Dal 7 giugno in una grande mostra
Invito al Louvre. Lo straordinario viaggio dei tesori di Capodimonte
Collezioni del Museo di Capodimonte, Sala 12 con al centro la Cassetta Farnese I Courtesy Museo e Real Bosco di Capodimonte
Francesca Grego
04/01/2023
Mondo - Sarà un incontro senza precedenti quello tra le collezioni del Louvre e del Museo di Capodimonte, che per sei mesi dialogheranno in un’unica, grande mostra. L’appuntamento è a Parigi a partire dal prossimo 7 giugno, quando 60 capolavori conservati nell’antica reggia partenopea raggiungeranno il museo francese: Tiziano, Michelangelo, Raffaello, Caravaggio saranno tra i protagonisti di una conversazione artistica inedita, che rivoluzionerà il percorso permanente del Louvre. Dal cinema alla musica, un ricco programma di eventi accompagnerà l’esposizione, portando la cultura di Napoli nel cuore della Ville Lumière.
Tiziano Vecellio, Danae e la pioggia d'oro, 1544 – 1545, Olio su tela © Napoli, Museo di Capodimonte Fototeca della Soprintendenza Speciale per il PSAE e per il Polo Museale della città di Napoli
Tra i frutti del Trattato del Quirinale del novembre 2021, la mostra gode dell’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica italiana e francese e si configura come una novità nel panorama internazionale: “Napoli a Parigi, il Louvre invita il Museo di Capodimonte è una prima assoluta nella storia delle esposizioni”, afferma il direttore del museo napoletano Sylvain Bellenger: “Il soggetto della mostra non è un artista, né un movimento, e nemmeno un Paese, ma un museo. Come sappiamo da tempo, e ogni giorno di più, il museo non è un semplice contenitore ma un attore della storia. Le sue collezioni costituiscono una grande narrazione, e con la mostra questa narrazione si trasforma in un dialogo, le opere si incontrano e raccontano la storia del museo, dei due musei”.
“L’incontro è tanto più forte - prosegue il direttore - in quanto l'invito rivolto a Capodimonte è quello di esporre non isolatamente i suoi capolavori, ma in dialogo con le collezioni italiane del Louvre, nella Grande Galerie, nel Salon Carré, nella sala Salvator Rosa e della Chapelle, i luoghi storicamente più iconici e illustri del museo”.
Jacopo de’ Barbari (attribuito), Ritratto di Fra' Luca Pacioli e di un allievo, 1500 circa. Olio su tavola, 99 x 120 cm. Museo e Real Bosco di Capodimonte I Per gentile concessione del MIC-Ministero della Cultura, Museo e Real Bosco di Capodimonte
Tre momenti distinti scandiranno un itinerario nel segno della meraviglia. La prestigiosa Grande Galerie ospiterà il confronto tra due collezioni di dipinti italiani tra le più importanti al mondo: gioielli pittorici di Capodimonte come la Danae di Tiziano e la Flagellazione di Caravaggio dialogheranno con le opere degli stessi artisti conservate al Louvre, mentre l’enigmatica l’Antea di Parmigianino incontrerà le tele del Correggio riportando in vita la luminosa stagione del Cinquecento emiliano.
Michelangelo Merisi detto Caravaggio, Flagellazione, 1607, Olio su tela, 213 x 266 cm, Napoli, Museo e Real Bosco di Capodimonte I Per gentile concessione del FEC-Fondo Edifici di Culto del Ministero dell'Interno
Da non perdere per il pubblico francese saranno la tela di Giuditta che decapita Oloferne di Artemisia Gentileschi, la Trasfigurazione di Giovanni Bellini e la Crocifissione di Masaccio, tre grandi maestri assenti dalle raccolte del Louvre. E poi i Carracci, Guido Reni, la scuola napoletana di José de Ribera e Mattia Preti disegneranno un viaggio completo nella grande pittura italiana.
Artemisia Gentileschi, Giuditta decapita Oloferne, 1612 circa, Olio su tela, 126 x 159 cm, Napoli, Museo e Real Bosco di Capodimonte
La seconda tappa condurrà nella Sala della Chapelle, per scoprire le origini e la varietà delle collezioni riunite a Capodimonte. Opere sorprendenti come il Ritratto di Papa Paolo III Farnese con i nipoti di Tiziano, il Ritratto di Giulio Clovio di El Greco, il sontuoso Cofanetto Farnese e la spettacolare Caduta dei Giganti di Filippo Tagliolini traghetteranno i visitatori lungo la storia del Regno di Napoli, dando spazio alle tre dinastie protagoniste della formazione delle raccolte della Reggia: i Farnese, i Borbone e i Bonaparte-Murat.
Filippo Tagliolini, La Caduta dei Giganti, 1787-1790. Biscuit, h.162cm. Museo e Real Bosco di Capodimonte I Per gentile concessione del MIC-Ministero della Cultura, Museo e Real Bosco di Capodimonte
Tesori ancora diversi si sveleranno nella Sala dell’Orologio, aprendo le porte del Gabinetto dei disegni e delle stampe di Capodimonte, che con 20 mila opere è il più ricco in Italia dopo quello degli Uffizi. Qui troveremo pezzi estremamente rari come i cartoni preparatori di Raffaello e Michelangelo per le decorazioni vaticane, da ammirare a confronto con celebri disegni rinascimentali conservati nel Cabinet del Louvre, dalla Santa Caterina di Raffaello al cartone per la Moderazione di Giulio Romano.
Raffaello Sanzio, Mosè davanti al roveto ardente, 1514. Museo e Real Bosco di Capodimonte I Per gentile concessione del MIC-Ministero della Cultura, Museo e Real Bosco di Capodimonte
“Palazzi reali trasformati in musei, ricchi di collezioni ereditate dai più grandi sovrani, simboli dei legami storici tra la Francia e l’Italia, il Louvre e Capodimonte hanno molto da condividere e molto da raccontare”, spiega Laurence des Cars, direttrice del Musée du Louvre, che qualche giorno fa sui canali social del museo ha affidato i suoi auguri di buon anno all’Antea del Parmigianino, tra le meraviglie di Capodimonte.
Francesco Mazzola, detto Il Parmigianino, Ritratto di giovane donna, noto anche come Antea, 1524 –1527. Olio su tela, 136 x 86 cm. Museo e Real Bosco di Capodimonte I Per gentile concessione del MIC-Ministero della Cultura, Museo e Real Bosco di Capodimonte
Se le radici del Musée du Louvre sono legate alla Rivoluzione francese e a Napoleone, nelle raccolte della Reggia partenopea si specchiano le stratificate vicende del Regno di Napoli. Con una differenza: la vocazione museale è inscritta da sempre nel dna del palazzo di Capodimonte, costruito espressamente per ospitare le collezioni d’arte che Elisabetta Farnese, regina consorte di Spagna e nipote del re di Francia Luigi XIV, donò al figlio Carlo di Borbone quando quest’ultimo divenne re di Napoli. Nel tempo, le raccolte d’arte di Capodimonte si arricchirono ulteriormente, fino a figurare tra le più prestigiose d’Europa, in grado di rappresentare tutte le scuole della pittura italiana e non solo.
Riscoprendone la storia, questa mostra senza precedenti inviterà i viaggiatori francesi - i più numerosi tra i turisti che visitano Napoli e Pompei - a inserire la Reggia di Capodimonte nel loro moderno Grand Tour.
Masaccio, La Crocifissione di Cristo, 1426. Tempera su tela, 83 x 63,5 cm. Museo e Real Bosco di Capodimonte I Per gentile concessione del MIC-Ministero della Cultura, Museo e Real Bosco di Capodimonte
A cura di Charlotte Chastel-Rousseau, del Dipartimento Pittura del Louvre, e di Alessandra Rullo, Patrizia Piscitello e Carmine Romano del Museo e Real Bosco di Capodimonte, Napoli a Parigi, il Louvre invita il Museo di Capodimonte animerà la vita culturale parigina dal 7 giugno 2023 fino a gennaio 2024.
Guido Reni, Atalanta e Ippomene, 1620-1625. Olio su tela, 191 x 264 cm. Museo e Real Bosco di Capodimonte I Per gentile concessione del MIC-Ministero della Cultura, Museo e Real Bosco di Capodimonte
Tiziano Vecellio, Danae e la pioggia d'oro, 1544 – 1545, Olio su tela © Napoli, Museo di Capodimonte Fototeca della Soprintendenza Speciale per il PSAE e per il Polo Museale della città di Napoli
Tra i frutti del Trattato del Quirinale del novembre 2021, la mostra gode dell’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica italiana e francese e si configura come una novità nel panorama internazionale: “Napoli a Parigi, il Louvre invita il Museo di Capodimonte è una prima assoluta nella storia delle esposizioni”, afferma il direttore del museo napoletano Sylvain Bellenger: “Il soggetto della mostra non è un artista, né un movimento, e nemmeno un Paese, ma un museo. Come sappiamo da tempo, e ogni giorno di più, il museo non è un semplice contenitore ma un attore della storia. Le sue collezioni costituiscono una grande narrazione, e con la mostra questa narrazione si trasforma in un dialogo, le opere si incontrano e raccontano la storia del museo, dei due musei”.
“L’incontro è tanto più forte - prosegue il direttore - in quanto l'invito rivolto a Capodimonte è quello di esporre non isolatamente i suoi capolavori, ma in dialogo con le collezioni italiane del Louvre, nella Grande Galerie, nel Salon Carré, nella sala Salvator Rosa e della Chapelle, i luoghi storicamente più iconici e illustri del museo”.
Jacopo de’ Barbari (attribuito), Ritratto di Fra' Luca Pacioli e di un allievo, 1500 circa. Olio su tavola, 99 x 120 cm. Museo e Real Bosco di Capodimonte I Per gentile concessione del MIC-Ministero della Cultura, Museo e Real Bosco di Capodimonte
Tre momenti distinti scandiranno un itinerario nel segno della meraviglia. La prestigiosa Grande Galerie ospiterà il confronto tra due collezioni di dipinti italiani tra le più importanti al mondo: gioielli pittorici di Capodimonte come la Danae di Tiziano e la Flagellazione di Caravaggio dialogheranno con le opere degli stessi artisti conservate al Louvre, mentre l’enigmatica l’Antea di Parmigianino incontrerà le tele del Correggio riportando in vita la luminosa stagione del Cinquecento emiliano.
Michelangelo Merisi detto Caravaggio, Flagellazione, 1607, Olio su tela, 213 x 266 cm, Napoli, Museo e Real Bosco di Capodimonte I Per gentile concessione del FEC-Fondo Edifici di Culto del Ministero dell'Interno
Da non perdere per il pubblico francese saranno la tela di Giuditta che decapita Oloferne di Artemisia Gentileschi, la Trasfigurazione di Giovanni Bellini e la Crocifissione di Masaccio, tre grandi maestri assenti dalle raccolte del Louvre. E poi i Carracci, Guido Reni, la scuola napoletana di José de Ribera e Mattia Preti disegneranno un viaggio completo nella grande pittura italiana.
Artemisia Gentileschi, Giuditta decapita Oloferne, 1612 circa, Olio su tela, 126 x 159 cm, Napoli, Museo e Real Bosco di Capodimonte
La seconda tappa condurrà nella Sala della Chapelle, per scoprire le origini e la varietà delle collezioni riunite a Capodimonte. Opere sorprendenti come il Ritratto di Papa Paolo III Farnese con i nipoti di Tiziano, il Ritratto di Giulio Clovio di El Greco, il sontuoso Cofanetto Farnese e la spettacolare Caduta dei Giganti di Filippo Tagliolini traghetteranno i visitatori lungo la storia del Regno di Napoli, dando spazio alle tre dinastie protagoniste della formazione delle raccolte della Reggia: i Farnese, i Borbone e i Bonaparte-Murat.
Filippo Tagliolini, La Caduta dei Giganti, 1787-1790. Biscuit, h.162cm. Museo e Real Bosco di Capodimonte I Per gentile concessione del MIC-Ministero della Cultura, Museo e Real Bosco di Capodimonte
Tesori ancora diversi si sveleranno nella Sala dell’Orologio, aprendo le porte del Gabinetto dei disegni e delle stampe di Capodimonte, che con 20 mila opere è il più ricco in Italia dopo quello degli Uffizi. Qui troveremo pezzi estremamente rari come i cartoni preparatori di Raffaello e Michelangelo per le decorazioni vaticane, da ammirare a confronto con celebri disegni rinascimentali conservati nel Cabinet del Louvre, dalla Santa Caterina di Raffaello al cartone per la Moderazione di Giulio Romano.
Raffaello Sanzio, Mosè davanti al roveto ardente, 1514. Museo e Real Bosco di Capodimonte I Per gentile concessione del MIC-Ministero della Cultura, Museo e Real Bosco di Capodimonte
“Palazzi reali trasformati in musei, ricchi di collezioni ereditate dai più grandi sovrani, simboli dei legami storici tra la Francia e l’Italia, il Louvre e Capodimonte hanno molto da condividere e molto da raccontare”, spiega Laurence des Cars, direttrice del Musée du Louvre, che qualche giorno fa sui canali social del museo ha affidato i suoi auguri di buon anno all’Antea del Parmigianino, tra le meraviglie di Capodimonte.
Francesco Mazzola, detto Il Parmigianino, Ritratto di giovane donna, noto anche come Antea, 1524 –1527. Olio su tela, 136 x 86 cm. Museo e Real Bosco di Capodimonte I Per gentile concessione del MIC-Ministero della Cultura, Museo e Real Bosco di Capodimonte
Se le radici del Musée du Louvre sono legate alla Rivoluzione francese e a Napoleone, nelle raccolte della Reggia partenopea si specchiano le stratificate vicende del Regno di Napoli. Con una differenza: la vocazione museale è inscritta da sempre nel dna del palazzo di Capodimonte, costruito espressamente per ospitare le collezioni d’arte che Elisabetta Farnese, regina consorte di Spagna e nipote del re di Francia Luigi XIV, donò al figlio Carlo di Borbone quando quest’ultimo divenne re di Napoli. Nel tempo, le raccolte d’arte di Capodimonte si arricchirono ulteriormente, fino a figurare tra le più prestigiose d’Europa, in grado di rappresentare tutte le scuole della pittura italiana e non solo.
Riscoprendone la storia, questa mostra senza precedenti inviterà i viaggiatori francesi - i più numerosi tra i turisti che visitano Napoli e Pompei - a inserire la Reggia di Capodimonte nel loro moderno Grand Tour.
Masaccio, La Crocifissione di Cristo, 1426. Tempera su tela, 83 x 63,5 cm. Museo e Real Bosco di Capodimonte I Per gentile concessione del MIC-Ministero della Cultura, Museo e Real Bosco di Capodimonte
A cura di Charlotte Chastel-Rousseau, del Dipartimento Pittura del Louvre, e di Alessandra Rullo, Patrizia Piscitello e Carmine Romano del Museo e Real Bosco di Capodimonte, Napoli a Parigi, il Louvre invita il Museo di Capodimonte animerà la vita culturale parigina dal 7 giugno 2023 fino a gennaio 2024.
Guido Reni, Atalanta e Ippomene, 1620-1625. Olio su tela, 191 x 264 cm. Museo e Real Bosco di Capodimonte I Per gentile concessione del MIC-Ministero della Cultura, Museo e Real Bosco di Capodimonte
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