Tutto, ma proprio tutto, sui vampiri alla Triennale di Milano
Dracula_1931 Wikicommons.jpg
24/10/2012
Milano - Circa 100 opere tra dipinti, incisioni, disegni, documenti, oggetti storici, costumi di scena e video per andare alla scoperta di una delle figure più affascinanti tra quelli che popolano l’immaginario collettivo, Dracula, il vampiro per antonomasia.
Dal prossimo 23 Novembre fino al 24 Marzo 2013 la Triennale di Milano ospita “Dracula e il mito dei vampiri”, una mostra ideata, prodotta e organizzata da Alef-cultural project management in collaborazione con il Kunsthistorisches Museum di Vienna.
La mostra, che rende omaggio, nel centenario della scomparsa, allo scrittore irlandese Bram Stoker, che nel 1897 pubblicò il romanzo dedicato al conte Dracula, parte dalla dimensione storica del personaggio per arrivare poi a illustrarne le varie trasposizioni letterarie e cinematografiche e ad indagare i risvolti sociologici del mito.
Il fascino della “vampiromania”, del resto, non ha conosciuto mai declino, a partire dalle oscure leggende gotiche, passando per le quelle dell’età del Romanticismo, fino ad arrivare alla fortuna attuale della seguitissima saga di Twilight.
Tra le sezioni della mostra, ce n’è una che propone una interessante “variazione sul tema”: quella in cui la storica del costume Giulia Mafai dà una lettura dell'identità del vampiro declinata al femminile attraverso una selezione di splendidi abiti di scena dedicati alla “Donna vamp”, che esercita come un’arma il potere della seduzione.
N.S.
Dal prossimo 23 Novembre fino al 24 Marzo 2013 la Triennale di Milano ospita “Dracula e il mito dei vampiri”, una mostra ideata, prodotta e organizzata da Alef-cultural project management in collaborazione con il Kunsthistorisches Museum di Vienna.
La mostra, che rende omaggio, nel centenario della scomparsa, allo scrittore irlandese Bram Stoker, che nel 1897 pubblicò il romanzo dedicato al conte Dracula, parte dalla dimensione storica del personaggio per arrivare poi a illustrarne le varie trasposizioni letterarie e cinematografiche e ad indagare i risvolti sociologici del mito.
Il fascino della “vampiromania”, del resto, non ha conosciuto mai declino, a partire dalle oscure leggende gotiche, passando per le quelle dell’età del Romanticismo, fino ad arrivare alla fortuna attuale della seguitissima saga di Twilight.
Tra le sezioni della mostra, ce n’è una che propone una interessante “variazione sul tema”: quella in cui la storica del costume Giulia Mafai dà una lettura dell'identità del vampiro declinata al femminile attraverso una selezione di splendidi abiti di scena dedicati alla “Donna vamp”, che esercita come un’arma il potere della seduzione.
N.S.
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