Tra sogno e realtà. Ottocento e Novecento dalle collezioni del Museo Civico della Città di Bellinzona
![Emilio Longoni, Ghiacciaio, 1910-1912, olio su tela, 87x156cm Emilio Longoni, Ghiacciaio, 1910-1912, olio su tela, 87x156cm](http://www.arte.it/foto/600x450/23/36929-Emilio-Longoni_-Ghiacciaio-1910-1912-Olio-su-tela-87-x-156-cm.jpg)
Emilio Longoni, Ghiacciaio, 1910-1912, olio su tela, 87x156cm
Dal 04 Settembre 2015 al 11 Ottobre 2015
Milano
Luogo: Museo della Permanente
Indirizzo: via Turati 34
Orari: martedì- domenica 10 – 13 | 14,30 – 18,30
Curatori: Carole Haensler Huguet
Telefono per informazioni: +39 02 6551445
E-Mail info: info@lapermanente.it
Sito ufficiale: http://www.lapermanente.it
La mostra “Tra sogno e realtà. Ottocento e Novecento dalle collezioni del Museo Civico della Città di Bellinzona”, presentata dal 4 settembre all’11 ottobre presso il Museo della Permanente di Milano, rientra nell’ambito dello scambio di collezioni d’arte tra l’istituzione milanese e il Museo Civico Villa dei Cedri di Bellinzona, finalizzato a svolgere un’indagine sulla comune matrice linguistica, artistica e culturale tra Lombardia e Canton Ticino.
La rassegna, curata da Carole Haensler Huguet, intende ripercorrere la storia del Museo Civico Villa dei Cedri attraverso le tematiche rappresentative della sua collezione, considerando sia i fondi monografici, sia il nucleo di opere tra Ottocento e Novecento, che rispecchia un certo aspetto del collezionismo ticinese nel dopoguerra.
Natura e figura sono i temi approfonditi in questa esposizione: il primo si snoda tra Naturalismo e Simbolismo fino al paesaggio astratto del dopoguerra; il secondo ripercorre una certa storia del ritratto dalla fine dell’Ottocento, con opere di Giuseppe Pellizza da Volpedo, Cesare Tallone e Gaetano Previati, fino alle figurazioni esistenziali di Renzo Ferrari o Cesare Lucchini.
In esposizione anche alcune opere di esponenti della scuola del paesaggio svizzero: Friedrich Zimmermann, Johann Gottfried Steffan e Gustave Eugène Castan. Questi dipinti permettono di ampliare il discorso sulla raffigurazione del paesaggio a nord delle Alpi aprendo così un excursus cronologico che dal Romanticismo passa attraverso il Simbolismo e si spinge oltre attraverso un dialogo con le opere legate alla scuola e alla cultura italiana, testimoniando anche la complessa identità ticinese.
L’iniziativa ha permesso, inoltre, un approfondimento della storia delle collezioni di Villa dei Cedri, una storia che risale al 1971 quando il banchiere Adolfo Rossi(1890-1973) dona alla collettività la sua collezione d’arte, incentrata sulla pittura italiana e svizzera tra fine Ottocento e primo Novecento: il nucleo di 73 opere comprende, tra gli altri, dipinti di Ferdinand Hodler, Giovanni Segantini, Luigi Rossi, Gaetano Previati, Mario Sironi.
La rassegna, curata da Carole Haensler Huguet, intende ripercorrere la storia del Museo Civico Villa dei Cedri attraverso le tematiche rappresentative della sua collezione, considerando sia i fondi monografici, sia il nucleo di opere tra Ottocento e Novecento, che rispecchia un certo aspetto del collezionismo ticinese nel dopoguerra.
Natura e figura sono i temi approfonditi in questa esposizione: il primo si snoda tra Naturalismo e Simbolismo fino al paesaggio astratto del dopoguerra; il secondo ripercorre una certa storia del ritratto dalla fine dell’Ottocento, con opere di Giuseppe Pellizza da Volpedo, Cesare Tallone e Gaetano Previati, fino alle figurazioni esistenziali di Renzo Ferrari o Cesare Lucchini.
In esposizione anche alcune opere di esponenti della scuola del paesaggio svizzero: Friedrich Zimmermann, Johann Gottfried Steffan e Gustave Eugène Castan. Questi dipinti permettono di ampliare il discorso sulla raffigurazione del paesaggio a nord delle Alpi aprendo così un excursus cronologico che dal Romanticismo passa attraverso il Simbolismo e si spinge oltre attraverso un dialogo con le opere legate alla scuola e alla cultura italiana, testimoniando anche la complessa identità ticinese.
L’iniziativa ha permesso, inoltre, un approfondimento della storia delle collezioni di Villa dei Cedri, una storia che risale al 1971 quando il banchiere Adolfo Rossi(1890-1973) dona alla collettività la sua collezione d’arte, incentrata sulla pittura italiana e svizzera tra fine Ottocento e primo Novecento: il nucleo di 73 opere comprende, tra gli altri, dipinti di Ferdinand Hodler, Giovanni Segantini, Luigi Rossi, Gaetano Previati, Mario Sironi.
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