La complessità del segno. Problemi e curiosità dell'incisione classica

Gaspard Duchange e Dominique Sornique, La toilette di Diana, Bulino e acquaforte, sec. XVIII

 

Dal 03 Dicembre 2016 al 23 Aprile 2017

Reggio nell'Emilia | Reggio Emilia

Luogo: Biblioteca Panizzi

Indirizzo: via Farini 3

Curatori: Zeno Davoli

E-Mail info: panizzi@municipio.re.it

Sito ufficiale: http://panizzi.comune.re.it/



La complessità del segno. Problemi e curiosità dell'incisione classica”: è racchiuso nel titolo il senso e il significato della mostra in corso fino al 23 aprile 2017 nella biblioteca Panizzi di Reggio Emilia. Curata da Zeno Davoli con la collaborazione di Chiara Panizzi e il sostegno della Fondazione Manodori, la mostra vuole sottolineare i progressi del lavoro svolto in più di trent'anni dal Gabinetto delle Stampe e dei Disegni “Angelo Davoli” della Panizzi, alle prese con il riordino della raccolta di40mila incisioni che gli eredi del collezionista reggiano hanno donato alla loro città e, per essa, alla biblioteca. 

Suddiviso in  tredici sezioni, il percorso espositivo include tra gli altri i lavori di Albrecht Dürer, che affinò la tecnica xilografica fino a regalare capolavori eterni, del bolognese Marcantonio Raimondi, di Giuseppe Maria Crespi Ludovico Mattioli, due incisori bolognesi operanti tra la fine del Seicento e gli inizi del Settecento, di Simone Cantarini, di Parmigianino, instancabile sperimentatore del nuovo linguaggio dell'acquaforte. Ci sono anche i lavori di Hendrick Goltzius autore di splendide lastre incise con la tecnica del bulino sagomato, di Giambattista Piranesi alle prese con le lastre a più morsure d'acquaforte per ottenere i suoi famosi sfondi prospettici, di Francesco Bartolozzi, di Francesco Rosaspina, di Paolo Toschi, solo per citarne alcuni, ma anche di meno conosciuti e abilissimi artisti che hanno lasciato prove interessanti sulle molteplici possibilità espressive di questa tecnica, che si sono cimentati nella produzione di copie o di falsi magistralmente incisi, che hanno prodotto prove di lavorazione delle lastre permettendo a noi oggi di entrare nei meccanismi più nascosti dell'arte dell'incisione.

Tante le scoperte, dalle malizie tecniche spesso difficili da riconoscere perché ben dissimulate dai loro artefici, alla casistica dei ruoli nel raggiungimento del risultato finale, dal concetto di “originalità” di un'incisione alla sua importanza come testimone del gusto e della cultura dell'epoca in cui è stata prodotta, dal reimpiego delle lastre alla problematica delle copie, dei falsi e degli stati, dalle variazioni imposte dalla censura, sia laica che religiosa, alla conoscenza delle carte.

Accompagna la mostra un catalogo (Biblioteca Panizzi Ed.), suddiviso in dieci sezioni. Si comincia con l'incisione e le sue tecniche (xilografia, bulino, acquaforte, puntasecca, maniera nera, acquatinta, lavis, paniera a punti, maniera crayon, vernice molle, litografia, incisione su legno di testa), seguono i capitoli dedicati a Le incisioni eseguite da due artisti in varie forme di collaborazione; Stampe originali, copie e falsi; Controprove o calchi; Gli stati di una lastra; I mutamenti delle immagini per il reimpiego delle lastre; Gli interventi della censura; Il rapporto tra Giuseppe Maria Crespi e Ludovico Mattioli; le Scuole d'incisione; le Curiosità.

Alla mostra e al relativo catalogo si affianca la pubblicazione del IX volume del catalogo generale a stampa: La Raccolta di stampe “Angelo Davoli” (lettere T-Z). Il decimo e ultimo dei quali riguarderà gli artisti anonimi nonché le aggiunte e correzioni ai precedenti. 

Orari: da lunedì a sabato 9-20, domenica 10-13
Chiuso domenica 16 e lunedì 17 aprile 




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