"La notte di Caravaggio" nel borgo medievale di Legoli
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Sacrificio di Isacco
20/09/2012
Pisa -
Dopo il successo del progetto “Caravaggio, Caravaggini & Co”, realizzato l’anno scorso e che ha visto il paese trasformarsi in un Museo a cielo aperto, Michelangelo Merisi torna protagonista con il progetto “La notte di Caravaggio”, nella Chiesa dei Santi Bartolomeo e Giusto del piccolo borgo medievale di Legoli, dal 21 settembre al 21 ottobre 2012.
Sarà visibile “Il Sacrificio di Isacco (a lume di notte)”, capolavoro realizzato dal grande maestro nel 1602 e scoperto da Maurizio Marini nel 1989 (opera esposta poi in grandi mostre curate da storici dell’arte quali Denis Mahon e Mina Gregori).
L'opera, proveniente da una raccolta di Napoli, passò per una vendita di Christie’s a Roma il 13 aprile 1989 quale “copia di Caravaggio”.
Le pessime condizioni della tela, a causa delle vernici ossidate, impedivano uno studio accurato.
Fu Maurizio Marini, a seguito di dettagliate indagini a raggi x e dopo una prima pulitura del quadro, a scoprire che il dipinto era un capolavoro di Michelangelo Merisi. Questa tesi venne poi sostenuta da molti dei più autorevoli studiosi di Caravaggio, quali Denis Mahon e Mina Gregori.
L’opera attualmente fa parte di una collezione privata modenese, ed è già stata esposta in importanti mostre, tra le quali quella trapanese, curata proprio da Sir Denis Mahon, "Caravaggio. L'immagine del divino" (Museo Regionale di Palazzo Pepoli, 2008).
Sarà visibile “Il Sacrificio di Isacco (a lume di notte)”, capolavoro realizzato dal grande maestro nel 1602 e scoperto da Maurizio Marini nel 1989 (opera esposta poi in grandi mostre curate da storici dell’arte quali Denis Mahon e Mina Gregori).
L'opera, proveniente da una raccolta di Napoli, passò per una vendita di Christie’s a Roma il 13 aprile 1989 quale “copia di Caravaggio”.
Le pessime condizioni della tela, a causa delle vernici ossidate, impedivano uno studio accurato.
Fu Maurizio Marini, a seguito di dettagliate indagini a raggi x e dopo una prima pulitura del quadro, a scoprire che il dipinto era un capolavoro di Michelangelo Merisi. Questa tesi venne poi sostenuta da molti dei più autorevoli studiosi di Caravaggio, quali Denis Mahon e Mina Gregori.
L’opera attualmente fa parte di una collezione privata modenese, ed è già stata esposta in importanti mostre, tra le quali quella trapanese, curata proprio da Sir Denis Mahon, "Caravaggio. L'immagine del divino" (Museo Regionale di Palazzo Pepoli, 2008).
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