L'inaugurazione il 3 e il 19 ottobre

Due musei per Yves Saint Laurent: a Parigi e Marrakech un omaggio all'artista del tessuto

Yves Saint Laurent nel suo studio. Courtesy of Musée YSL - Fondation Pierre Bergé - Yves Saint Laurent, Paris
 

Samantha De Martin

15/09/2017

Mondo - Quarant'anni di creazioni racchiusi in due musei. Il genio dello stilista Yves Saint Laurent, il suo iter creativo dal bozzetto all'abito, gli schizzi, i disegni da collezione, gli accessori e gli oggetti personali del celebre mago del tessuto, portano a Parigi e a Marrakech un patrimonio unico, che è anche la storia di uno dei più celebri creatori di moda del XX secolo.

A Parigi il museo aprirà le sue stanze il prossimo 3 ottobre. Ad accoglierlo sarà lo storico palazzo al numero 5 di Avenue Marceau, dove dal 1974 al 2002 lo stilista appassionato d'arte - insieme al suo compagno di vita Pierre Bergé, raccolse in più di cinquant'anni una collezione di oltre 700 opere d'arte, tra quadri di Picasso, Matisse, Van Gogh - concepì le sue creazioni e dove ha sede la Fondazione.

Entrando nell'officina creativa dello stilista, una collezione senza pari nell'ambiente dell'haute couture internazionale, si scoprono modelli, accessori, video e fotografie, articoli e documenti che racchiudono l'estro virtuoso di un talento precoce. Quello che inaugura nella capitale della moda sarà «un museo di conoscenza, riconoscimento e interconoscenza», che illustra il funzionamento della maison, il processo di creazione degli abiti, il lavoro di Yves e il patrimonio lasciato alla storia dell'arte e della moda, condividendolo attraverso progetti, incontri e dibattiti - organizzati all'interno dello stesso museo - con pubblico e istituzioni.

Quella che il visitatore apprezzerà, nel percorso espositivo, sarà una collezione imponente, di proprietà della Fondazione Pierre Bergé-Yves Saint Laurent, che conta ad oggi un patrimonio di circa 5mila modelli, dei quali 65 realizzati quando Saint Laurent era assistente di Christian Dior, prima di diventare direttore artistico della maison.
Lo stilista francese, nato in Algeria, è stato infatti l'unico della sua generazione ad avere archiviato sistematicamente le sue opere, a partire dalla creazione della maison. Questa pratica - divenuta più sistematica e istituzionale nel 1982 - quando la “M” di Museo inizia ad apparire sulle schede dell'atelier tra i modelli che Yves decide di conservare negli archivi - ha consegnato al pubblico l'intero processo di creazione di un abito.

Come un illustre cliente alla ricerca del capo perfetto, il visitatore accede al museo dallo storico ingresso varcato da ospiti d'eccezione, per perdersi poi tra i modelli più emblematici di casa Saint Laurent, tra smoking, trench, sahariana.
All'interno del museo non mancano i costumi di scena realizzati per mitiche interpreti - da Arletty a Catherine Deneuve - o i gioielli - orecchini, collane, spille, cinture e bracciali - accessori utilizzati dallo stilista come componenti essenziali del suo stile.
Ci sono poi le schede dell'atelier, organizzate per tipo e utilizzate per organizzare i passaggi delle sfilate, c'è la mitica collezione primavera-estate 1962, e ancora lo studio dello stilista, quel luminoso santuario che al numero 5 di avenue Marceau, ha ospitato per circa 30 anni oggetti personali, schizzi, campioni di tessuto e ricami, fotografie che illustrano al visitatore l'atmosfera che si respirava durante la preparazione di una collezione.
Non mancano gli abiti da sposa e quel lungo dialogo, fonte di ispirazione, avviato da Yves con artisti e scrittori, da Piet Mondrian a Picasso, da Van Gogh a Marcel Proust, modelli dei suoi estrosi omaggi alla moda.

L'Aquila a due teste ricorda il rapporto tra lo stilista e il suo compagno Pierre Bergé, scomparso di recente. Un legame forte attraverso il quale i due hanno saputo trasformare un marchio in un importante impero.

Esposizioni temporanee tematiche arricchiranno le sale del nuovo Museo con lavori esposti a rotazione. Da ottobre 2018 a gennaio 2019 sarà l'Asia sognata da Yves Saint Laurent, con i suoi oggetti d'arte e gli inconfondibili profumi, fonti inesauribili di ispirazione anche per pittori e artisti, al centro di un percorso espisitivo che riunirà 50 modelli.

L'altro spazio museale dedicato allo stilista francese - che accoglierà parte della collezione di proprietà della Fondazione - aprirà invece a Marrakech il 19 ottobre. L'edificio di rue Yves Saint Laurent, con una superficie di oltre 4mila metri quadri, si trova nei pressi del Jardin Majorelle, rilevato nel 1980 da Yves Saint Laurent e dal compagno per essere trasformato in una delle principali attrazioni del luogo.
Questa originale struttura accoglierà anche uno spazio per le mostre temporanee, una biblioteca con documenti e antichi libri sulla storia, la letteratura e le arti del Marocco, un auditorium con 150 posti e un caffé con terrazza.

La facciata dell'edificio è un insieme di cubi e motivi che ricordano la trama di un tessuto, mentre l'interno, simile a un ordito vellutato, è un'esplosione di luce.
La mostra Le Maroc de Jacques Majorelle - che presenta una trentina di opere tra pitture e fotografie incentrate sul Marocco - saluterà l'ouverture del museo. Un altro omaggio al Paese nel quale lo stilista - che tra i primi ebbe l'intuizione di trasferire i capi del guardaroba maschile a quello femminile - era solito soggiornare dal 1966.

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