Dal 5 dicembre 2015 al 2 giugno 2016
Meraviglie olandesi in mostra al Forte di Bard
Frans Snyders (Anversa 1579–1657) Natura morta con frutta, selvaggina, verdura, una scimmia, uno scoiattolo e un gatto olio su tela 81 x 118 cm
Ludovica Sanfelice
02/12/2015
Aosta - Tra le cose da non perdere nel periodo delle feste, un posto in prima fila lo occupa il Forte di Bard che sceglie di inaugurare la stagione espositiva 2015/2016 con la mostra “Golden Age. Rubens, Brueghel, Jordaens. Pittura olandese e fiamminga dalla Collezione Hohenbuchau”.
Dal 5 dicembre 2015 al 2 giugno 2016, 114 dipinti, molti dei quali di grandi dimensioni, saranno chiamati a rappresentare il Secolo d’Oro della pittura dell’Europa Settentrionale nell’ambito di un ricco percorso che rinnova la collaborazione tra il complesso e Liechtenstein Princely Collections.
Il nucleo più importante della rassegna è infatti costituito dalla raccolta privata degli Hohenbuchau in deposito permanente nelle gallerie della Collezione del Principe del Liechtenstein a Vienna. Una raccolta tra le più grandi e complete in ambito barocco, compilata con competenza da Renate e Otto Fassbender, e per la prima volta al mondo esposta integralmente proprio in questa circostanza ormai già storica.
In mostra, il pubblico potrà ammirare un’efficace riflesso di tutti i generi che caratterizzarono la Golden Age, dalle scene storiche, ai paesaggi, ai ritratti, alle nature morte - in tutte le varianti: di fiori, di frutti, di animali, di caccia e pesca e di banchetti –; e avrà occasione di comprendere anche un altro aspetto peculiare della scuola olandese che promuoveva la collaborazione artistica e la specializzazione producendo opere collettive in cui ognuno metteva a frutto il proprio specifico talento. Un costume singolare ampiamente testimoniato nel percorso attraverso esempi come “Le Tentazioni di Cristo” di Denys van Alsloot e Hendrick de Clerck; “L’eremita davanti al suo grotto” di Joos de Momper e Jan Brueghel il vecchio e “Paesaggio con la Vergine e il bambino” di Jan Brueghel il Giovane e Hendrick van Balen.
Ad integrare la selezione esposta, oltre il corpus Hohenbuchau saranno presenti 16 opere delle Collezioni del Liechtenstein con capolavori di Cranach il Vecchio, van Dyck, Jan de Cock, Gerard Ter Borch e degli italiani Domenico Tintoretto, Perino del Vaga, Gabriele Salci e Alessandro Bonvicino da Brescia.
Dal 5 dicembre 2015 al 2 giugno 2016, 114 dipinti, molti dei quali di grandi dimensioni, saranno chiamati a rappresentare il Secolo d’Oro della pittura dell’Europa Settentrionale nell’ambito di un ricco percorso che rinnova la collaborazione tra il complesso e Liechtenstein Princely Collections.
Il nucleo più importante della rassegna è infatti costituito dalla raccolta privata degli Hohenbuchau in deposito permanente nelle gallerie della Collezione del Principe del Liechtenstein a Vienna. Una raccolta tra le più grandi e complete in ambito barocco, compilata con competenza da Renate e Otto Fassbender, e per la prima volta al mondo esposta integralmente proprio in questa circostanza ormai già storica.
In mostra, il pubblico potrà ammirare un’efficace riflesso di tutti i generi che caratterizzarono la Golden Age, dalle scene storiche, ai paesaggi, ai ritratti, alle nature morte - in tutte le varianti: di fiori, di frutti, di animali, di caccia e pesca e di banchetti –; e avrà occasione di comprendere anche un altro aspetto peculiare della scuola olandese che promuoveva la collaborazione artistica e la specializzazione producendo opere collettive in cui ognuno metteva a frutto il proprio specifico talento. Un costume singolare ampiamente testimoniato nel percorso attraverso esempi come “Le Tentazioni di Cristo” di Denys van Alsloot e Hendrick de Clerck; “L’eremita davanti al suo grotto” di Joos de Momper e Jan Brueghel il vecchio e “Paesaggio con la Vergine e il bambino” di Jan Brueghel il Giovane e Hendrick van Balen.
Ad integrare la selezione esposta, oltre il corpus Hohenbuchau saranno presenti 16 opere delle Collezioni del Liechtenstein con capolavori di Cranach il Vecchio, van Dyck, Jan de Cock, Gerard Ter Borch e degli italiani Domenico Tintoretto, Perino del Vaga, Gabriele Salci e Alessandro Bonvicino da Brescia.
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