Dal 24 maggio al 4 settembre
Una grande mostra a sorpresa porterà a Roma 150 opere di Banksy

Donut Police, Banksy
Ludovica Sanfelice
06/05/2016
Roma - La Fondazione Terzo Pilastro ufficializza il prossimo arrivo a Roma della più grande esposizione mai dedicata prima a Banksy.
Un colpo si scena costruito nel silenzio che nulla ha da invidiare alle azioni rapide ed efficaci del più celebre e il più anonimo tra i graffitari.
150 opere provenienti da collezioni private raggiungeranno così a sorpresa la capitale e soggiorneranno a Palazzo Cipolla in via del Corso, sede del Museo Fondazione Roma che le esporrà dal 24 maggio al 4 settembre. Niente strappi, sia chiaro. Non è pratica condivisa, fanno sapere i curatori di 999Contemporary con un vago accenno alle polemiche sulla mostra dedicata alla street art in corso a Bologna, realizzata con opere staccate dai muri per strada e rinnegata da esponenti di spicco della più ribelle tra le forme artistiche come il grande Blu.
Il titolo del progetto in cartello a Roma è “War, Capitalism & Liberty” e suggerisce i tre grandi temi attorno ai quali gravitano le mobilitazioni dello sfuggente street artist senza volto, che da sempre scarica le sue bombolette colme di acida ironia e profonda umanità a difesa della pace e contro le iniquità sociali mantenendo una posizione di confine su un mercato che va pazzo per lui ed è disposto a sborsare cifre esorbitanti per garantirsi una sua opera.
E proprio sul linguaggio di Banksy, le sue qualità comunicative, il suo successo si muoverà l’indagine curata da Stefano Antonelli e Francesca Mezzano in collaborazione con Acoris Andipa.
Ma mentre gli occhi del pubblico saranno rivolti ai suoi lavori in mostra, la speranza sotto sotto è che Banksy si mescoli tra la folla e possibilmente lasci un segno volatile del suo passaggio anche tra le vie della città eterna che si conferma un auterevole polo in ascesa per la street art.
Per approfondimenti:
L'Incredibile Banksy
Banksy. War, Capitalism & Liberty
Banksy, un nuovo murale in difesa di Calais
E' Banksy l'artista più popolare della rete
Banksy lancia Dismaland
Cartolina da Dismaland
Le uova d'oro di Banksy
Guida d'arte di Roma
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150 opere provenienti da collezioni private raggiungeranno così a sorpresa la capitale e soggiorneranno a Palazzo Cipolla in via del Corso, sede del Museo Fondazione Roma che le esporrà dal 24 maggio al 4 settembre. Niente strappi, sia chiaro. Non è pratica condivisa, fanno sapere i curatori di 999Contemporary con un vago accenno alle polemiche sulla mostra dedicata alla street art in corso a Bologna, realizzata con opere staccate dai muri per strada e rinnegata da esponenti di spicco della più ribelle tra le forme artistiche come il grande Blu.
Il titolo del progetto in cartello a Roma è “War, Capitalism & Liberty” e suggerisce i tre grandi temi attorno ai quali gravitano le mobilitazioni dello sfuggente street artist senza volto, che da sempre scarica le sue bombolette colme di acida ironia e profonda umanità a difesa della pace e contro le iniquità sociali mantenendo una posizione di confine su un mercato che va pazzo per lui ed è disposto a sborsare cifre esorbitanti per garantirsi una sua opera.
E proprio sul linguaggio di Banksy, le sue qualità comunicative, il suo successo si muoverà l’indagine curata da Stefano Antonelli e Francesca Mezzano in collaborazione con Acoris Andipa.
Ma mentre gli occhi del pubblico saranno rivolti ai suoi lavori in mostra, la speranza sotto sotto è che Banksy si mescoli tra la folla e possibilmente lasci un segno volatile del suo passaggio anche tra le vie della città eterna che si conferma un auterevole polo in ascesa per la street art.
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