A Milano dal 23 febbraio al 5 giugno

Le donne di Tiziano e del Cinquecento veneziano alla conquista di Palazzo Reale

Tiziano Vecellio, Giovane donna con cappello piumato, 1534-1536 circa, Olio su tela, 75 x 96 cm, San Pietroburgo, Museo dell’Ermitage
 

Samantha De Martin

15/02/2022

Milano - La bellezza femminile secondo Tiziano ha il volto della marchesa di Mantova Isabella d’Este o di sua figlia Eleonora Gonzaga, le fattezze eroiche di Lucrezia, quelle mitiche di Venere che, come Venezia nasce dal mare, o ancora la tenerezza infinita di una Vergine col Bambino.
Alcune donne travolgono chi le osserva con tutta la loro straripante personalità, altre assomigliano a divinità rarefatte. Ed eccole Isabella d’Este in nero, Danae (post 1554), una Giovane donna con cappello piumato (1534-1536), l’Allegoria della Sapienza (1560 circa) in arrivo a Milano dalle più importanti collezioni nazionali e internazionali per fare il loro ingresso a Palazzo Reale in occasione della mostra Tiziano e l’immagine della donna nel Cinquecento veneziano.

Accanto alle bellezze scolpite sulla tela dal pennello del pittore cadorino, dal 23 febbraio al 5 giugno altre fattezze muliebri, concepite dai contemporanei dell’artista veneto sono pronte a svelarsi in un percorso che si preannuncia già un trionfo di bellezza, eleganza, sensualità.


Tiziano Vecellio, Ritratto di Eleonora Gonzaga della Rovere, 1537 circa, Olio su tela, 103 x 114 cm, Firenze, Galleria degli Uffizi

Oltre cento capolavori, tra i quali sedici dipinti di Tiziano, molti dei quali in prestito dal Kunsthistorisches Museum di Vienna, accanto a sculture, oggetti di arte applicata come gioielli, una creazione omaggio di Roberto Capucci a Isabella d’Este (1994), libri e grafica, tracceranno un itinerario volto a celebrare l’immagine della donna nel Cinquecento nella pittura del grande Tiziano e dei suoi celebri contemporanei, da Giorgione a Lotto, da Palma il Vecchio a Veronese e Tintoretto.
Promossa e prodotta da Comune di Milano-Cultura, Palazzo Reale e Skira editore, in collaborazione con il Kunsthistorisches Museum di Vienna, la Fondazione Bracco come Main Partner, la mostra, a cura di Sylvia Ferino - già direttrice della Pinacoteca del Kunsthistorisches Museum - coadiuvata da un prestigioso comitato scientifico internazionale, si preannuncia imponente.
E non soltanto per lo spiegamento di veneri e madonne, eroine e cortigiane, o le “belle veneziane” ritratte a mezza figura e fortemente idealizzate con le loro vesti scollate che alludono all’apertura del cuore verso il proprio amato.
"L’esposizione - anticipa la curatrice - aspira a riflettere sul ruolo dominante della donna nella pittura veneziana del XVI secolo, che non ha eguali nella storia della Repubblica o di altre aree della cultura europea del periodo”.


Tiziano Vecellio, Venere, Marte e Amore, 1550 circa, Olio su tela, 109 x 97  cm, Vienna, Kunsthistorisches Museum

Fulcro dell’esposizione è l’immagine femminile declinata attraverso tutto l’ampio spettro di tematiche possibili, con un confronto tra gli approcci artistici individuali di Tiziano e quelli dei pittori del suo tempo. Dal ritratto realistico di donne appartenenti a diverse classi sociali, la figura femminile sembra via via “sfumare” nei contorni fortemente idealizzati delle “belle veneziane”, fino a caricarsi di santità o di una bellezza allegorica.

Per questo la mostra fruga tra i ritratti e gli scritti di poeti celebri che hanno cantato l’amore equiparando la ricerca del bello all’esaltazione della donna e della bellezza femminile. Il pubblico è invitato a un viaggio temporale nella Venezia nel Cinquecento dove l’immagine della donna assume un’importanza mai ricoperta prima nella storia della pittura. Da un lato c’è Tiziano, che della donna coglie la tenera carnalità e la sofisticata eleganza, dall’altro il particolare status di cui le donne godevano nella società veneziana. Pur non potendo partecipare alla vita politica o finanziaria, rivestivano un ruolo chiave nella presentazione dell’immagine legata al cerimoniale pubblico della sontuosa e potente Repubblica.

Il percorso accenderà i riflettori sulla moda, sull’abbigliamento e sulle acconciature femminili sfoggiate nei ritratti, sia reali che ideali, per esaminare le tendenze contemporanee che prediligono i tessuti sontuosi, le perle, i costosi gioielli.

Al trionfo della donna si assiste anche in ambito letterario, con il rinnovato entusiasmo per il Canzoniere di Petrarca, per l’Arcadia di Jacopo Sannazzaro, per l’Orlando furioso di Ariosto da parte di letterati illustri come Pietro Aretino, Pietro Bembo, Giovanni Della Casa, Sperone Speroni, Baldassarre Castiglione. Nei loro scritti, intellettuali e poeti non mancano di valorizzare le donne e il loro ruolo di vitale importanza per la famiglia e per la continuità del genere umano.


Tiziano e bottega, Venere e Adone, 1555-1557, Olio su tela, 178 x 200 cm, Collezione privata

Questo attento sguardo al genere femminile, oltre ad accrescerne l’autostima, ispira le più erudite a partecipare con loro scritti alle discussioni di genere nella famosa “querelle des femmes”, il più importante movimento “proto-femminista” prima della rivoluzione francese. Donne come Moderata Fonte con il suo sorprendentemente moderno dialogo Il merito delle donne, e poi Lucrezia Marinelli con il suo discorso su La nobiltà et l’eccellenza delle donne trovano il coraggio di mettere in questione la superiorità dell’uomo.
In questo delicato parterre di figure la “Laura” (1506) di Giorgione dal Kunsthistorisches Museum di Vienna incontrerà Giuditta (1512) di Lotto dal BNL Gruppo BNP Paribas di Roma, mentre la bellezza sublime del nudo e del paesaggio emerge da La tentazione di Adamo ed Eva (1550-1553 circa) di Tintoretto, capolavoro delle Gallerie dell’Accademia di Venezia, che aprirà la mostra insieme alla Madonna col Bambino di Tiziano.
Ritratto di donna in rosso (1555 circa) e Susanna e i vecchioni (1555-1556), dal Kunsthistorisches Museum, Leda e il cigno (1550-1560) dagli Uffizi, i due magnifici dipinti Giovane donna in abito blu e Giovane donna in abito verde (post 1514) di Palma il Vecchio, Il ratto di Europa (1578 circa) di Veronese da Venezia, si accingono a essere protagoniste divine di un percorso vibrante. Ad arricchire questo affascinante itinerario nella pittura di soggetto femminile della Venezia cinquecentesca saranno altri dipinti di grande forza espressiva di Paris Bordon, Giovanni Cariani, Bernardino Licinio, Giovan Battista Moroni, Palma il Giovane, Alessandro Bonvicino detto il Moretto.


Tiziano Vecellio, Lucrezia e suo marito, 1515 circa, Olio su legno di pioppo, 68 x 82 cm, Vienna, Kunsthistorisches Museum

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