Torna a casa un capolavoro rubato del IV secolo
Il Getty Museum restituisce all'Italia le sculture di Orfeo e le Sirene

Sculptural Group of a Seated Poet and Sirens with unjoined fragmentary curls and shells, 350–300 B.C. Unknown (Greek (Tarantine)). Terracotta with white slip of calcium carbonate and polychromy
Francesca Grego
16/08/2022
Sono autentici capolavori del IV secolo a.C. le tre statue di Orfeo e le Sirene, che il Getty Museum di Los Angeles si prepara a restituire all’Italia dopo una lunga avventura. Sottoposto a sequestro in seguito a un’inchiesta penale in corso presso la procura di New York, il gruppo scultoreo partirà a settembre per Roma, dove sarà esposto nel nuovo Museo dell’Arte Salvata, ma la destinazione finale dell’opera sarà molto probabilmente il Museo Archeologico di Taranto, dal cui territorio fu sottratto illegalmente prima del 1976, anno in cui il petroliere J.P. Getty le acquistò per 550 mila dollari da una banca privata svizzera su consiglio dell’allora curatore per le antichità di Villa Getty Jiri Frel.
Datate tra il 350 e il 300 a.C., già nel 2006 le tre preziosissime statue in terracotta a grandezza naturale figuravano in un elenco di opere d’arte rubate, subito rivendicate dall’Italia, ma è stata necessaria l’inchiesta del procuratore di Manhattan Matthew Bogdanos perché il Getty Museum desse corso al rientro, coerentemente con la sua policy di restituire ai paesi d’origine gli oggetti di cui sia documentata l’esportazione illecita. Ora Orfeo e le Sirene sono stati rimossi dall’esposizione al pubblico del museo losangelino e si accingono a lasciare gli Stati Uniti tra mille precauzioni, vista l’estrema delicatezza che le contraddistingue.
“Quando un patrimonio di così inestimabile valore torna in patria è una grande conquista civica e morale, non soltanto per l’eredità culturale che rappresenta, ma anche per la vittoria del senso della legalità e del rapporto con i territori come ci insegna la stessa Convenzione di Faro”, commenta il direttore del Museo Archeologico Nazionale di Taranto Eva Degl’Innocenti: “Dopo l’esposizione romana, dunque, il MArTA è pronto ad ospitare il gruppo di figure in terracotta, anche in virtù del progetto in corso di nuovo allestimento espositivo che consentirebbe al gruppo scultoreo di poter recuperare il proprio contesto identitario”.

Museo dell'Arte Salvata, Aula Ottagona delle Terme di Diocleziano. Foto Roberto Serra I Courtesy Museo Nazionale Romano
Altre quattro opere con storie analoghe torneranno presto in Italia dal Getty Museum: si tratta di una colossale testa marmorea di divinità risalente al II secolo d.C., di uno stampo in pietra per la fusione di gioielli dello stesso periodo, di un dipinto a olio intitolato Oracolo a Delfi del pittore ottocentesco Camillio Miola e di un thymiaterion – contenitore per l’incenso – in bronzo etrusco del IV secolo a.C.
Dal 1969 oltre tre milioni di reperti rubati sono rientrati in Italia dagli Stati Uniti. Duecentosessanta manufatti etruschi, greci e romani sottratti illegalmente durante gli Anni Ottanta e finiti in musei, collezioni private o case d'asta americane sono stati restituiti gradualmente dopo un'indagine conclusasi alla fine del 2021. Oggi queste opere - tra cui una scultura romana che stava per essere acquistata da Kim Kardashian - sono esposte a Roma presso il Museo dell’Arte Salvata, inaugurato a giugno nell’Aula Ottagona delle Terme di Diocleziano.

Museo dell'Arte Salvata, Aula Ottagona delle Terme di Diocleziano. Foto Roberto Serra I Courtesy Museo Nazionale Romano
Datate tra il 350 e il 300 a.C., già nel 2006 le tre preziosissime statue in terracotta a grandezza naturale figuravano in un elenco di opere d’arte rubate, subito rivendicate dall’Italia, ma è stata necessaria l’inchiesta del procuratore di Manhattan Matthew Bogdanos perché il Getty Museum desse corso al rientro, coerentemente con la sua policy di restituire ai paesi d’origine gli oggetti di cui sia documentata l’esportazione illecita. Ora Orfeo e le Sirene sono stati rimossi dall’esposizione al pubblico del museo losangelino e si accingono a lasciare gli Stati Uniti tra mille precauzioni, vista l’estrema delicatezza che le contraddistingue.
“Quando un patrimonio di così inestimabile valore torna in patria è una grande conquista civica e morale, non soltanto per l’eredità culturale che rappresenta, ma anche per la vittoria del senso della legalità e del rapporto con i territori come ci insegna la stessa Convenzione di Faro”, commenta il direttore del Museo Archeologico Nazionale di Taranto Eva Degl’Innocenti: “Dopo l’esposizione romana, dunque, il MArTA è pronto ad ospitare il gruppo di figure in terracotta, anche in virtù del progetto in corso di nuovo allestimento espositivo che consentirebbe al gruppo scultoreo di poter recuperare il proprio contesto identitario”.

Museo dell'Arte Salvata, Aula Ottagona delle Terme di Diocleziano. Foto Roberto Serra I Courtesy Museo Nazionale Romano
Altre quattro opere con storie analoghe torneranno presto in Italia dal Getty Museum: si tratta di una colossale testa marmorea di divinità risalente al II secolo d.C., di uno stampo in pietra per la fusione di gioielli dello stesso periodo, di un dipinto a olio intitolato Oracolo a Delfi del pittore ottocentesco Camillio Miola e di un thymiaterion – contenitore per l’incenso – in bronzo etrusco del IV secolo a.C.
Dal 1969 oltre tre milioni di reperti rubati sono rientrati in Italia dagli Stati Uniti. Duecentosessanta manufatti etruschi, greci e romani sottratti illegalmente durante gli Anni Ottanta e finiti in musei, collezioni private o case d'asta americane sono stati restituiti gradualmente dopo un'indagine conclusasi alla fine del 2021. Oggi queste opere - tra cui una scultura romana che stava per essere acquistata da Kim Kardashian - sono esposte a Roma presso il Museo dell’Arte Salvata, inaugurato a giugno nell’Aula Ottagona delle Terme di Diocleziano.

Museo dell'Arte Salvata, Aula Ottagona delle Terme di Diocleziano. Foto Roberto Serra I Courtesy Museo Nazionale Romano
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