Antonella De Sarno. Artificialia
Dal 04 Dicembre 2021 al 02 Gennaio 2022
Correggio | Reggio Emilia
Luogo: Palazzo dei Principi
Indirizzo: Corso Cavour 7
Orari: sabato ore 15.30-18.30 e domenica ore 10.00-12.30 e 15.30-18.30, chiuso 25 dicembre, aperto 26 dicembre e 1 gennaio
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0522 691806
E-Mail info: museo@comune.correggio.re.it
Sito ufficiale: http://www.museoilcorreggio.org
Nella Sala dei Putti del Palazzo dei Principi di Correggio (RE) sarà allestita, dal 4 dicembre 2021 al 2 gennaio 2022, "Artificialia", mostra personale dell’attrice-performer ed artista visiva Antonella De Sarno, nata in provincia di Modena ma da anni residente in Francia. Curata da Francesca Baboni e Stefano Taddei, l’esposizione sarà inaugurata sabato 4 dicembre alle ore 16.30. Venerdì 3 dicembre, in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità, è prevista una visita in anteprima riservata alle Associazioni di Correggio che assistono persone con disabilità fisica e cognitiva.
In mostra, una ventina opere, caratterizzate da figure umane dipinte su carta, ritagliate ed esposte come sculture o spillate all’interno di teche entomologiche come bizzarrie da collezione. Corpi profondamente segnati dalla loro storia e deformati dalle continue pressioni cui ogni individuo deve fare fronte. Con questo progetto, De Sarno esplora nuovi canoni di bellezza, esito di una sensibilità esacerbata che si esplica in "corpi sensibili", tra ironia, lacerazioni e riferimenti autobiografici.
Corpi-insetto, colti in un particolare istante della loro storia, e corpi deformati, ritagliati in posture improbabili, ma anche composizioni di corpi, che rimandano ad una dimensione collettiva, a volte maleducata e selvaggia, a volte evocatrice di una danza. A completare il progetto, un’opera-libro a fisarmonica, che costituisce una sorta di diario in forma poetica, ed il video "Writing for a rope" (www.antonelladesarno.com/writing-for-a-rope), che documenta una performance di Antonella De Sarno del 2018, proiettato in loop sul muro.
«Abbiamo scelto di presentare questo progetto di Antonella De Sarno in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità - scrivono i curatori - perché parla della fragilità della bellezza e del punto in cui ci si possa spingere nel decretare metri di giudizio di una possibile deformità. Le sue figure scontornate e spillate come insetti in una fantomatica wunderkammern di artificialia e naturalia rimandano ad una condizione di accettazione completa del sé al di là di ogni possibile diversità, in un mondo normalizzante e perbenista».
«La scelta di proporre e inaugurare la mostra di Antonella De Sarno in prossimità della Giornata internazionale delle persone con disabilità del 3 dicembre - scrive Ilenia Malavasi, sindaco del Comune di Correggio - si inserisce in un percorso di attenzione che, in collaborazione con le associazioni di volontariato, i famigliari e le persone con disabilità, stiamo portando avanti in questi anni, aprendo nuovi spazi creativi, laboratoriali e di socializzazione, promuovendo percorsi di autonomia di vita e impegnandoci costantemente sui temi legati all’inclusione, scolastica e lavorativa. Fin dall’inizio del nostro mandato amministrativo abbiamo inoltre promosso iniziative e incontri per ricordare la giornata del 3 dicembre e sono dunque felice che quest’anno siamo in grado di allestire nella Sala Putti del nostro Palazzo dei Principi la mostra di Antonella De Sarno, che ragiona proprio sull’accettazione della diversità come elemento di bellezza, creatività e arricchimento dell’intera comunità».
L’intero progetto intende sublimare poeticamente il percorso di quanti, non allineati alle esigenze della società, sono rimasti fedeli al proprio sentire e alla propria "forma". L’artista pone l’accento, più che sulla pesantezza di questo processo, sulla positiva leggerezza che, dalla terra al cielo, conduce ai colori cangianti delle nuvole.
Catalogo con prefazione di Ilenia Malavasi (Sindaco di Correggio), testi critici di Francesca Baboni e Stefano Taddei e ricco apparato iconografico. La veste grafica della mostra è realizzata da Isobel Blank.
Filosofa per formazione, performer e artista visiva, Antonella De Sarno viene dal teatro di Pippo Delbono, con cui si è formata e ha lavorato per alcuni anni, e dalla danza contemporanea, esperienze che le hanno trasmesso la necessità di un rigore fisico e concettuale e l’importanza per l’artista di esporsi completamente nella sua verità. Il segno, nella sua forza d’espressione e di comunicazione, ha una parte rilevante nel suo linguaggio, l’allestimento di strategie relazionali tra spazio, oggetti e corpi, l’intimo e il sociale osservati e messi in scena sottilmente, sono al centro della sua ricerca. L’installazione "Faces from the Dark" (2020) ha ricevuto la segnalazione della giuria al Premio Combat 2020 e la pubblicazione sul catalogo. Nel 2021 è la video-installazione "Nebula" ad esser segnalata dalla giuria dello stesso premio e ad entrare nel catalogo. Per approfondimenti: www.antonelladesarno.com.
In mostra, una ventina opere, caratterizzate da figure umane dipinte su carta, ritagliate ed esposte come sculture o spillate all’interno di teche entomologiche come bizzarrie da collezione. Corpi profondamente segnati dalla loro storia e deformati dalle continue pressioni cui ogni individuo deve fare fronte. Con questo progetto, De Sarno esplora nuovi canoni di bellezza, esito di una sensibilità esacerbata che si esplica in "corpi sensibili", tra ironia, lacerazioni e riferimenti autobiografici.
Corpi-insetto, colti in un particolare istante della loro storia, e corpi deformati, ritagliati in posture improbabili, ma anche composizioni di corpi, che rimandano ad una dimensione collettiva, a volte maleducata e selvaggia, a volte evocatrice di una danza. A completare il progetto, un’opera-libro a fisarmonica, che costituisce una sorta di diario in forma poetica, ed il video "Writing for a rope" (www.antonelladesarno.com/writing-for-a-rope), che documenta una performance di Antonella De Sarno del 2018, proiettato in loop sul muro.
«Abbiamo scelto di presentare questo progetto di Antonella De Sarno in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità - scrivono i curatori - perché parla della fragilità della bellezza e del punto in cui ci si possa spingere nel decretare metri di giudizio di una possibile deformità. Le sue figure scontornate e spillate come insetti in una fantomatica wunderkammern di artificialia e naturalia rimandano ad una condizione di accettazione completa del sé al di là di ogni possibile diversità, in un mondo normalizzante e perbenista».
«La scelta di proporre e inaugurare la mostra di Antonella De Sarno in prossimità della Giornata internazionale delle persone con disabilità del 3 dicembre - scrive Ilenia Malavasi, sindaco del Comune di Correggio - si inserisce in un percorso di attenzione che, in collaborazione con le associazioni di volontariato, i famigliari e le persone con disabilità, stiamo portando avanti in questi anni, aprendo nuovi spazi creativi, laboratoriali e di socializzazione, promuovendo percorsi di autonomia di vita e impegnandoci costantemente sui temi legati all’inclusione, scolastica e lavorativa. Fin dall’inizio del nostro mandato amministrativo abbiamo inoltre promosso iniziative e incontri per ricordare la giornata del 3 dicembre e sono dunque felice che quest’anno siamo in grado di allestire nella Sala Putti del nostro Palazzo dei Principi la mostra di Antonella De Sarno, che ragiona proprio sull’accettazione della diversità come elemento di bellezza, creatività e arricchimento dell’intera comunità».
L’intero progetto intende sublimare poeticamente il percorso di quanti, non allineati alle esigenze della società, sono rimasti fedeli al proprio sentire e alla propria "forma". L’artista pone l’accento, più che sulla pesantezza di questo processo, sulla positiva leggerezza che, dalla terra al cielo, conduce ai colori cangianti delle nuvole.
Catalogo con prefazione di Ilenia Malavasi (Sindaco di Correggio), testi critici di Francesca Baboni e Stefano Taddei e ricco apparato iconografico. La veste grafica della mostra è realizzata da Isobel Blank.
Filosofa per formazione, performer e artista visiva, Antonella De Sarno viene dal teatro di Pippo Delbono, con cui si è formata e ha lavorato per alcuni anni, e dalla danza contemporanea, esperienze che le hanno trasmesso la necessità di un rigore fisico e concettuale e l’importanza per l’artista di esporsi completamente nella sua verità. Il segno, nella sua forza d’espressione e di comunicazione, ha una parte rilevante nel suo linguaggio, l’allestimento di strategie relazionali tra spazio, oggetti e corpi, l’intimo e il sociale osservati e messi in scena sottilmente, sono al centro della sua ricerca. L’installazione "Faces from the Dark" (2020) ha ricevuto la segnalazione della giuria al Premio Combat 2020 e la pubblicazione sul catalogo. Nel 2021 è la video-installazione "Nebula" ad esser segnalata dalla giuria dello stesso premio e ad entrare nel catalogo. Per approfondimenti: www.antonelladesarno.com.
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