La vita dalla mia finestra

La vita dalla mia finestra, Laura Bulian Gallery, Milano

 

Dal 19 Ottobre 2017 al 26 Gennaio 2018

Milano

Luogo: Laura Bulian Gallery

Indirizzo: via Piranesi 10

Orari: da lunedì a venerdì ore 15 - 19; mattina su appuntamento

Curatori: Andrey Misiano

Telefono per informazioni: +39 02 738 44 42

E-Mail info: info@laurabuliangallery.com

Sito ufficiale: http://www.laurabuliangallery.com



La Laura Bulian Gallery è lieta di annunciare la mostra La vita dalla mia finestra, a cura di Andrey Misiano. La mostra è la seconda stesura di un progetto espositivo che riflette sull'esperienza attuale degli artisti che sono nati nel territorio del Caucaso sotto il regime sovietico e che stanno rapidamente perdendo ogni legame con il passato socialista. In primo luogo tutti i partecipanti alla mostra - Babi Badalov (Lerik, Azerbaidjan, 1959), Lusine Djanyan (Ganja, Azerbaijan, 1981), Aslan Gaisumov (Grozny, Russia, 1991), Musay Gaivoronskiy (Dagestan, Russia, 1987), Taus Makhacheva (Mosca, Russia, 1983), Koka Ramishvili (Tblisi, Georgia, 1959) - condividono la medesima consapevolezza problematica della posizione che occupano nel mondo a seguito dei conflitti che caratterizzano il nuovo ordine internazionale. Al centro dell’esposizione troviamo vicende di persone che, in un modo o nell'altro, hanno sperimentato la fine della Storia e che ora continuano a esistere in un mondo diviso e globalizzato. 

Nel contempo persiste il ricordo della vita sovietica e dei primi decenni successivi al crollo dell'URSS - memorie che adesso riaffiorano in una prospettiva storica estremamente contraddittoria. Da una parte, nell'ambiente accademico e artistico si sta sviluppando una prassi di analisi, revisione e demistificazione del progetto sovietico. Dall'altra, a livello politico, i regimi instauratisi negli ex territori sovietici speculano a fini elettorali sui ricordi legati agli aspetti positivi della vita in epoca socialista, sfruttandoli per mettere una toppa ai loro profani programmi ideologici. Per farla breve, è difficile dire in quale forma ritorni oggi il passato sovietico; quel che è evidente tuttavia è che tutte le speranze legate a quell'epoca sono rimaste irrealizzate e continuano a esistere in uno spazio indeterminato. 

Il titolo della mostra rimanda a un noto lavoro di uno dei partecipanti al progetto, La guerra dalla mia finestra di Koka Ramishvili. L'artista ha documentato gli avvenimenti della guerra civile in Georgia nel 1991-1993 direttamente dalla propria finestra. E la sensazione complessa e contraddittoria che scaturisce dall'"impossibilità di sentirsi a casa" è uno dei temi principali di questa esposizione. Al crollo dell'Unione Sovietica hanno fatto seguito una serie di conflitti armati, tra cui le due guerre cecene che sono al centro della riflessione artistica di Aslan Gaisumov. A sua volta, Lusine Djanyan torna con le sue opere al ricordo e alle conseguenze del conflitto in Nagorno-Karabach, a causa del quale moltissime famiglie armene e azere sono state costrette ad abbandonare il proprio paese natale.   
Ma la mostra non si limita agli strascichi dei conflitti armati. La storia e la cultura del proprio popolo e la ricerca di una verità millenaria sono temi centrali per gli artisti daghestani Taus Makhacheva e Musay Gaivoronskiy. Dal canto suo, Babi Badalov si concentra sull'esperienza di un individuo che si è visto costretto a lasciare la propria casa a causa di circostanze politiche inestricabilmente legate al diritto che ogni essere umano ha di autodeterminarsi - un tema particolarmente scottante nella situazione socio-culturale odierna del Caucaso. 

La contrapposizione rispetto al proprio presente, oppure un dialogo complesso e assorto con la contemporaneità assumono in questi artisti le forme più svariate. Comune resta il contesto antropologico che i partecipanti alla mostra analizzano e tematizzano nelle loro opere. In ultima istanza, ciascun lavoro esposto offre allo spettatore la possibilità di condividere con gli artisti quelle intuizioni squisitamente personali che affondano le loro radici nelle varie circostanze sociali o negli avvenimenti delle loro biografie individuali. In tal modo, l'esperienza soggettiva dei partecipanti al progetto riporta in superficie una serie di problematiche sia artistiche che umane che attendono ancora di essere affrontate compiutamente.    Opening 19 Ottobre 2017 ore 18.30  

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