Anna Romanello. Sibari - I luoghi della memoria
Dal 02 Settembre 2017 al 31 Ottobre 2017
Corigliano Calabro | Cosenza
Luogo: Castello Ducale
Indirizzo: via Francesco Compagna 1
E-Mail info: info@coriglianocalabrofotografia.it
Sito ufficiale: http://www.coriglianofotografia.it
L’artista-performer Anna Romanello sarà ospite, con il progetto “Sibari - I luoghi della memoria”, al Festival Corigliano Calabro Fotografia 2017 che inaugurerà il giorno 2 settembre 2017 presso il Castello Ducale di Corigliano Calabro.
Il festival quest’anno vede anche la partecipazione della nota giornalista reporter Monika Bulaj con il lavoro “Volti, cieli, mare” e del fotografo Rino Barillari con il progetto“Dalla Calabria a via Veneto”.
ll giorno 31 agosto alle ore 21.00 verrà presentato il progetto del collettivo noMade “Radio noMade in Arberia”, allestimento e performance sul tema della migrazione quale fenomeno che crea ponti tra culture e comunità diverse.
“(…) La Sibari che Anna ritrova è una Sibari ferita. La ricerca di corrispondenze è sempre un po' personale ma assai più coinvolgente, complessiva, di un'antropologia sociale che pensa al passato storico, per assumere anche il tono di una denuncia accorata. E' così che i cretti formatisi nel fango dopo l'allagamento degli scavi di Sibari nel gennaio del 2013 sono diventati il simbolo di uno sgretolamento culturale e civile, il segno di ferite diffuse in un patrimonio archeologico di rara bellezza.
I cretti fotografati e sovrastampati con xilografie della Romanello non hanno la serena spettacolarità dei cretti di Alberto Burri, che pure citano. Sono, piuttosto, “incisioni” naturali drammatiche, che non potevano passare inosservate alla sensibilità di un'artista, che dell'incisione ha fatto la sua tecnica espressiva preferita; ma un conto è incidere la lastra di zinco e di legno per dare vita ad una matrice calcografica e ad un'opera d'arte, altra cosa è la tragicità della natura che, lasciata senza controllo umano, cancella la stessa storia dell'uomo.
Gli scavi di Sibari sono il segno di una coscienza infelice, che invece di riportare alla luce i resti sepolti del passato fa riemergere i fantasmi della distruzione. Le crepe nel terreno sono crepe dell'anima, che si ribella e opera col ritocco fotografico una segnalazione visiva. L'artista nell'inserire le proprie opere dentro il Museo della Sibaritide tenta una sublimazione del presente con il linguaggio problematico dell'arte contemporanea, che all'incrocio col passato, aggiunge una premurosa rianimazione. Le immagini restituiscono una realtà cruda, che riemerge dalle profondità del tempo e preconizza, con l'ottimismo dell'arte, una nuova rinascita.” (Tonino Sicoli)
Radio noMade in Arberia. Arberia è il nome che usano gli Arbëreshë (Albanesi d’Italia) per definire la loro nazione “sparsa” nell’Italia meridionale. Una nazione dispersa geograficamente in molti luoghi ma unita dalla lingua, l’arbrshit, parlata e trasmessa per generazioni dai discendenti di quei “migranti” che fuggirono dall’impero Ottomano e vennero a stabilizzarsi in Italia tra il XV e XVI secolo. Negli ultimi cinquant’anni, con l’abbandono dei paesi arbëreshë per via del fenomeno migratorio che ha riguardato tutto il Meridione e per la diffusione dei mezzi di comunicazione di massa che hanno unificato la penisola sotto una stessa lingua, l’arbrshit è sempre meno praticato. Il riconoscimento di queste comunità come parti di una “minoranza linguistica” non basta per mantenere vivo un idioma che si sta perdendo tra i ricordi dei più anziani e nei canti dei più giovani, i fiori sboccianti di un paesaggio in continua evoluzione. Radio noMade intende esplorare parte di tale nazione (Albania d’Italia) mettendo a fuoco le sue peculiarità e dando forma ad una Geografia dell’Altrove racchiusa in un’ampia struttura mobile che richiama il prezioso vestito che le donne arbëreshë si tramandono ancora. L’allestimento mette in dialogo, per mezzo di oggetti iconici della modernità, gli antichi suoni e le immagini d’archivio con il materiale raccolto oggi. Fuori, l’istallazione invita a sostare, come in un piazza di una gjitonija (vicinato), ascoltando le musiche e i canti del territorio esplorato o semplicemente scambiando pensieri e ricordi con chi è di passaggio. Radio noMade è in diretta grazie ad un collettivo di artisti-ricercatori che crede nella forte suggestione del suono come mezzo con il qualel’uomo ascolta e viene ascoltato. Il collettivo affonda le sue radici nel concetto di nomadismo che assunto come categoria interpretativa del mondo ne coglie il suo continuo divenire, il suo non essere mai lo stesso, la sua relatività. Direzione Artistica: Lea Walter, Fabio Pennacchia; Audio e Video: Marco Saveriano, Gerdi Petanaj, Edoardo Gino; Disegno Grafico: Max Wayne, Alice Ruzzettu; Ingegneria Software: Federico Peliti; Produzione Allestimento: Carlo Bellori, Ute De Wald; Con la collaborazione musicale dei Bashkim Etno-Folk.
Anna Romanello. Artista-performer, nata a Corigliano Calabro, dopo gli studi all'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano si trasferisce a Parigi, all'Ecole Nationale Supérieure des Beaux-Arts e all'Atelier 17 di S.W. Hayter, dove si specializza in tecniche grafiche e sperimenta nuove metodologie con artisti e incisori di fama internazionale. Ritornata a Roma, lavora alla Calcografia Nazionale e all’Accademia di Belle Arti di Roma dal 1986 al 2016 come docente di Tecniche dell'Incisione dove sviluppa nuove tecniche di stampe calcografiche a colori simultanei e collages fotografici. Edita numerosi libri d'Artista in Italia e in Francia. Soggiorna a Londra dove avvia un progetto di opere fotografiche sulla città. Numerose sono le sue mostre e performances. Tra le più importanti ricordiamo, Parigi per il “IIe Manifeste du Livre d’Artiste” al Centre Georges Pompidou, “Parcours” al festival d’Avignone, Ljubljana, “21th International Biennal of Graphic Art”. Ha esposto nell’Istituto Italiano di Cultura di Vancouver e Vienna, Museo del Presente Rende, Parigi Galleria Arte Viva, Bari Galleria Ninni Esposito Arte Contemporanea, Roma Centro Luigi Di Sarro, Corigliano Cal. Loft Gallery, Sibari, Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide, Tel Aviv Al Beit Hai'r Museum, Roma Temple University, San Demetrio Corone VIII Biennale Magna Grecia, Roma Case Romane del Celio, Roma Mo.C.A. Studio, Bruxelles, Fondazione Skriptura, PronostOcorda “Hayter e Romanello”. Le sue opere sono presenti in diverse Gallerie e Musei: Londra, The British Museum, Department of Prints and Drawings; Parigi, Bibliothèque Nationale de France, Département des estampes et de la photographie; Praga e Bratislava, Biblioteca Nazionale; Roma, Calcografia Nazionale; Milano, Biblioteca Nazionale Sormani; Firenze, Biblioteca Nazionale; Bari, Galleria D’Arte Moderna; Rende, MAON Museo“A.Capizzano”; Taipei(Taiwan), Musée Nationale d’Histoire; Cremona, Museo Civico Ala Punzone; Kharkiv (Ucraina) Kharkiv Arts Museum; Katowic (Polonia) Muzeum Śląskie di Katowice, Ankara Turchia, Port Art Gallery, Istanbul (Turchia), Cogress Center, Uzice (Serbia) City Gallery, Parigi, Decorazione Bahlsen SA; Parigi, Collaborazione Società Brossard; Parigi, Decorazione Bibliothèque Culturelle du Ministère des Affaires Sociales de la Santé et de la Ville; Innsbruck, Decorazione Società Ferrero Austria; Parigi, Decorazione dell’Aeroporto di Parigi Orly Sud, Sibari, Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide.
Festival Corigliano Calabro Fotografia.Nato nel 2003 da un'idea di Gaetano Gianzi, il festival produce ricerche fotografiche realizzate da grandi autori particolarmente dediti alla lettura del territorio al fine di creare un archivio permanente e dare una rilettura e un'interpretazione dell'insieme sociale, paesaggistico e architettonico. Il primo autore a iniziare questo percorso è stato nel 2003 Gianni Berengo Gardin e le sue immagini hanno composto un libro edito da Contrasto. Nel 2004 Francesco Radino ha lavorato sul rapporto tra Terra e Mare, Gabriele Basilico sulle strutture urbane; nel 2006 Enrico Bossan sul popolo dei giovani, nel 2007 Francesco Cito sulla gente e tradizioni, nel 2008 Mario Cresci sui luoghi e sulla memoria, nel 2009 Luca Campigotto sul centro storico e Bernard Plossu sull'intimità dei luoghi, nel 2010 Franco Fontana sui cromatismi della città, nel 2011 Maurizio Galimberti sulla frammentazione e il ready made.
INAUGURAZIONE
2 settembre 2017 ore 19.30
Castello Ducale di Corigliano Calabro
Via Francesco Compagna 1 - 87064 Corigliano Calabro (CS)
WORKSHOP
30/31 agosto – 1 settembre 2017
Castello Ducale di Corigliano Calabro
INCONTRI E PRESENTAZIONI
Sabato 2 settembre 2017
Domenica 3 settembre 2017
Castello Ducale di Corigliano Calabro
PORTFOLIO ITALIA 2017
2/3 settembre 2017 ore 9.00/12.30 – 15.30/18.00
Castello Ducale di Corigliano Calabro
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