Esposto per la prima volta il materiale archeologico rinvenuto durante le indagini archeologiche dal 2022

Una giornata (da spettatori) al Colosseo e quel tesoro restituito dagli spalti alla fognatura

La nuova sezione museale negli ipogei dell’Anfiteatro Flavio
 

Samantha De Martin

17/07/2025

Roma - Una maledizione, destinata molto probabilmente a un gladiatore, mostra, incisi su piombo, un albero secco tra fulmini, un cinghiale, uno scudo.
Questa laminetta con tanto di defixio, datata III-IV secolo d.C., quasi del tutto illeggibile a occhio nudo, e ancora oggetto di studio da parte della professoressa Gabriella Bevilacqua dell’Università di Roma Sapienza, è solo uno dei tanti, disparati rifiuti finiti nelle fognature (precisamente nel collettore ipogeo meridionale) del Colosseo in una tranquilla giornata trascorsa dagli spettatori tra gli spalti dell’Anfiteatro Flavio.
Questi oggetti, moltissimi di uso quotidiano, sono giunti fino a noi grazie alla progressiva diminuzione delle attività di manutenzione del sistema fognario, tipica delle fasi finali di attività di questo luogo deputato ad assicurare da sempre al popolo romano “panem et circenses”.
Questo racconto che svela dettagli di vita nella Roma del tempo è al centro della nuova sezione museale negli ipogei dell’Anfiteatro Flavio, allestimento che completa il progetto museografico complessivo dei sotterranei, curato da Alfonsina Russo, Federica Rinaldi e Barbara Nazzaro, visitabile a partire da oggi. Parte di un più ampio progetto di risistemazione del Colosseo, che ha assistito all’allestimento permanente inaugurato nel 2023 nel settore orientale dei sotterranei, centrato sui protagonisti degli spettacoli sull’arena, ovvero i gladiatori, il racconto museale si sposta ora sugli spettatori, su quel chiassoso pubblico composto da oltre 50 mila persone, che, seduto sui gradini della cavea, trascorreva intere giornate assistendo agli spettacoli offerti dall’Imperatore.


La nuova sezione museale negli ipogei dell’Anfiteatro Flavio

C’è un pettine in legno di bosso (III-V secolo d.C.) e c’è un anello d’oro perso da qualcuno tra il VI e il VII secolo d.C., decorato da una piccola architettura, dove, all’interno, una sferetta libera tintinna al movimento dell’anello. E poi un dado, probabilmente scivolato tra i gradini durante una partita sugli spalti e ancora monete, come quella di oricalco, una lega di rame e zinco, emessa dall’Imperatore Marco Aurelio per celebrare i dieci anni del suo regno. Perché i giochi nell’Anfiteatro erano un momento anche politico durante il quale l’Imperatore riuniva il popolo esercitando la sua propaganda.

Ed eccola la formula del poeta Giovenale, "panem et circenses", materializzarsi non solo nell'esibizione di animali esotici (lo struzzo, il leone, il leopardo) in grado di stupire e meravigliare il popolo romano, ma anche nelle prelibatezze del cibo e del vino, offerte ed elargite dall’Imperatore. Ancora perfettamente conservati, come si può apprezzare nell’allestimento, i gusci di ostriche, telline, orate, variamente condite con rare spezie, e poi i semi di melone, i noccioli di pesca e ciliegia, frutta di stagione che evidentemente imbandiva i gradini della cavea mentre il popolo attendeva di vedere gli spettacoli.

I ritrovamenti hanno quindi confermato la dieta che, secondo Marziale, la plebe era solita consumare tra gli spalti, che includeva maiale, pollo, spigola e murena. Le squame di pigna documentano invece l’abitudine di sgranocchiare i pinoli.

Il nuovo settore espositivo negli ipogei abbraccia anche anfore per il vino e per contenere la salsa di pesce, e poi lastre di marmo sulle quali gli spettatori incidevano le fasi più emozionanti degli spettacoli, dalle scene di caccia ai volti dei beniamini, ai combattimenti tra gladiatori acclamati con il loro soprannome di battaglia (Vindicomus) o accompagnati da simboli legati alla sconfitta (il theta nigrum rimanda ad esempio alla lettera iniziale della parola greca Thanatos) e alla vittoria.


La nuova sezione museale negli ipogei dell’Anfiteatro Flavio

Ma la “spazzatura” dell’epoca, preziosissima per ricostruire oggi istanti di vita, abitudini, vizi preziosi di Roma è costituita anche dai resti delle scenografie, dalle carcasse degli animali (dai cani di piccola taglia utilizzati per aizzare gli orsi) ai cavalli, che, al termine dello spettacolo venivano eliminati con le pulizie finendo nelle fognature, dove poi sono stati ritrovati. 

La riorganizzazione dell’allestimento risponde quindi all’esigenza di distribuire i punti di approfondimento storico e culturale lungo il percorso di visita, organizzando diversamente la pressione turistica. In questo senso, anche il museo situato al secondo ordine sarà oggetto di una nuova progettazione: tra il 2025 e il 2026, le tappe della storia del Colosseo saranno ripensate, rafforzando il dialogo tra il monumento, la sua architettura e i materiali ad esso appartenenti, nelle diverse epoche di uso e riuso.

Adesso nel settore occidentale degli ipogei, all’uscita dell’ordinario percorso di visita guidato, è esposto per la prima volta il materiale archeologico rinvenuto durante le indagini archeologiche, coordinate dal PArCo a partire dal 2022. Si tratta di ricerche che hanno interessato, oltre alle ispezioni nel sistema idraulico sottostante la piazza, antico e moderno, soprattutto lo scavo del collettore idraulico ipogeo collocato nella porzione meridionale del Colosseo, liberando 70 metri di stratigrafia.

Ad aprire il nuovo percorso museale, che si avvale della curatela scientifica di Federica Rinaldi, Alessandra Celant e Claudia Minniti, è un video che ripercorre le principali fasi della ricerca archeologica e degli studi specialistici che hanno portato, tra il 2022 e oggi, alla realizzazione del nuovo progetto espositivo. Per poter far rivivere quelle giornate, l’allestimento progettato dallo Studio Tortelli e Frassoni di Brescia, è stato organizzato come un viaggio alla scoperta delle abitudini degli spettatori in attesa di acclamare i loro beniamini. L’allestimento valorizza questi materiali con un apparato grafico accattivante e didattico. I graffiti sono riprodotti come disegni per essere meglio comprensibili nei minimi particolari. Le ossa degli animali sono state invece ricollocate nella loro posizione originaria grazie alle riproduzioni degli scheletri, mentre le diverse tipologie di legni utilizzati per la scenografia (castagno, abete bianco, olmo e altri) sono visualizzate accanto al disegno della specie arborea di riferimento e alle foglie.


Sotterranei del Colosseo, frammenti delle sedute marmoree | Foto: © Simona Murrone, Parco archeologico del Colosseo

L'allestimento valorizza tutti i reperti e anche la disposizione delle vetrine è finalizzata a valorizzare i travertini originali di fase flavia , bellissimi, riunendo ogni argomento in un’unica teca. I testi dei pannelli e un’agile guida affiancano la visita. Un complesso lavoro museologico e museografico ha permesso di restituire valore e significato ai materiali perduti nei collettori fognari del Colosseo.

Dalla mattina alla sera le lunghe giornate all’interno dell’Anfiteatro trascorrevano tra passatempi destinati alla cura del corpo, al gioco d’azzardo, addirittura alle scommesse e alle maledizioni contro i rivali. Gli oggetti perduti e a fine giornata trasformatisi in rifiuti, oggi presenti in questo avvincente allestimento, ripropongono queste abitudini, tra spilloni per capelli, aghi da cucito, spolette per il filato, stuzzicadenti per l’igiene personale.

Come spiega Alfonsina Russo, direttore del Parco archeologico del Colosseo, “Tutela, ricerca e valorizzazione, i tre pilastri di ogni museo che non voglia mai smettere di ripensarsi, consentono di offrire sempre nuove prospettive, invitando il pubblico ad accrescere la propria conoscenza e in ultima istanza a tornare a vistarlo, mantenendo un filo diretto con l’istituzione”.
In questa direzione va quindi il nuovo allestimento degli ipogei, aperti al pubblico nel 2021, valorizzati nel 2022 con una prima mostra temporanea, poi divenuta permanente nel 2023; oggi la nuova sezione completa questo primo percorso di riqualificazione, secondo la logica della esposizione dei reperti nel loro contesto di provenienza. 

Il lavoro di ricerca e studio si è svolto grazie alla collaborazione con l’Università Sapienza di Roma, in particolare con il Dipartimento di Scienze dell’Antichità, con il Dipartimento di Biologia ambientale e con il Dipartimento di Biologia e Biotecnologie “Charles Darwin”, con cui il Parco archeologico del Colosseo ha siglato due protocolli d’intesa. Si sono inoltre rivelati fondamentali gli accordi di ricerca e valorizzazione esistenti con l’Istituto Centrale del Restauro. Grazie a questi accordi e alle numerose professionalità interne ed esterne al PArCo è in preparazione una edizione scientifica delle ricerche che sarà disponibile in autunno.


“Con oggi - ha detto Federica Rinaldi, funzionario archeologo responsabile del Colosseo, da oggi nominata alla direzione del Museo Nazionale Romano - completiamo l’allestimento museografico degli ipogei del Colosseo. Questi rifiuti sono ricavati dal materiale archeologico setacciato, anche quello apparentemente più insignificante. Allo scavo hanno fatto seguito tre anni di studi, catalogazione, digitalizzazione”.

Gli ipogei si possono visitare tutti i giorni dalle 8.30 alle 17.20 con Biglietto Full Experience Arena e Sotterranei. Il biglietto è valido 2 giorni consecutivi per un solo accesso al Colosseo (con sotterranei e arena) e un solo accesso alle aree archeologiche del Foro Romano, del Palatino e dei Fori Imperiali e ai siti SUPER

Il martedì e il giovedì si osserva anche l'orario serale, dalle 20 alle 23.30.
Sito web ufficiale: www.colosseo.it