450 ANNI NEL NOME DI MICHELANGELO
E DELL’ACCADEMIA DELLE ARTI DEL DISEGNO DI FIRENZE

 
Dall’antico al contemporaneo nel segno delle metamorfosi e della meraviglia. Attesi prestiti dai importanti musei internazionali e un progetto  di Isaac Julien nei nuovi spazi delle Fruttiere. 

Francesca Grego
formato sconosciuto

È il 1525 quando Giulio Romano inizia i lavori per Palazzo Te, la delizia di  Federico II Gonzaga alle porte di Mantova. Ci vorrà un decennio per completare la magnifica villa rinascimentale, un’opera totale in cui il pittore e architetto esprimerà tutta la sua fantasia e abilità. Luogo di corte, di intimità e di festa, il palazzo ospiterà per due volte l’imperatore Carlo V e sarà teatro della nomina di Gonzaga a duca. Architettura, pittura e letteratura si intrecciano nelle sue stanze sotto il segno della meraviglia, in un’epoca di vibranti fermenti artistici e drammatiche trasformazioni. L’omaggio all’antico e la celebrazione di Federico si sovrappongono in uno spartito colto e raffinato di rimandi letterari e mitologici, tra cui spiccano due esempi che ancora oggi lasciano a bocca aperta: la camera affrescata con la favola di Amore e Psiche e quella dedicata alla Caduta dei Giganti. 

A 500 anni dalla posa della prima pietra, Palazzo Te festeggia l’anniversario rilanciando la sua vocazione a luogo di ispirazione e creatività con un programma di eventi che spazia dall’antico al contemporaneo. “Cinquecento anni fa due giovani uomini, il venticinquenne Gonzaga e il circa trentenne Giulio Romano, lasciano scaturire un’utopia artistica e politica, un’agenda culturale destinata a cambiare la storia dell’architettura e della pittura”, ricorda il direttore della Fondazione Palazzo Te Stefano Baia Curioni: “Oggi Palazzo Te si istituisce come un luogo capace di ispirare sogni, visioni, creatività. Un luogo che da cinquecento anni è dedicato al dare inizio”.


Palazzo Te, Mantova, Loggia di Davide I Ph. Gianmaria Pontiroli (© Fondazione Palazzo Te)

E a proposito di ispirazione, impossibile ignorare il ruolo delle Metamorfosi di Ovidio nella decorazione del palazzo. Filo conduttore del percorso di visita e delle mostre del 2024, anche nel 2025 il tema ovidiano resterà al centro dell’allestimento. Un nuovo racconto prenderà vita con l’arrivo di capolavori del Rinascimento provenienti dal Louvre di Parigi, dall’Albertina di Vienna e dagli Uffizi di Firenze, che dialogheranno con il patrimonio della villa in un percorso a cura di Claudia Cieri Via.


Palazzo Te, Cortile d'onore I Courtesy Fondazione Palazzo Te

Una nuova illuminazione per l’Esedra e allestimenti inediti saranno svelati nel corso dell’anno, mentre  il culmine della festa è atteso per l’autunno con un progetto espositivo di Isaac Julien curato da Lorenzo Giusti che rileggerà il tema delle Metamorfosi in chiave contemporanea. Noto per le sue potenti installazioni cinematografiche multischermo, l’artista britannico inaugurerà i nuovi spazi delle Fruttiere con un’opera originale realizzata proprio a Palazzo Te.


Giulio Romano e allievi, Camera di Amore e Psiche, 1527, olio su intonaco su supporto ligneo. Mantova, Palazzo Te I Ph. Gianmaria Pontiroli (© Fondazione Palazzo Te)

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