Un impianto d’avanguardia per il capolavoro fiorentino

Nuova luce sul David di Michelangelo

Galleria dell'Accademia, Tribuna del David e Galleria dei Prigioni. Foto Guido Cozzi I Courtesy Galleria dell'Accademia, Firenze
 

Francesca Grego

14/09/2022

Michelangelo scolpì il suo colosso di marmo perché si ergesse contro il sole e le intemperie di Piazza della Signoria, fiero e vittorioso come la Repubblica fiorentina. A 140 anni dal trasferimento della statua alla Galleria dell’Accademia, la nuova illuminazione della Tribuna del David rende finalmente giustizia al capolavoro michelangiolesco: il dinamismo della luce solare torna a valorizzare la statua grazie a una serie di proiettori disposti a raggiera intorno al grande lucernario, che avvolgono il gigante di pietra lasciando in secondo piano lo spazio circostante. Durante le ore diurne, l’illuminazione artificiale si aggiunge a quella naturale consentendo una lettura dei dettagli vicina alle origini e inedita all’interno del museo. Nelle diverse ore del giorno, inoltre, il colore della luce può essere regolato in modo da osservare il David non solo illuminato da diverse prospettive, ma anche con sfumature variabili, legate al ciclo del sole.


Galleria dell'Accademia, il David di Michelangelo. Foto Guido Cozzi I Courtesy Galleria dell'Accademia, Firenze 

Promosso da Enel e realizzato da Enel X, il progetto Luci sul David corona un vasto programma pensato per valorizzare i gioielli della Galleria dell’Accademia con un’illuminazione artistica mirata al risparmio e all’efficienza energetica attraverso tecnologie a led di ultima generazione. “Non c’è miglior modo per celebrare i 140 anni da quando, il 22 luglio del 1882, la Tribuna aprì al pubblico”, commenta il direttore della Galleria Cecilie Hollberg: “Una nuova sorgente di luce ora investe il cuore del museo esaltando le superfici del capolavoro di Michelangelo. Con l’impianto illuminotecnico della Tribuna chiudiamo un capitolo importante: un percorso che ha cambiato la percezione visiva delle opere nella Galleria dei Prigioni, nel Transetto, nelle sale del Duecento e del Trecento, rendendo la Galleria dell’Accademia di Firenze ancora più all’avanguardia”.


Galleria dell'Accademia, Tribuna del David e Galleria dei Prigioni. Foto Guido Cozzi I Courtesy Galleria dell'Accademia, Firenze 

Oltre alle esigenze di sostenibilità ambientale, l’obiettivo principale del progetto era permettere al pubblico di ammirare le opere con il giusto rapporto di colori e chiaroscuri, evidenziando le particolarità di sculture e dipinti. In ogni sala si è proceduto in maniera diversa, in base alle specificità delle opere esposte e dell’allestimento. Per la Galleria dei Prigioni – altra meraviglia michelangiolesca del museo fiorentino – si è optato per un’illuminazione a proiezione dalle cornici presenti su entrambi i lati del corridoio che conduce alla Tribuna: più proiettori si concentrano sulle singole sculture con l’intento di armonizzare l’illuminazione dei Prigioni e della Pietà con quella del David, valorizzando le peculiarità plastiche e materiche di ogni opera di Michelangelo.


Galleria dell'Accademia, Galleria dei Prigioni e Tribuna del David. Foto Guido Cozzi I Courtesy Galleria dell'Accademia, Firenze