I Giustiniani e l’antico
Giustiniani
26/02/2004
La mostra intitolata “I Giustiniani e l’antico”, allestita a Palazzo Fontana di Trevi, ha una storia che comincia quasi venti anni fa, quando nel 1983 furono ritrovate a Genova, dalla Soprintendenza Archivistica della Liguria, tra le carte d’archivio della famiglia Giustiniani, gran parte delle matrici delle tavole della Galleria Giustiniana.
Esaminate dalla Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici della Liguria furono riconosciute come matrici originali, incise per la stampa del “catalogo illustrato” in due tomi delle antichità del Marchese Vincenzo Giustiniani e poste sotto vincolo. Si trattava di un raro caso di raccolta di matrici, ragion per cui ne venne riconosciuta a tutti gli effetti la valenza di opera d’arte. E’ così che nel 1996 le matrici furono trasferite a Roma, presso la Calcografia dell’Istituto Nazionale per la Grafica, dove vennero analizzate, ripulite, restaurate e ristampate.
“I Giustiniani e l’antico” si pone come meta a questo lungo percorso, con il suo allestimento a Palazzo Fontana di Trevi. La mostra, curata da Giulia Fusconi, espone le stampe, le edizioni storiche, i disegni preparatori, come pure alcune ristampe moderne appositamente realizzate. Alcune matrici possono essere viste prima e dopo gli interventi di restauro. Alcune tavole inoltre possono essere confrontate con i modelli originali, i pezzi archeologici della galleria di Palazzo Giustiniani oppure attraverso le opere scultoree avute in prestito per l’occasione e amcora attraverso riproduzioni fotografiche.
Oggi come allora, attraverso le stampe del catalogo illustrato, è possibile visitare “virtualmente” i busti e le statue antiche della prestigiosa collezione del marchese Giustiniani; un particolare allestimento permette di ricostruire visivamente l’originaria disposizione dei pezzi che erano affiancati, su due file, lungo le pareti.
Ma sono le incisioni e i disegni a catturare l’attenzione, per qualità di fattura e per il contesto storico che la loro realizzazione richiama alla mente. Si è portati a pensare infatti all’anno 1631, quando Vincenzo Giustiniani, per far riprodurre i pezzi più prestigiosi della sua collezione archeologica, fece convenire alcuni tra i migliori artisti dell’epoca, attivi a Roma o appositamente chiamati dall’estero, come Giovanni Lanfranco, Giovan Francesco Romanelli, il tedesco Joachim Sandrart, il francese Claude Mellan, il fiammingo Cornelis Bloemaert. Alcuni di loro abitarono durante l’impresa nello stesso palazzo Giustiniani, creandovi una sorta di Accademia di grafica. Il palazzo divenne così un importante centro artistico e culturale.
L'esposizione può essere vista e visitata a partire da prospettive diverse; molti sono, infatti, gli spunti, molti i significati, complice la stessa arte incisoria, con le sue finalità di riproduzione dei tesori artistici dell’antichità, unite al suo autonomo valore estetico.
“I Giustiniani e l'antico”
Fino al 27 gennaio.
Istituto nazionale per la grafica di Roma.
Palazzo Fontana di Trevi
via Poli, 54 – Roma
Aperta dal martedì alla domenica 10-19. Chiusa il lunedì.
Tel. 06 692050205.
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