Les Nabis et le Décor fino al 30 Giugno 2019 al Musée de Luxembourg di Parigi
Les Nabis, profeti dell'arte globale
Maurice Denis, Ensemble décoratif pour une chambre de jeune fille, 1891, Olio su tela | Courtesy of © Kröller-Müller Museum
Francesca Faiella
17/06/2019
Mondo - Ultimi giorni a Parigi per visitare l’esposizione temporanea Les Nabis et le Décor, in mostra fino al 30 Giugno 2019 al Musée de Luxembourg, un'occasione per meglio conoscere Les Nabis, un gruppo di artisti avveniristi animati dalla ricerca dell’arte totale. Con questo obiettivo, I Nabis producono opere fuori dal comune, e riescono ancora oggi a emozionare per la loro unicità che li pone fra i fautori dell’arte moderna.
Inventori di una propria grammatica artistica, captata al mondo e capace di portare la bellezza in ogni luogo, fino all’interno delle mura domestiche, Les Nabis, “I Profeti” come si auto definiscono adattando il termine ebraico "nebiim", cercano di cogliere l’anima dell’arte nella convergenza di tutte le espressioni artistiche disponibili, unendo e ponendo allo stesso livello la tecnica, la decorazione, la creazione artistica e l’artigianato.
Un’esperienza di arte totale, a cui partecipano gli artisti del primo nucleo del gruppo: Pierre Bonnard, Edouard Vuillard, Mauris Denis, raggiunti presto da Aristide Maillol, Marguerite Sérusier, Paul Sérusier, Paul-Elie Ranson, Felix Vallotton, Georges Lacombe, Henri-Gabriel Iblels, Ker-Xavier Roussel, Jan Verkade, Jozsef Rippl-Ronai.
L’opera artistica di Paul Gaugin e un’esposizione di stampe giapponesi tenutasi a Parigi, all’Ecole des Beux-Arts dal 25 aprile al 22 maggio del 1890, influenza il gruppo, contagiandone lo stile con la sinteticità del tratto, l’espressività delle linee, i colori vivaci modellati a proprio piacimento, i piani verticali al posto della prospettiva.
Un’esposizione da non perdere e da visitare insieme alla Collezione permanente del Museo d’Orsay - che grazie alle recenti donazioni è diventata la più grande raccolta dei Nabis al mondo -, Les Nabis et le Décor, presenta per la prima volta le opere realizzate dal gruppo per le committenze private: decorazione d’interni, stampe, paraventi, disegni, vetrate e tappezzerie, a volte allestimenti originali perduti nel tempo, esposti a Parigi come Art Nouveau dal gallerista visionario di nome Siegfried Bing.
Animate sono le discussioni sull’iconografia femminile all’interno del gruppo tese a trasformare il modello contemplativo (maschilista) della “donna fiore” ottocentesco, con il fine di liberarne la rappresentazione dagli stereotipi dell’epoca. Pierre Bonnard sorprende per la vivacità con cui sa cogliere la quotidianità dei suoi soggetti femminili en plein air, in cui le emozioni semplici della vita sono rese da rapidi tratti pittorici, liberi e folgoranti. Formidabili sono le opere pittoriche domestiche di Edouard Vuillard, compiute per le case private, in cui gli stessi committenti sono riprodotti nell’atto di compiere le loro normali attività casalinghe, inglobandoli nella rappresentazione del loro spazio intimo, elementi della decorazione totale di questa nuova realtà artistica composta da fiori, ritmo, linee e colori.
Inventori di una propria grammatica artistica, captata al mondo e capace di portare la bellezza in ogni luogo, fino all’interno delle mura domestiche, Les Nabis, “I Profeti” come si auto definiscono adattando il termine ebraico "nebiim", cercano di cogliere l’anima dell’arte nella convergenza di tutte le espressioni artistiche disponibili, unendo e ponendo allo stesso livello la tecnica, la decorazione, la creazione artistica e l’artigianato.
Un’esperienza di arte totale, a cui partecipano gli artisti del primo nucleo del gruppo: Pierre Bonnard, Edouard Vuillard, Mauris Denis, raggiunti presto da Aristide Maillol, Marguerite Sérusier, Paul Sérusier, Paul-Elie Ranson, Felix Vallotton, Georges Lacombe, Henri-Gabriel Iblels, Ker-Xavier Roussel, Jan Verkade, Jozsef Rippl-Ronai.
L’opera artistica di Paul Gaugin e un’esposizione di stampe giapponesi tenutasi a Parigi, all’Ecole des Beux-Arts dal 25 aprile al 22 maggio del 1890, influenza il gruppo, contagiandone lo stile con la sinteticità del tratto, l’espressività delle linee, i colori vivaci modellati a proprio piacimento, i piani verticali al posto della prospettiva.
Un’esposizione da non perdere e da visitare insieme alla Collezione permanente del Museo d’Orsay - che grazie alle recenti donazioni è diventata la più grande raccolta dei Nabis al mondo -, Les Nabis et le Décor, presenta per la prima volta le opere realizzate dal gruppo per le committenze private: decorazione d’interni, stampe, paraventi, disegni, vetrate e tappezzerie, a volte allestimenti originali perduti nel tempo, esposti a Parigi come Art Nouveau dal gallerista visionario di nome Siegfried Bing.
Animate sono le discussioni sull’iconografia femminile all’interno del gruppo tese a trasformare il modello contemplativo (maschilista) della “donna fiore” ottocentesco, con il fine di liberarne la rappresentazione dagli stereotipi dell’epoca. Pierre Bonnard sorprende per la vivacità con cui sa cogliere la quotidianità dei suoi soggetti femminili en plein air, in cui le emozioni semplici della vita sono rese da rapidi tratti pittorici, liberi e folgoranti. Formidabili sono le opere pittoriche domestiche di Edouard Vuillard, compiute per le case private, in cui gli stessi committenti sono riprodotti nell’atto di compiere le loro normali attività casalinghe, inglobandoli nella rappresentazione del loro spazio intimo, elementi della decorazione totale di questa nuova realtà artistica composta da fiori, ritmo, linee e colori.
LA MAPPA
NOTIZIE
VEDI ANCHE
-
I programmi da non perdere dal 2 all’8 dicembre
La settimana dell’arte in tv, dalla Roma di Raffaello ad Artissima 2024
-
Cuneo | Dal 30 novembre al 30 marzo presso il Complesso Monumentale di San Francesco
Da Roma a Cuneo con Canaletto, Van Wittel, Bellotto. Il Gran teatro delle città va in scena in una mostra
-
Roma | Tra città e museo, un itinerario nel segno dei contrasti
Tony Cragg a Roma, dalle piazze del centro alle Terme di Diocleziano
-
Roma | A Palazzo Barberini dal 23 novembre al 23 febbraio
Per la prima volta in mostra il Ritratto di Maffeo Barberini di Caravaggio
-
Milano | Dal 15 febbraio a Palazzo Reale
A Milano tutto Casorati in 100 opere
-
Roma | A Roma dal 6 dicembre al 16 febbraio
Un ritrattista alla corte romana. Carlo Maratti in mostra a Palazzo Barberini