Marina Sersale. Unexpected Stories

© Marina Sersale | Courtesy of ILEX Gallery, Roma

 

Dal 20 Marzo 2016 al 10 Giugno 2016

Roma

Luogo: ILEX Gallery @ 10b Photography Gallery

Indirizzo: via San Lorenzo da Brinidisi 10b

Orari: da lunedì a venerdì 15 - 18,30 e su appuntamento

Curatori: Francesco Zizola

Telefono per informazioni: +39 06 70306913

E-Mail info: info@ilexphoto.com

Sito ufficiale: http://ilexphoto.com/



Ventiquattro fotografie in bianconero, scattate con l'iPhone, per suggerire «delle tracce di apparenza dietro cui, a ben vedere, troviamo la verità segreta delle cose». È questo secondo Francesco Zizola l'obiettivo sotteso a Unexpected Stories, il lavoro di Marina Sersale che verrà ospitato, per quasi tre mesi, presso la ILEX Gallery di Roma. Ventiquattro scatti che «come un riflesso metafisico, un omaggio a Giorgio de Chirico, – prosegue Zizola – sembrano ispirarsi alla metafora della luce rivelatrice di quel vasto territorio del sogno e dell’inconscio, dove “ogni persona ed ogni oggetto pigliano…un aspetto più misterioso; sono i fantasmi degli esseri e delle cose che ci appaiono; fantasmi che una volta accesa la luce spariscono nel loro regno ignoto." (Giorgio De Chirico, Ebdòmero, p. 90)».                        

Marina Sersale è una fotografa autodidatta. Comincia a scattare immagini solo nel 2012, in seguito all'acquisto del suo primo iPhone, ma da allora non ha più smesso di caricare i propri appunti metafisici su Instagram. Il suo lavoro è stato presentato per la prima volta lo scorso novembre alla N.6 Gallery di Tehran, nell'ambito della mostra collettiva Chance Encounters. Quella che verrà inaugurata a Roma sabato 19 marzo 2016, alle ore 18,30, è invece la sua prima mostra personale. Un'esposizione dalle sfumature intimiste, curata dallo stesso Francesco Zizola, in grado di alzare il sipario sulla raffinata poetica dell'autrice, affascinata dalla stratificazione della realtà e dalle sue infinite interpretazioni perché, come lei stessa afferma, «è reale non solo ciò che si vede, ma anche ciò che si sceglie di guardare».

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