Affinità Elette. La collezione di Nanda Vigo: opere e relazioni tra i più importanti artisti europei degli anni Sessanta

Nanda Vigo, Light Progressions, 1993, cm 140x110x185, vetro laccato e satinato neon blu neon rosso. Omaggio a Fontana

 

Dal 30 Gennaio 2016 al 08 Maggio 2016

Bologna

Luogo: Galleria d’Arte Moderna ‘Raccolta Lercaro’

Indirizzo: via Riva di Reno 57

Orari: giovedì e venerdì 10-13; sabato e domenica 11-18.30. Chiuso il giorno di Pasqua (27 marzo) e il 25 aprile. Aperto il lunedì dell'Angelo (28 marzo) e il 1° maggio

Curatori: Andrea Dall’Asta SJ,

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Telefono per informazioni: +39 051 6566210-211

E-Mail info: segreteria@raccoltalercaro.it

Sito ufficiale: http://www.fondazionelercaro.it



Il 29 gennaio 2016 inaugura presso la Raccolta Lercaro di Bologna un’importante mostra composta da un centinaio di opere, dal titolo Affinità elette, a cura di Andrea Dall’Asta SJ, con testi storico critici di Marco Meneguzzo. Le “Affinità elette” infatti sono quelle personalità che la Vigo ha incontrato e appunto “eletto” a interlocutori del proprio lavoro e delle sue preferenze in campo artistico e, di converso, sono anche gli artisti che a loro volta hanno scelto Nanda Vigo come riferimento. 

È per questo che in mostra verranno esposte, accanto alle opere della Vigo, parte delle sue “icone” che l’artista e designer ha raccolto nel corso di quei favolosi anni Sessanta, interfacciati con i maggiori movimenti artistici dell’epoca come il Movimento Zero.              

Oltre alle numerose opere degli artisti in elenco saranno esposti alcuni lavori di una piccola cooperativa d’arte, appunto “cooperarte” fondata nel 1976 – e di cui Vigo è stata promotrice –, e alcune testimonianze particolari del lavoro di Piero Manzoni come uno dei rari quadri “nucleari” (occorre ricordare che Manzoni espose presso la galleria San Fedele di Milano “Movimento Arte Nucleare”, nel 1957, e fu anche firmatario del Manifesto “Contro lo stile”). Infatti, il lavoro di Nanda Vigo è perfettamente coerente con l’atmosfera sperimentale che si respirava anche a Milano, in certi ambienti, e che di lì a poco avrebbe trovato tante consonanze con il Gruppo ZERO: nel ’59 progetta le Torri Cimiteriali per il Cimitero di Rozzano (coll. Ing. Giovanardi) e la Zero House, primo ambiente abitabile ZERO, completamente bianco, se non per l’uso di effetti di luce verde o rosso, appunto in mutazione dal bianco/neon, e nel quale saranno integrate opere di Enrico Castellani e Lucio Fontana.       

Tutto si fonda sull’assenza del colore, sostituito della luce naturale o artificiale, visibile nelle opere storiche, che affrontano il rapporto spazio-tempo, luce-trasparenza, da cui il nome dei lavori: Cronotopo (Chronos-Topos). Nanda Vigo sarà dunque presente con una selezione di importanti opere relative alla sua ricerca sulla luce.
Per tutto ciò dalla mostra emergono i legami personali e lavorativi di Vigo, ma soprattutto il carattere del tutto innovativo e di ricerca di quel gruppo di artisti europei, legati da vincoli di amicizia e di comune sentimento dell’arte, con una curiosità animata da «un’energia liquida», che li spinge ad alcune indagini tra le più interessanti degli anni ’50 e ’60: una mostra corale, che testimonia un momento estremamente fecondo dell’arte continentale, da quella dimensione artistica che per quasi un decennio si è posta sempre nuovi problemi, per giungere a sempre nuove possibilità espressive.   
Oltre alle opere di Nanda Vigo in Affinità Elette troviamo opere di:
Accardi, Alviani, Armando, Aubertin, Beuys, Bischoffshausen, Brindisi, Bruno, Cappello, Carrega, Chin, Colombo, Dadamaino, Dangelo, Fabbri, Fabre, Fontana, Goepfert, Gruppo Ton Fan, Holweck, Isgrò, Leblanc, Mack, Manzoni, Megert, Mendini, Mesens, Nangeroni, Nigro, Oste, Patella, Peeters, Piene, Giò Pomodoro, Lisa Ponti, Radice, Rotella, Sabatelli, Schifano, Schoonhoven, Sordini, Stefanoni, Tadini, Talman, Turcato, Uecker, Uriburu, Van den Branden, Vandercam, Verheyen, Volpini, Yan.



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