Tre appuntamenti nel 2021 dell’istituzione mantovana

Palazzo Te riparte da Tiziano e dall'armonia di Venere, simbolo di bellezza e di rinascita

Giulio Romano e allievi, Venere con Marte e Cupido nell’Olimpo sotto il trono di Giove, Volta della Camera dei Giganti, 1530-1534, affresco Mantova, Palazzo Te | Foto: Gian Maria Pontiroli © Fondazione Palazzo Te
 

Samantha De Martin

18/02/2021

Mantova - Un dialogo in tre tempi, nel grande labirinto d’amore di Palazzo Te, è pronto a celebrare Venere e la sua straordinaria, poliedrica presenza tra le stanze di Giulio Romano.
Lo scrigno mantovano del mito, per eccellenza, formula il palinsesto di mostre 2021 guardando all’intreccio tra narrativa mitica e contemporaneità.
Ad ispirare il fil rouge della programmazione sarà Venere, la dea nata dalle bianche schiume del mare generate dal membro di Urano, e, come il mare, quieta e scintillante, ma anche ingannevole, come testimoniano i tanti travestimenti nei personaggi delle favole antiche.
Dea della charis e della natura in fiore, simbolo di incontro e rigenerazione, ma anche di orrore e distruzione con il suo splendore talvolta tremendo, Venere guiderà il visitatore tra i miti e la sua identità cangiante come un auspicio di rinascita e di ripartenza dopo la catastrofe della pandemia.
E così nel grande “sacrario di Venere” che è Palazzo Te, il pubblico è pronto a ripercorrere la sua presenza, tra affreschi e stucchi, nell’impronta vitalistica delle decorazioni frutto della sperimentazione artistica di Giulio Romano e dei suoi allievi.

Il programma 2021 completa così il ciclo sul femminile avviato nel 2018 con la mostra sull’Annunciazione in Tiziano e Richter e proseguito nel 2019 con la mostra Giulio Romano: arte e desiderio.


Afrodite velata II secolo a. C., marmo pario con patina giallastra Mantova, Palazzo Ducale, Galleria dei Mesi, Mantova, Comune di Mantova in deposito presso Palazzo Ducale (Galleria dei Mesi) | Foto: © Gian Maria Pontiroli © Fondazione Palazzo Te Su concessione del MiBACT, Palazzo Ducale

Dal 21 marzo “Il mito di Venere a Palazzo Te”

Il primo appuntamento prenderà il via il 21 marzo con il percorso Il mito di Venere a Palazzo Te, in programma fino al 12 dicembre. L’itinerario accompagnerà il pubblico tra le 27 rappresentazioni di Venere, tra stucchi e affreschi presenti nel Palazzo, che brilleranno sotto una nuova luce.
Questo viaggio tra miti e favole antiche, raccolto anche in una guida cartacea e multimediale, accoglierà anche la scultura Venere velata della collezione del Comune di Mantova, appartenuta a Giulio Romano e in arrivo da Palazzo Ducale.
Ospite d’onore sarà anche l’arazzo Venere nel giardino con putti, realizzato nel Cinquecento da tessitori fiamminghi su disegno dello stesso Giulio Romano e da poco ritornato a Mantova grazie a una complessa operazione d’acquisto condotta dalla reggia gonzaghesca, dalla Direzione Generale Musei del MiBACT e con il sostegno di Fondazione Palazzo Te.

Tra le iniziative che affollano il palinsesto 2021 dedicato al mito di Venere si inserisce anche un convegno, in programma il 16 aprile, che sarà trasmesso anche in streaming, e che vedrà studiosi, archeologi e letterati confrontarsi sulla figura della dea.

Tiziano in arrivo a Palazzo Te

La seconda tappa del viaggio che Palazzo Te dedica a Venere vedrà protagonista Tiziano. Dal 22 giugno al 5 settembre arriverà a Mantova Venere che benda Amore, capolavoro della Galleria Borghese di Roma, una delle più alte rappresentazioni della divinità nel Cinquecento. La tela del maestro cadorino presenta Venere nell’atto di bendare il piccolo Eros appoggiato sul grembo, mentre un altro putto, forse Anteros, osserva la scena con aria assorta.


Tiziano, Venere benda Amore, 1560-1565?, Olio su tela, 185 x 118 cm Roma, Galleria Borghese © Galleria Borghese

Venere tra ombra e bellezza

La mostra Venere. Natura, ombra e bellezza, a cura di Claudia Cieri Via costituirà l’ultima tappa del progetto. Dal 12 settembre al 12 dicembre indagherà le origini del mito e la sua creazione grazie al recupero cinquecentesco di leggende e antiche iconografie. Il visitatore seguirà la diffusione del mito attraverso le corti europee, percepirà il legame della divinità con le acque, i giardini e i parchi e con la bellezza delle donne dell’epoca.

“Grazie anche a un public program dedicato alla figura della dea, tra musica e teatro, Mantova tornerà a respirare” ha anticipato Stefano Baia Curioni, direttore della Fondazione Palazzo Te.
Buone notizie anche per i cittadini della provincia di Mantova che, grazie alla Super Card Cultura potranno accedere a Palazzo Te e alle sue mostre pagando un euro al mese per un anno.
Una decisione strategica che, come ha spiegato Curioni “ci vede attivi non soltanto nella cura delle collezioni, ma delle relazioni con le persone la comunità”.

Il mito di Venere come simbolo di rinascita

“Il mito di Venere legato al tema della rinascita è un’ idea che ci aveva sempre affascinato - commenta Francesca Cappelletti, direttrice della Galleria Borghese di Roma e componente Comitato Scientifico Fondazione Palazzo Te -. La riflessione comincia dal mondo antico e dal trasferimento di tutti i significati di Venere al contemporaneo. La mostra sarà incentrata sul concetto delle presenza di Venere nella decorazione ad affresco che investe statue e dipinti dedicate alla dea nelle collezioni del Cinquecento”.

Dopo un annus horribilis anche per l’arte, che ha fatto registrare a Palazzo Te il 60% in meno dei visitatori rispetto al 2020, Mantova riparte dalla bellezza attraverso la dea che, più di ogni altra, è simbolo di fecondità, femminilità, ma soprattutto di rinascita.

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