Giorgio Kiaris. Diaframmi
Dal 24 Giugno 2023 al 10 Settembre 2023
Colorno | Parma
Luogo: Reggia di Colorno
Indirizzo: Piazza Giuseppe Garibaldi 26
Curatori: Claudio Cerritelli con la direzione di Antonella Balestrazzi
Costo del biglietto: Intero € 10,00 Ridotti € 9,00 Comprensivi della visita alla Reggia di Colorno con audioguida
Telefono per informazioni: +39 0521 312545
E-Mail info: reggiadicolorno@provincia.parma.it
“L’arte è una strana cosa che spesso si fa senza esserne consapevoli, o almeno senza esserne completamente consapevoli”. Con questa riflessione, l’artista Giorgio Kiaris introduce la mostra “Diaframmi“ a lui dedicata, che si inaugura con il patrocinio della Provincia di Parma sabato 24 giugno, alle ore 18.00, alla Reggia di Colorno – Appartamenti Farnesiani, a Colorno (PR), in piazza Giuseppe Garibaldi.
Curata da Claudio Cerritelli, con la direzione di Antonella Balestrazzi, la mostra è organizzata da Antea – Progetti e Servizi per la Cultura e il Turismo e sarà aperta al pubblico fino al 10 settembre, da martedì a domenica, con orario 10.00 – 13.00 | 15.00 – 18.00.
“Tra gli esponenti della sua generazione” – sottolinea il critico d’arte e curatore Claudio Cerritelli – “Giorgio Kiaris è un pittore totalmente consapevole di che cosa voglia dire dipingere nell’era assordante della tecnologia a tutti i costi. Un artista profondo e senza clamori che con silenziosa dedizione affida ogni intuizione alla trasfigurazione sensoriale del colore, vivendo la pittura come sintesi di valori ancestrali e di emozioni rivolte al futuro. Il ciclo di opere scelte per questa esposizione – spiega Cerritelli – “verte sull’idea di ‘diaframma’, molteplice e unitario disvelarsi della scena cromatica che l’artista concepisce in continuità con la sequenza dei ‘sipari’ dipinti negli anni ‘90. Quasi un lontano preludio alle attuali stesure cromatiche che si sovrappongono e si definiscono nella successione dei tempi esecutivi, pulsazioni fisiche e mentali che rispecchiano l’esercizio quotidiano e rituale del pensare e del fare pittura. Le trame dei ‘diaframmi’ offrono allo spettatore un’esperienza di intensa percettività, le trasparenze rivelano profondità prolungate, impercettibili riverberi delle ombre nascoste nel luminoso splendore delle campiture. Lo sguardo si addentra nelle stratificazioni del visibile e ne rivela i minimi palpiti, i dinamismi interni che tengono in equilibrio le diverse fasi di costruzione dell’immagine, allo scopo di congiungere l’agonismo gestuale del colore alle variazioni ritmiche del suo trasognato divenire. Dal punto di vista tecnico – conclude il curatore – “Kiaris usa la tempera industriale prediligendo la tela juta per facilitare un maggiore controllo esecutivo, evitando lo scivolamento eccessivo dei pigmenti, d’altro lato si affida alla pastosità del vinilico che è più coprente per via di una maggiore per quanto graduale consistenza”.
“Le opere di Giorgio Kiaris, con la loro energia cromatica e l’eterogenea varietà di toni e colori” – sottolinea Antonella Balestrazzi – “creano una relazione quasi simbiotica tra la composizione degli affreschi delle sale e le opere, rendendo indispensabile e ‘naturale’ tale sinergia all'equilibrio finale dell’esposizione. È una nuova ‘divagazione’ contemporanea, quella che presentiamo fino al 10 settembre nelle Sale degli Appartamenti Farnesiani della Reggia di Colorno: i lavori di Giorgio Kiaris sono valorizzati da un allestimento minimal che esalta le potenti immagini e al tempo stesso sposa la bellezza delle signorili sale che le ospitano. È particolarmente stimolante vedere come l’arte contemporanea, in tutte le sue espressioni, si integri nel contesto artistico delle sale e come prenda vita nel prestigioso contenitore qual è la Reggia di Colorno. La mostra” - conclude Antonella Balestrazzi - “è frutto del consolidato rapporto di collaborazione tra Antea e Provincia di Parma: un’alleanza strategica e culturale incentrata su progetti di valorizzazione, che conferma la vocazione della Reggia a sede di rilevanti eventi espositivi. Un pensiero di gratitudine lo rivolgo all’artista che ringrazio per la cordiale disponibilità, al curatore e agli sponsor per aver sostenuto l’iniziativa con sensibilità e lungimiranza”.
Giorgio Kiaris nasce a Roma nel 1968. Nel 1982, si iscrive al Liceo Artistico di Roma dove incontra Gastone Biggi che sarà suo insegnante per due anni. Nell’estate del 1983 un lungo soggiorno a Parigi sarà l’inizio di una serie viaggi in questa città dove conoscerà l’Arte del XX° secolo rimanendo ammirato soprattutto dalle ninfee di Monet visitando l’Orangerie. Si diploma nel 1986 ma per ora non ha interesse a dipingere e dimostrando, infatti, la passione per la grafica pubblicitaria e le discipline della comunicazione visiva, con l’intenzione di iscriversi all’ISIA di Urbino.
Con la stessa passione però si interessa di Architettura, quindi, si iscrive alla Facoltà di Architettura di Roma. Ma l’arte che lo aveva sino ad ora solo appassionato sviluppa in lui la voglia di approfondire la ricerca e nel 1989 inizia a dipingere, frequentando assiduamente lo Studio di Gastone Biggi, seguendolo a Siena, Genzano di Roma, Milano, Verona, diventando suo assistente nel 1993 e fondando con lui gli Studi Uniti.
In questi anni comincia a viaggiare in tutta Europa e negli Stati Uniti, dove realizza reportage fotografici sull’urbanistica, l’architettura e la natura.
Dal 1990 al 1994 è insegnante di disegno e pittura presso il centro di riabilitazione Casa S. Maria della Provvidenza-Opera femminile don Guanella, in Roma. In questo laboratorio da lui fondato e tutt’ora esistente, realizza progetti di scenografia e costume insieme alla esecuzione di grandi pannelli ispirati ai maestri dell’arte del ‘900.
Trasferitosi nel 1994 in provincia di Parma, dove attualmente vive e lavora, inizia la sua attività artistica esponendo in mostre personali e collettive in Italia, Europa e USA.
Hanno scritto di lui Gastone Biggi, Vera Agosti, Chiara Cacciani, Alessio Calestani, Claudio Cerritelli, Leonardo Conti, Eugenio Miccini, Anthony Molino, Arturo Carlo Quintavalle, Elena Pontiggia, Marzia Spatafora, Leo Strozzieri.
Ha curato la grafica di diversi libri d’Arte, di Poesia, e Saggistica e collaborato all’organizzazione di eventi culturali, (mostre, convegni, dibattiti e lezioni). Nel 2006 ha realizzato un cortometraggio dal titolo Art in Progress, opera che è stata selezionata per il concorso Cinema d’Arte V^ Edizione Festival Internazionale del Cinema d’Arte Bergamo 2006.
Sue opere sono istallate in permanenza presso la sede direzionale della Cariparma di Piacenza e l’Ospedale Nuovo di Imola.
Dal 2015 è presidente della Fondazione e dell’Archivio Generale Gastone Biggi, nonché coordinatore del Catalogo ragionato delle opere di Gastone Biggi a cura di Arturo Carlo Quintavalle e Gloria Bianchino, edito da Skira, Milano 2018 .
Curata da Claudio Cerritelli, con la direzione di Antonella Balestrazzi, la mostra è organizzata da Antea – Progetti e Servizi per la Cultura e il Turismo e sarà aperta al pubblico fino al 10 settembre, da martedì a domenica, con orario 10.00 – 13.00 | 15.00 – 18.00.
“Tra gli esponenti della sua generazione” – sottolinea il critico d’arte e curatore Claudio Cerritelli – “Giorgio Kiaris è un pittore totalmente consapevole di che cosa voglia dire dipingere nell’era assordante della tecnologia a tutti i costi. Un artista profondo e senza clamori che con silenziosa dedizione affida ogni intuizione alla trasfigurazione sensoriale del colore, vivendo la pittura come sintesi di valori ancestrali e di emozioni rivolte al futuro. Il ciclo di opere scelte per questa esposizione – spiega Cerritelli – “verte sull’idea di ‘diaframma’, molteplice e unitario disvelarsi della scena cromatica che l’artista concepisce in continuità con la sequenza dei ‘sipari’ dipinti negli anni ‘90. Quasi un lontano preludio alle attuali stesure cromatiche che si sovrappongono e si definiscono nella successione dei tempi esecutivi, pulsazioni fisiche e mentali che rispecchiano l’esercizio quotidiano e rituale del pensare e del fare pittura. Le trame dei ‘diaframmi’ offrono allo spettatore un’esperienza di intensa percettività, le trasparenze rivelano profondità prolungate, impercettibili riverberi delle ombre nascoste nel luminoso splendore delle campiture. Lo sguardo si addentra nelle stratificazioni del visibile e ne rivela i minimi palpiti, i dinamismi interni che tengono in equilibrio le diverse fasi di costruzione dell’immagine, allo scopo di congiungere l’agonismo gestuale del colore alle variazioni ritmiche del suo trasognato divenire. Dal punto di vista tecnico – conclude il curatore – “Kiaris usa la tempera industriale prediligendo la tela juta per facilitare un maggiore controllo esecutivo, evitando lo scivolamento eccessivo dei pigmenti, d’altro lato si affida alla pastosità del vinilico che è più coprente per via di una maggiore per quanto graduale consistenza”.
“Le opere di Giorgio Kiaris, con la loro energia cromatica e l’eterogenea varietà di toni e colori” – sottolinea Antonella Balestrazzi – “creano una relazione quasi simbiotica tra la composizione degli affreschi delle sale e le opere, rendendo indispensabile e ‘naturale’ tale sinergia all'equilibrio finale dell’esposizione. È una nuova ‘divagazione’ contemporanea, quella che presentiamo fino al 10 settembre nelle Sale degli Appartamenti Farnesiani della Reggia di Colorno: i lavori di Giorgio Kiaris sono valorizzati da un allestimento minimal che esalta le potenti immagini e al tempo stesso sposa la bellezza delle signorili sale che le ospitano. È particolarmente stimolante vedere come l’arte contemporanea, in tutte le sue espressioni, si integri nel contesto artistico delle sale e come prenda vita nel prestigioso contenitore qual è la Reggia di Colorno. La mostra” - conclude Antonella Balestrazzi - “è frutto del consolidato rapporto di collaborazione tra Antea e Provincia di Parma: un’alleanza strategica e culturale incentrata su progetti di valorizzazione, che conferma la vocazione della Reggia a sede di rilevanti eventi espositivi. Un pensiero di gratitudine lo rivolgo all’artista che ringrazio per la cordiale disponibilità, al curatore e agli sponsor per aver sostenuto l’iniziativa con sensibilità e lungimiranza”.
Giorgio Kiaris nasce a Roma nel 1968. Nel 1982, si iscrive al Liceo Artistico di Roma dove incontra Gastone Biggi che sarà suo insegnante per due anni. Nell’estate del 1983 un lungo soggiorno a Parigi sarà l’inizio di una serie viaggi in questa città dove conoscerà l’Arte del XX° secolo rimanendo ammirato soprattutto dalle ninfee di Monet visitando l’Orangerie. Si diploma nel 1986 ma per ora non ha interesse a dipingere e dimostrando, infatti, la passione per la grafica pubblicitaria e le discipline della comunicazione visiva, con l’intenzione di iscriversi all’ISIA di Urbino.
Con la stessa passione però si interessa di Architettura, quindi, si iscrive alla Facoltà di Architettura di Roma. Ma l’arte che lo aveva sino ad ora solo appassionato sviluppa in lui la voglia di approfondire la ricerca e nel 1989 inizia a dipingere, frequentando assiduamente lo Studio di Gastone Biggi, seguendolo a Siena, Genzano di Roma, Milano, Verona, diventando suo assistente nel 1993 e fondando con lui gli Studi Uniti.
In questi anni comincia a viaggiare in tutta Europa e negli Stati Uniti, dove realizza reportage fotografici sull’urbanistica, l’architettura e la natura.
Dal 1990 al 1994 è insegnante di disegno e pittura presso il centro di riabilitazione Casa S. Maria della Provvidenza-Opera femminile don Guanella, in Roma. In questo laboratorio da lui fondato e tutt’ora esistente, realizza progetti di scenografia e costume insieme alla esecuzione di grandi pannelli ispirati ai maestri dell’arte del ‘900.
Trasferitosi nel 1994 in provincia di Parma, dove attualmente vive e lavora, inizia la sua attività artistica esponendo in mostre personali e collettive in Italia, Europa e USA.
Hanno scritto di lui Gastone Biggi, Vera Agosti, Chiara Cacciani, Alessio Calestani, Claudio Cerritelli, Leonardo Conti, Eugenio Miccini, Anthony Molino, Arturo Carlo Quintavalle, Elena Pontiggia, Marzia Spatafora, Leo Strozzieri.
Ha curato la grafica di diversi libri d’Arte, di Poesia, e Saggistica e collaborato all’organizzazione di eventi culturali, (mostre, convegni, dibattiti e lezioni). Nel 2006 ha realizzato un cortometraggio dal titolo Art in Progress, opera che è stata selezionata per il concorso Cinema d’Arte V^ Edizione Festival Internazionale del Cinema d’Arte Bergamo 2006.
Sue opere sono istallate in permanenza presso la sede direzionale della Cariparma di Piacenza e l’Ospedale Nuovo di Imola.
Dal 2015 è presidente della Fondazione e dell’Archivio Generale Gastone Biggi, nonché coordinatore del Catalogo ragionato delle opere di Gastone Biggi a cura di Arturo Carlo Quintavalle e Gloria Bianchino, edito da Skira, Milano 2018 .
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