Cenni biografici

Afro-Libio Basaldella e un dipinto dell'artista
 

24/04/2003

Afro-Libio Basaldella, detto Afro, nasce a Udine nel 1912. Nella sua famiglia si respira arte: il padre e lo zio sono stimati decoratori, i due fratelli Dino e Mirko diventeranno scultori famosi. Frequenta il Liceo Artistico a Firenze e Venezia, dove si diploma nel 1933. Nel 1930 vince una borsa di studio della Fondazione Marangoni, grazie alla quale si reca a Roma dove incontra Scipione, Mafai e Cagli. Nel 1932 è a Milano dove con il fratello Mirko frequenta lo studio di Arturo Martini e conosce Birolli e Morlotti. Nel 1933 espone a Milano, alla Galleria del Milione. Si trasferisce a Roma e nel 1935 espone alla II Quadriennale con opere ispirate a Cagli e alla Scuola romana (Guttuso, Scialoja, Leoncillo, Fazzini, Capogrossi, Cavalli). Nel 1936 dipinge un ciclo di affreschi per il collegio Opera Nazionale Balilla di Udine, distrutti perché ritenuti poco celebrativi dal Regime. Nel 1937 tiene una personale, ritratti e nature morte, presentata da Libero De Libero alla Galleria della Cometa a Roma. Compie un viaggio a Parigi, dove resta colpito dal Cubismo. Nel 1938 espone alla Biennale di Venezia, nel '39 alla III Quadriennale romana. Nel 1941 ottiene la cattedra di Mosaico all'Accademia di Venezia. Realizza quindi dei cartoni per i mosaici del Palazzo dell'EUR a Roma, nature morte e ritratti, nei quali si manifesta l'influsso cubista ma anche il passaggio dalla figuratività all'astrattismo. Il passaggio sarà definitivo dopo lo "studio" di Kandinsky, Klee, Mirò, Picasso. Nel 1948 Afro non aderisce al Fronte Nuovo delle Arti e nel 1950 si reca negli Stati Uniti dove inizia la ventennale collaborazione con la "Catherine Viviano Gallery". Afro in America entra in contatto con l'Informale, viene soprattutto colpito da Gorki e dall'"Action Painting" di Kline e De Kooning. Nel '52 aderisce al gruppo degli Otto (con Birolli, Corpora, Moreni, Pizzinato, Santomaso, Vedova, Turcato), con i quali prende parte alla XXVI Biennale. Nel 1955 partecipa alla mostra "The New Decade", organizzata al Museum of Modern Art di New York. Nel 1956 ottiene il premio come miglior pittore italiano alla Biennale di Venezia. Nel 1958 insegna al Mills College di Oakland (California) e partecipa con Appel, Arp, Calder, Matta, Miro, Moore, Picasso e Tamayo, alla decorazione della nuova sede del palazzo dell'UNESCO a Parigi: dipinge "II Giardino della Speranza". Dal 1958 risiede di nuovo in Italia. Vince il premio per l'Italia al " Guggenheim" di New York. Tra gli anni '60 e '70 tiene varie personali tra cui ricordiamo nel 1969-'70 la vasta antologica al "Kunsthalle" di Darmstadt poi alla "National Gallerie" di Berlino ed in seguito al Palazzo dei Diamanti di Ferrara. Dopo la morte del fratello Mirko, avvenuta nel 1969, Afro viene colpito per la prima volta da una grave malattia. Guarito, riprende a dipingere anche se intensifica l'opera grafica e dirada l'attività pittorica ed espositiva. Fino al 1973 insegna Pittura all'Accademia di Firenze. Muore a Zurigo nel 1976.

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