Inaugura il nuovo corso la mostra "Time is out of joint"
Rivoluzione alla Galleria Nazionale

Time is Out of Joint, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, Roma
Ludovica Sanfelice
12/10/2016
Roma - La rivoluzione della Galleria Nazionale di Arte Moderna, che da questa settimana abbrevia i suoi titoli in Galleria Nazionale, si realizza proprio dalla rimozione dei riferimenti temporali che finora ancoravano la collezione. Le opere vengono ora presentate sotto nuova luce (molta luce!) grazie ad un sorprendente gioco di prestigio che le rimescola e le ricombina accostandole non più secondo criteri cronologici ma per sintonia.
Le lettere servono a costruire parole all'infinito, spiega la direttrice Cristiana Collu, servendosi di un'immagine letteraria per introdurre l'esposizione dal titolo shakespeariano "Time is out of joint" (11 ottobre 2016 - 15 aprile 2018) che con una citazione dell'Amleto inaugura il nuovo corso del museo e taglia corto con la tradizione dell'allestimento classico.
Le regole vengono infrante per costruire una nuova grammatica che reagisce alla riorganizzazione complessiva degli spazi museali di viale delle Belle Arti, avviata lo scorso giugno con una serie di interventi sull'edificio che presto si estenderanno all'Ala Cosenza. Le collezioni si aprono così a nuove stimolanti letture anche attraverso il dialogo con opere in prestito. Con risultati sperimentali che potranno anche far discutere ma non lasceranno indifferenti.
Le lettere servono a costruire parole all'infinito, spiega la direttrice Cristiana Collu, servendosi di un'immagine letteraria per introdurre l'esposizione dal titolo shakespeariano "Time is out of joint" (11 ottobre 2016 - 15 aprile 2018) che con una citazione dell'Amleto inaugura il nuovo corso del museo e taglia corto con la tradizione dell'allestimento classico.
Le regole vengono infrante per costruire una nuova grammatica che reagisce alla riorganizzazione complessiva degli spazi museali di viale delle Belle Arti, avviata lo scorso giugno con una serie di interventi sull'edificio che presto si estenderanno all'Ala Cosenza. Le collezioni si aprono così a nuove stimolanti letture anche attraverso il dialogo con opere in prestito. Con risultati sperimentali che potranno anche far discutere ma non lasceranno indifferenti.
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