450 ANNI NEL NOME DI MICHELANGELO
E DELL’ACCADEMIA DELLE ARTI DEL DISEGNO DI FIRENZE

 
Tra gli oltre 200 oggetti esposti, circa 60 dipinti e sculture realizzate da artisti come Giacomo Balla, Giovanni Boldini, Telemaco Signorini, Vittorio Matteo Corcos

Samantha De Martin
formato sconosciuto

Ventagli ornati da piume di struzzo, borsette anni Venti di manifattura europea, parasole in seta e avorio. Spesso associati al lusso e al potere, oltre a essere oggetti legati alla quotidianità, gli accessori di moda hanno da sempre contribuito a definire lo status e l’appartenenza sociale degli uomini e delle donne che li indossano.
A passare in rassegna questi manufatti d’uso quotidiano, molto spesso testimoni del gusto e della società del tempo, oltre che esempi di qualità artigianale, è una mostra in programma dal 18 ottobre al 22 febbraio alla Pinacoteca cantonale Giovanni Züst di Rancate / Mendrisio, in Canton Ticino.
Tra gli oltre 200 oggetti esposti, affiancati da manifesti pubblicitari, cataloghi di vendita, figurini, riviste di moda, saranno presenti una sessantina di dipinti e sculture provenienti da collezioni pubbliche e private, realizzate da artisti come Giacomo Balla, Giovanni Boldini, Telemaco Signorini, Vittorio Matteo Corcos, Spartaco Vela, Filippo Franzoni.

La mostra è l’occasione per approfondire la produzione e la commercializzazione di alcuni di questi manufatti. Grazie alla collaborazione del Centro di dialettologia e di etnografia dello Stato e in particolare del Museo Onsernonese di Loco, il progetto si sofferma sulla confezione di cappelli, cestini e borse di paglia, un’attività tipica della Val Onsernone, che esportava questi prodotti sui mercati lombardi e piemontesi, ma anche in Germania e in Francia.


Giovanni Boldini, Josephina Alvear de Errazuriz, 1913 ca., olio su tela, Collezione privata, Courtesy METS persorsi d’arte, Novara © METS Percorsi d’Arte

Una sezione storica del percorso mira, inoltre, a far rivivere anche attraverso fotografie, attrezzi di lavoro e documentazione originale, l’atmosfera che si respirava nell’ambiente della produzione e del commercio dei cappelli sul territorio ticinese. Il pubblico potrà anche seguire un excursus dedicato ai più importanti negozi di moda e ai grandi magazzini attivi in quel periodo in particolare sulla scena luganese.
A chiudere l'esposizione è la figura della stilista luganese Elsa Barberis, i cui abiti, con le loro forme semplificate e moderne, segnano, a partire dagli anni Quaranta, l’inizio di una nuova stagione della moda inaugurando una nuova maniera di disegnare e vivere gli accessori.
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