Milano Asian Art 2013
Dal 14 Maggio 2013 al 24 Maggio 2013
Milano
Luogo: La Galliavola
Indirizzo: via Borgogna 9
Orari: da lunedì a sabato 10.30-18.30; sabato 13.30-13
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 02 76007706
E-Mail info: info@lagalliavola.com
Sito ufficiale: http://www.asianart.milano.it
Per il quarto anno consecutivo la collaborazione di sei Gallerie milanesi consente la realizzazione di Milano Asian Art, l’unico evento italiano volto a promuovere l’arte orientale. Dal 14 al 24 maggio 2013 le gallerie Dalton Somarè, Giuseppe Piva, La Galliavola, Loumi-David Sorgato, Illulian e Renzo Freschi presentano sei mostre che costituiscono un percorso di alto contenuto per la qualità delle opere esposte. Sei mostre strutturate con competenza e attenzione critica, che si rivolgono ai molti volti del collezionismo d’arte asiatica perché spaziano dalle sculture agli oggetti e alle armi, dai tessuti ai tappeti antichi e contemporanei, dai paraventi alla pittura, con una finestra su quella contemporanea tibetana. Milano Asian Art offre una visione articolata in un ampio arco temporale e composita per matrici culturali muovendo dal Giappone alla Cina, dall’India al Tibet al Nepal..., ma anche per tecniche e materiali passando dai bronzi ai marmi e alle pietre, dalle giade alle lacche, dalla porcellana all’avorio, dalla lana alle sete… Un percorso d’arte che s’intreccia con quello dello stile, della moda e del gusto. Non a caso le ultime tendenze estetiche e una matura evoluzione dello spirito minimalista hanno valorizzato la bellezza di queste opere, talvolta opulente talaltra essenziale, capendo che oltre al loro valore intrinseco esse sono un ricco e importante contrappunto nell’estetica troppo spesso freddamente semplificata. Nel resto d’Europa e oltreoceano le numerose manifestazioni che si svolgono annualmente, con un forte riscontro nell’interesse del pubblico e dei sempre più numerosi collezionisti, sono il termometro del crescente successo dell’arte asiatica. L’andamento del mercato italiano dell’ultimo anno fa pensare che anche da noi l’arte orientale stia assumento un ruolo di primo piano al quale Milano Asian Art è intenzionata a dare una ribalta. Anche quest'anno Milano Asian Art si arricchisce dell’importante e preziosa collaborazione del Museo Poldi Pezzoli, che per l'occasione esporrà i 100 più importanti netsuke dalla collezione di Giacinto Ubaldo Lanfranchi, donata al Museo nel 2005 dalla moglie Maria Taglietti. (comunicato a parte) Dal 15 al 24 Maggio si potrà usufruire dell’ingresso omaggio per due persone al Museo presentando un biglietto d’invito di una delle Gallerie che partecipano all’edizione 2013 dell’evento. LE QUATTRO ARTI La cultura cinese fu per anni influenzata e guidata da una classe speciale, composta da quelli che a tutt'oggi possono essere definiti gentiluomini, i letterati, e con Le Quattro Arti sono da sempre conosciute le attività che prediligevano e praticavano: pittura, calligrafia, suonare il liuto e giocare a scacchi. Il diventare esperti in queste discipline equivaleva al raggiungimento di limbo ideale inteso come la conquista di un'arte sociale, uno status per ottenere potere e controllo sul proprio "io": auto-disciplina e meditazione erano sostanziali quanto essere altamente istruiti nelle arti e nelle lettere. Per la quarta edizione di Milano Asian Art la Galleria di via Borgogna 9 presenta, dunque, un’insolita e articolata rassegna di tutti quegli oggetti, utili o di diletto, sempre presenti sui tavoli da lavoro dei letterati dell’antico Catai. Fu durante le dinastie Song e Ming, segnate da una forte crescita culturale, che la figura del letterato vide aumentare in modo considerevole la sua posizione all’interno della gerarchia sociale. E come in ogni società, importanza e prestigio venivano esternati anche materialmente attraverso tutto quanto concerneva la vita quotidiana. Così, gli oggetti da lavoro del letterato, che prima del X secolo avevano funzione puramente pratica, cominciarono a diventare vere e proprie opere d’arte apprezzate per la loro natura raffinata, per le loro qualità estetiche o per il semplice piacere che donavano ai loro possessori. Non per nulla a partire dalla Dinastia Song (1101-1125), la pietra da inchiostro, il calamaio, il portatapennelli e il lavapennelli, furono chiamati i "Quattro Tesori". Utili al dipingere e allo scrivere erano espressione di personalità, emozioni e sentimenti, importanti al punto che, assieme a pennelli, coltelli da carta, appoggiapolsi, bruciaincensi e persino vasi da fiori e teiere, la loro scelta, disposizione e cura era un vero e proprio culto.
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