Cinque scoperte archeologiche in corsa per l'International Archaeological Discovery Award "Kaled al-Assad"
Dalle architetture dei Neanderthal alle tavole di epoca romana rinvenute a Londra. Cinque scoperte si contendono il premio per l'archeologia
Il villaggio francese di Bruniquel dove, in una caverna, è stata rinvenuta la prima testimonianza architettonica dei Neanderthal. Ph. by Jules78120 (Own work) [CC BY-SA 3.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0) or GFDL (http://www.gnu.org/copyleft/fdl.html)], via Wikimedia Commons
Samantha De Martin
31/05/2017
La prima opera architettonica realizzata dai Neanderthal assemblando pezzi di stalagmiti, le tavolette di epoca romana che descrivono i nomi, le professioni, la vita dei primissimi abitanti della vivace Londinium, e ancora una città risalente all'Età del Bronzo, caratterizzata da un'estesa rete stradale.
Sono alcune delle cinque straordinarie scoperte archeologiche candidate a ricevere l'International Archaeological Discovery Award “Khaled al-Assad, il premio promosso dalla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico e da Archeo, che sarà consegnato a Paestum il 27 ottobre in occasione della XX edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico.
L'importante riconoscimento, giunto alla terza edizione - l’unico a livello mondiale dedicato al mondo dell’archeologia e in particolare ai suoi protagonisti, gli archeologi - non poteva non essere intitolato al direttore del sito di Palmira, barbaramente giustiziato dalla furia nichilistica dell'Isis, mentre tentava di difendere con strenuo coraggio i gioielli della millenaria città siriana.
Anche se, quando si parla di archeologia, è certamente difficile scegliere la migliore conquista da piazzare sul podio, questo importante premio - che sarà assegnato in collaborazione con le testate internazionali, media-partner della Borsa - sarà anche un'occasione per condividere le cinque scoperte effettuate nel 2016 tra Egitto, Francia, Iraq, Pakistan e Regno Unito, che assurgono ad autentico dialogo interculturale.
Risalirebbe all'Età del Bronzo e avrebbe avuto una vasta rete stradale che attraversava diversi quartieri residenziali, grandi case e anche un sontuoso edificio, la città del nord dell’Iraq, fondata nel 3000 a.C. nei pressi del piccolo villaggio curdo di Bassetki, non lontano da Dohuk, scoperta dagli archeologi dell'Istituto di Studi del Vicino Oriente Antico dell'Università di Tubinga. Gli studiosi che hanno compiuto la straordinaria scoperta hanno anche individuato strati di insediamento risalenti all'impero accadico, oltre a tavolette cuneiformi assire.
A concorrere per il riconoscimento che premia l'impegno degli archeologi, ci saranno anche la scoperta della città indo-greca di Bazira, l'attuale Barikot, nella valle pakistana dello Swat, e quella della spettacolare camera rettangolare nei pressi del complesso funerario del faraone Sesostri III ad Abido, in Egitto. Sulle pareti di questo edificio, noto dal 1904, ma liberato dalla sabbia solo tra il 2014 e il 2016, sono stati individuati un centinaio di graffiti che ritraggono imbarcazioni, gazzelle, fiori e bovini. Anche se l’utilizzo della struttura non è ancora del tutto chiaro, è probabile che accogliesse la barca funeraria di Sesostri III.
E infine, ma non ultime per importanza, ci sono le testimonianze che descrivono la prima opera architettonica dei Neanderthal, realizzata in una caverna di Bruniquel, nel sud della Francia. I due imponenti anelli costruiti assemblando circa 400 pezzi di stalagmiti, scoperti nel 1992, sono stati studiati solo recentemente.
Le tavolette di epoca romana rinvenute, invece, a Londra, nell'area in cui un tempo sorgeva il tempio di Mitra, si sono conservate grazie al fango di un torrente. L'assenza di ossigeno ha infatti impedito il deteriorarsi del legno. Questi preziosi gioielli ricoprono una straordinaria importanza dal punto di vista storico-archeologico, in quanto documentano i nomi e le professioni dei primissimi londinesi, dando testimonianza di una città, ieri come oggi, in pieno fermento.
Leggi anche:
• L'arte dell'uomo di Neanderthal
Sono alcune delle cinque straordinarie scoperte archeologiche candidate a ricevere l'International Archaeological Discovery Award “Khaled al-Assad, il premio promosso dalla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico e da Archeo, che sarà consegnato a Paestum il 27 ottobre in occasione della XX edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico.
L'importante riconoscimento, giunto alla terza edizione - l’unico a livello mondiale dedicato al mondo dell’archeologia e in particolare ai suoi protagonisti, gli archeologi - non poteva non essere intitolato al direttore del sito di Palmira, barbaramente giustiziato dalla furia nichilistica dell'Isis, mentre tentava di difendere con strenuo coraggio i gioielli della millenaria città siriana.
Anche se, quando si parla di archeologia, è certamente difficile scegliere la migliore conquista da piazzare sul podio, questo importante premio - che sarà assegnato in collaborazione con le testate internazionali, media-partner della Borsa - sarà anche un'occasione per condividere le cinque scoperte effettuate nel 2016 tra Egitto, Francia, Iraq, Pakistan e Regno Unito, che assurgono ad autentico dialogo interculturale.
Risalirebbe all'Età del Bronzo e avrebbe avuto una vasta rete stradale che attraversava diversi quartieri residenziali, grandi case e anche un sontuoso edificio, la città del nord dell’Iraq, fondata nel 3000 a.C. nei pressi del piccolo villaggio curdo di Bassetki, non lontano da Dohuk, scoperta dagli archeologi dell'Istituto di Studi del Vicino Oriente Antico dell'Università di Tubinga. Gli studiosi che hanno compiuto la straordinaria scoperta hanno anche individuato strati di insediamento risalenti all'impero accadico, oltre a tavolette cuneiformi assire.
A concorrere per il riconoscimento che premia l'impegno degli archeologi, ci saranno anche la scoperta della città indo-greca di Bazira, l'attuale Barikot, nella valle pakistana dello Swat, e quella della spettacolare camera rettangolare nei pressi del complesso funerario del faraone Sesostri III ad Abido, in Egitto. Sulle pareti di questo edificio, noto dal 1904, ma liberato dalla sabbia solo tra il 2014 e il 2016, sono stati individuati un centinaio di graffiti che ritraggono imbarcazioni, gazzelle, fiori e bovini. Anche se l’utilizzo della struttura non è ancora del tutto chiaro, è probabile che accogliesse la barca funeraria di Sesostri III.
E infine, ma non ultime per importanza, ci sono le testimonianze che descrivono la prima opera architettonica dei Neanderthal, realizzata in una caverna di Bruniquel, nel sud della Francia. I due imponenti anelli costruiti assemblando circa 400 pezzi di stalagmiti, scoperti nel 1992, sono stati studiati solo recentemente.
Le tavolette di epoca romana rinvenute, invece, a Londra, nell'area in cui un tempo sorgeva il tempio di Mitra, si sono conservate grazie al fango di un torrente. L'assenza di ossigeno ha infatti impedito il deteriorarsi del legno. Questi preziosi gioielli ricoprono una straordinaria importanza dal punto di vista storico-archeologico, in quanto documentano i nomi e le professioni dei primissimi londinesi, dando testimonianza di una città, ieri come oggi, in pieno fermento.
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