UN PERCORSO TRA IL GIOCO E LA STORIA

Visita al Museo Faina
 

25/02/2004

Nel museo civico archeologico Claudio Faina di Orvieto (TR), i protagonisti diventano i bambini. Qui, infatti, è nata l’idea di un museo adatto anche per i più giovani, per poterli avvicinare in modo divertente e semplice alla storia del mondo etrusco, attraverso la lettura e l’interpretazione dei reperti archeologici esposti. Esce dai tradizionali sistemi educativi un opportuno percorso interattivo lungo tutte le sale del museo con pannelli che, invece di soddisfare dubbi e curiosità con lunghe e a volte noiose risposte, pone solamente domande alle quali i bambini con fantasia e intuito si divertono a rispondere. Dalla domanda su “che cos’è un museo archeologico e come lavora un archeologo?” che introduce i ragazzi ai metodi di studio dell’archeologia e al rinvenimento dei materiali esposti poi nei musei, si passa a quelle più propriamente storiche quali “Che cos’è un sarcofago ?“ o “Quando hanno vissuto gli etruschi?”, strettamente collegate ai reperti conservati nelle sale corrispondenti. Ad aiutarli viene in soccorso un “giornalino” fornito all’entrata, che ha funzione di guida, dove naturalmente viene soddisfatta e chiarita ogni curiosità. Il direttore del museo, dott. Giuseppe Della Fina, ha inoltre voluto sottolineare quanto quest’iniziativa non sia limitata a determinate ore e giorni della settimana e alla disponibilità o meno di guide all’interno del museo; infatti, in questo caso è il bambino che, attraverso il percorso, si gestisce da solo, si interroga e risponde ai temi che più lo incuriosiscono, grazie anche e soprattutto alla sua “naturale vocazione al divertimento”. Il bambino inoltre si sentirà assolutamente più stimolato e “importante” in questo apprendimento della storia perché potrà coinvolgere i genitori e le maestre che lo accompagnano di sua iniziativa (... quando invece capita sempre esattamente il contrario!). A rendere tutto più colorato e stimolante sono i disegni sui pannelli realizzati dal disegnatore Luzzati, che si è divertito a mostrare gli etruschi come personaggi di un racconto, quello affascinante e meraviglioso della storia antica.