.679 libbre di carbone e varie quantità di cere e ferro. L’occorrente insomma per una grossa fusione, i cui pagamenti furono effettuati attraverso il Banco dei Cambini da lui e da suoi allievi.
Una delle formelle, raffigurante il Martirio di San Lorenzo, reca invece la scritta "1465 ADI 16 GIUGNO" incisa sul timpano.
Oltre a questa, il Pulpito è decorato con altre scene evangeliche come le Marie al Sepolcro, la Discesa di Cristo al Limbo, la Resurrezione, l’Ascensione e la Pentecoste, ed è ritornato nella sua sede originaria, di fronte a quello della Passione di Cristo, anch'esso del maestro e anch'esso bisognoso di restauro.
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