Dal 18 dicembre al 5 gennaio a Palazzo Giustiniani
Picasso al Senato con il cartone di Guernica
Pablo Picasso, cartone preparatorio di Guernica. Collezione Dürrbach
Francesca Grego
14/12/2017
Roma - A 80 anni dal primo bombardamento aereo della storia su un centro urbano, e precisamente sulla città basca di Guernica, il Senato italiano ospita una celebre testimonianza artistica, che fece di quella tragedia l’emblema delle atrocità della guerra.
Non si tratta della grande tela di Picasso esposta al Museo Reina Sofia di Madrid, bensì del cartone preparatorio dell’omonimo arazzo che oggi campeggia nell’ingresso della sala del Consiglio di Sicurezza dell’ONU.
La scena è la stessa: corpi di persone e animali straziati si agitano in ogni direzione, in preda a dolore, violenza, stupore.
Fu Nelson Rockefeller a convincere Picasso a trasformare una delle sue opere più acclamate in arazzo, con la collaborazione dell’artista francese Jacqueline de la Baume Dürrbach, che si occupò della tessitura.
Solo dopo la morte del magnate statunitense, l’arazzo raggiunse il Palazzo di Vetro grazie alla donazione di sua moglie Happy, perché fosse un monito costante alla ricerca della pace.
Dal 18 dicembre al 5 gennaio il cartone preparato da Pablo Picasso sarà esposto nella Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani per la mostra Guernica, icona di pace, a cura della storica Serena Baccaglini, cui va il merito di aver fatto luce sulla collaborazione a tre all’origine dell’opera.
Subito dopo, dal 12 gennaio al 28 febbraio il cartone sarà ospitato dal MAGI ‘900, il Museo delle Eccellenze Storiche e Artistiche di Pieve di Cento (Bologna), che ha finanziato la tappa italiana di Guernica.
Leggi anche:
• Guernica “in tasca” grazie alla rivoluzione digitale del Reina Sofia
Non si tratta della grande tela di Picasso esposta al Museo Reina Sofia di Madrid, bensì del cartone preparatorio dell’omonimo arazzo che oggi campeggia nell’ingresso della sala del Consiglio di Sicurezza dell’ONU.
La scena è la stessa: corpi di persone e animali straziati si agitano in ogni direzione, in preda a dolore, violenza, stupore.
Fu Nelson Rockefeller a convincere Picasso a trasformare una delle sue opere più acclamate in arazzo, con la collaborazione dell’artista francese Jacqueline de la Baume Dürrbach, che si occupò della tessitura.
Solo dopo la morte del magnate statunitense, l’arazzo raggiunse il Palazzo di Vetro grazie alla donazione di sua moglie Happy, perché fosse un monito costante alla ricerca della pace.
Dal 18 dicembre al 5 gennaio il cartone preparato da Pablo Picasso sarà esposto nella Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani per la mostra Guernica, icona di pace, a cura della storica Serena Baccaglini, cui va il merito di aver fatto luce sulla collaborazione a tre all’origine dell’opera.
Subito dopo, dal 12 gennaio al 28 febbraio il cartone sarà ospitato dal MAGI ‘900, il Museo delle Eccellenze Storiche e Artistiche di Pieve di Cento (Bologna), che ha finanziato la tappa italiana di Guernica.
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