Jing Shen. L’atto della pittura nella Cina contemporanea

 

Dal 09 Luglio 2015 al 06 Settembre 2015

Milano

Luogo: PAC - Padiglione d'Arte Contemporanea

Indirizzo: via Palestro 14

Orari: martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica 9:30-19:30; giovedì 9:30-22:30

Enti promotori:

  • Comune di Milano - Cultura

Costo del biglietto: intero € 8, ridotto € 6.50, ridotto speciale € 4 per tutti i visitatori ogni giovedì a partire dalle 19, gratuito minori di 6 anni

Telefono per informazioni: +39 02 88446359

E-Mail info: elenamaria.conenna@comune.milano.it

Sito ufficiale: http://www.pacmilano.it


La mostra, ideata e curata dal Comitato Scientifico del PAC, è parte di Expo in Città, il palinsesto culturale del Comune di Milano per il semestre dell’Esposizione Universale. 

Nella cultura cinese la pittura ha un ruolo eccezionale. Basti pensare che in Cina scrivere è dipingere. E viceversa. Per artisti, critici, curatori, collezionisti e pubblico, la pittura è ed è sempre stata un dispositivo privilegiato per riflettere e comprendere il mondo e l’arte. È un mezzo che produce ancora riflessioni e risultati di largo e profondo significato. Ha un’influenza tanto pervasiva da affiorare e informare di sé non solo tele o carta, ma anche installazioni, performances, scultura, video e opere digitali. 

Jing Shen. L’atto della pittura nella Cina contemporanea analizza - attraverso un punto di vista completamente inedito - l’emergere di temi e modi tipici dell’arte classica cinese nel lavoro di venti artisti di tre diverse generazioni. Non una mostra di quadri - o non solo - ma una mostra sul rapporto che la pittura intrattiene con altri linguaggi; sulla sua essenzialità all’interno di un universo culturale. 

Con una prospettiva curatoriale del tutto originale, la mostra va oltre l’interpretazione che vorrebbe l’arte contemporanea cinese come riflesso della sua controparte - e origine - occidentale. Jing Shen argomenta che l’arte classica cinese contiene già gli ingredienti e i nutrienti di pensieri, attitudini e forme che costituiscono la ricchezza dell’arte cinese contemporanea. Il dialogo con l'occidente e con altri mondi (non dobbiamo dimenticare la nostra marginalità all’interno della geografia culturale cinese), arricchisce questa osmosi tra passato e presente, questa continuità - a volte problematica - ma non la sostituisce. 

”Jing Shen” vuol dire ”consapevolezza del gesto”, ma anche ”forza interiore”. Si riferisce al momento che nella pittura classica - anche di matrice buddista e taoista - precede l’atto pittorico. È l'apice del lavoro preparatorio che viene prima di affrontare la produzione di un’immagine. Un’idea e una pratica che mettono l’accento sulla ricerca meditata della consapevolezza e sul suo risultato attivo: il gesto, l’atto della pittura. 

Una pittura ”attiva”, che ha il suo mezzo originale nella liquidità dell’inchiostro e nella calligrafia, le cui tracce affiorano nei modi più diversi nella selezione delle opere e degli artisti in mostra al PAC. Jing Shen vuole anche suggerire quanto l’arte e le avanguardie occidentali del secondo dopoguerra siano state influenzate da questa cultura artistica, dalla pittura a inchiostro e dalla calligrafia, e dalle filosofie a queste sottese. E vuole pensare all’arte nel suo insieme come al risultato di uno scambio e di influenze continue attraverso il tempo e lo spazio, dove i canoni interpretativi non possono che essere erranti, adattabili e temporanei. 

Gli artisti in mostra: 
Birdhead, Chen Shaoxiong, Ding Yi, Guo Hongwei, He Xiangyu, Kan Xuan, Lee Kit, Li Huasheng, Li Shurui, Liao Guohe, Lin Ke, Qiu Zhijie, Su Xiaobai, Tang Dixin, Wang Gongxin, Wu Chi-Tsung, Xu Zhen, Yan Pei-Ming, Zhang Enli, Zhao Zhao. 

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