Viaggio al Museo Reale di Belle Arti del Belgio

Bruegel 2.0: a Bruxelles la pittura è un’esperienza immersiva

Pieter I Bruegel, Fall of the Rebel Angels, 1562, Oak. RMFAB, Brussels, Inv. 584 | © RMFAB | Foto: Piet De Kersgieter
 

Francesca Grego

14/04/2019

Al Museo Reale di Belle Arti del Belgio la pittura di Pieter Bruegel incontra le più moderne tecnologie della visione. A 450 anni dalla scomparsa del maestro fiammingo, un ricco percorso multimediale porta gli spettatori dritto dentro i suoi capolavori per osservare, come al microscopio, gli abitanti di un universo brulicante di vita e significati reconditi.
 
Un viaggio in più tempi che, partendo dai dipinti originali esposti nelle sale del museo, ci permette di conoscerli ancor più da vicino attraverso dispositivi interattivi, realtà virtuale e immagini ad altissima definizione, insieme agli altri gioielli di Bruegel che la storia ha disseminato nelle collezioni di tutto il mondo.
Sembra un approccio particolarmente adatto al pittore di Breda: i suoi quadri pullulano di scene dal significato enigmatico e di strane creature che meritano di essere messe meglio a fuoco.
 
“Dieci mesi fa, pensavamo di organizzare un’esposizione classica su Bruegel”, ha spiegato il curatore del museo Michel Draguet: “Volevamo mandarla in giro nei più grandi musei del mondo. Ma ci siamo resi conto che era molto difficile: i costi dei trasporti sarebbero stati alti e in più i dipinti di Bruegel sono tavole grandi e delicatissime, che il museo ha il compito di salvaguardare per le generazioni future. Così è stata proprio l’opera di Bruegel a suggerirci l’idea di usare le nuove tecnologie: possiamo rivolgerci a un pubblico più ampio, a persone che non si sono mai avvicinate a questi quadri o che desiderino ammirare Bruegel nei dettagli e in ogni modo immaginabile, liberamente, come, quando e dove preferiscono”.


Bruegel. Unseen Masterpieces (Bruegel Carboard Viewer) | Foto: © Olivier Anbergen - I Love Light

Quella del museo di Bruxelles è la seconda collezione al mondo dedicata all'arte di Bruegel, che può vantare capolavori come il Paesaggio invernale con trappola per uccelli, il Censimento di Betlemme, l'Adorazione dei Magi, la Caduta di Icaro. Tra le storiche architetture dell’ex Governanza austriaca, trovano posto anche i dipinti copiati dal figlio maggiore dell’artista, Pieter Bruegel il Giovane, in cui possiamo riconoscere quadri del capofamiglia oggi perduti o lontani, come il celebre Lotta tra il Carnevale e la Quaresima
 
Rispetto alle opere del Rinascimento italiano dove l'uomo è al centro di tutte le cose, colpisce la moltitudine di figure in miniatura, dove l'essere umano ha quasi le proporzioni di una formica rispetto a un universo vasto e dinamico ritratto a distanza, come su una mappa. Sono tante le domande che si affacciano alla mente davanti alla Caduta degli Angeli Ribelli o alla Torre di Babele.


Pieter Bruegel il Vecchio, La caduta degli angeli ribelli, 1562, Olio su tavola, 162 X 117 cm, Bruxelles, Musées Royaux des Beaux-Arts de Belgique

È proprio per esplorare più a fondo l'universo del maestro e rispondere a ogni curiosità che nasce il progetto Bruegel. Unseen Masterpieces, realizzato dal museo di Bruxelles in collaborazione con Google Cultural Institute: 12 mostre virtuali dedicate ad altrettanti dipinti custoditi in otto diverse raccolte internazionali, dalla Gemäldegalerie di Berlino al Metropolitan Museum e alla Frick Collection di New York, passando per il Museo di Belle Arti di Budapest e la Royal Collection di Londra.
 
Grazie agli schermi interattivi posizionati lungo l'itinerario di visita possiamo accedere a un'esperienza di fruizione aumentata, zoomando sui più minuti dettagli dei dipinti, leggendo aneddoti e curiosità o ascoltando i contributi dei curatori. Scopriamo così che l'inverno del 1564-65, in cui Bruegel ambienta il Censimento di Betlemme e il Paesaggio invernale con trappola per uccelli, fu per le Fiandre quasi una glaciazione o che il panorama della Torre di Babele contiene dettagli del porto di Anversa. E se nel suo straordinario collage di paesaggi la Caduta di Icaro non manca di citare le novità delle tecniche agricole cinquecentesche, l'Adorazione dei Magi, contiene diversi indizi del conflitto tra cattolici e protestanti che dilaniava i Paesi Bassi ai tempi di Bruegel. Nella Lotta tra il Carnevale e la Quaresima, invece, rintracciamo una scena di pesca al salmone, oggi scomparso dai fiumi del Belgio.
 
Ancor più divertente è osservare a distanza ravvicinata il bizzarro inventario dei Proverbi fiamminghi, i cui numerosi personaggi sembrano tutti intenti in occupazioni senza senso: perché un uomo lega un sonaglio di dimensioni spropositate intorno al collo del proprio gatto? Che cosa simboleggia lo strano mantello blu posto da una donna sul capo di un anziano signore? Che significa il modo di dire “legare il Diavolo a un cuscino”? Sono tutte immagini tratte dalla cultura orale cinquecentesca delle Fiandre, che Bruegel ha trasportato sulla sua tavola.


Pieter Bruegel il Vecchio, Dodici proverbi fiamminghi su piatti in legno, 1558, Olio su tavola, 98.4 X 74.5 cm, Anversa, Museum Mayer van der Bergh

Il viaggio continua nella Bruegel Box, con quella che nel gergo delle mostre multimediali oggi definiamo un'experience. Al piano terra del museo possiamo immergerci fisicamente in tre quadri del maestro: la Caduta degli Angeli ribelli, i Proverbi e il Sermone di San Giovanni Battista.
Dal pavimento al soffitto le visioni di Bruegel prendono vita, portandoci gomito a gomito con strambe creature e contadini dall’aspetto pittoresco che si muovono sulle pareti in video ad altissima definizione. Osserviamo uno per uno i volti dei partecipanti alla Predica di San Giovanni: nella folla nessuno somiglia a un altro, i lineamenti e le espressioni sono caratterizzate con una minuzia e una fantasia che non smettono di stupire.
In autunno la Bruegel Box si arricchirà di nuovi video immersivi tratti dal Paesaggio invernale con trappola per gli uccelli e dal Censimento di Betlemme.
 
Nel frattempo un altro fiore all'occhiello del museo di Bruxelles è già pronto a sorprenderci: si tratta della Caduta degli Angeli Ribelli, protagonista assoluto di un'esperienza di realtà virtuale.
Armati di visore 3D, ci ritroviamo in una delle scene più visionarie che Bruegel abbia mai dipinto. La folla di personaggi fantastici, la battaglia che sembra quasi risucchiarci, il contrasto tra i colori scuri in basso e le sfumature luminose della parte alta del quadro creano un effetto di vertigine.
Per Bruegel la lotta tra il Bene e il Male diventa l’occasione per dar vita a una sorta di wunderkammern dipinta. Strizzando l’occhio a Hieronymus Bosch, arricchisce la rappresentazione dell’episodio biblico con un bestiario che sembra uscito da una camera delle meraviglie dell’epoca, nel quale riconosciamo un pesce palla che oggi sembra uscito da manga e il mantello di Montezuma, da poco giunto in Europa dalle Americhe. In alto si agita una sagoma scura, un asino in caduta circondato da un nugolo di insetti: è Belzebù in persona, il cui nome significa letteralmente “signore delle mosche”.


Pieter Bruegel il Vecchio, La caduta degli angeli ribelli, Particolar con Belzebù che precipita, 1562, Olio su tavola, 162 X 117 cm, Bruxelles, Musées Royaux des Beaux-Arts de Belgique des Beaux-Arts de Belgique

Tutte le iniziative in programma per i 450 anni dalla scomparsa di Bruegel il Vecchio sono disponibili sul sito www.visitflanders.com.


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