A Bologna dal 6 febbraio

Nel segno dell’ironia. La mostra per i 50 anni del MAMbo

Piero Gilardi, Renzi che salta, 2015 I Courtesy Fondazione Centro Studi Piero Gilardi. Photo credit Leo Gilardi
 

Francesca Grego

15/01/2025

Bologna - L’arte è davvero una cosa seria? Certo. Ciò non toglie che ci siano capolavori passati alla storia per il loro irresistibile sense of humour. Lo scopriremo al MAMbo dal 6 febbraio al 7 settembre nella mostra Facile ironia. L’ironia nell’arte italiana tra XX e XXI secolo, che celebra il 50° compleanno della Galleria d’Arte Moderna di Bologna (da cui il museo è nato nel 2007). A cura di Lorenzo Balbi e Caterina Molteni l’esposizione presenterà più di 100 opere e rari documenti di oltre 70 artisti, mostrando come generazioni diverse abbiano condiviso una strategia estetica ed esistenziale che si è rivelata vincente. 

Negli spazi della Sala delle Ciminiere il percorso abbraccerà circa 70 anni di storia dell’arte - dagli anni Cinquanta ad oggi - con un salto nell’era del moderno grazie alle opere di Giorgio De Chirico e Alberto Savinio. L’irriverenza di Piero Manzoni, il potere immaginativo di Bruno Munari, i paradossi di Gino De Dominicis, le dissacranti provocazioni di Maurizio Cattelan sono alcuni fortunati esempi del connubio tra creatività e ironia. La mostra racconterà poi i suoi legami con la sfera politica da Michelangelo Pistoletto a Piero Gilardi, la sfida agli stereotipi di genere lanciata da Tomaso Binga e Mirella Bentivoglio, gli accostamenti incongrui e rivelatori di Paola Pivi e Francesco Vezzoli, lo smascheramento del sistema dell’arte messo in atto da Italo Zuffi e Chiara Fumai, per giungere al linguaggio pop e ultra contemporaneo dei meme, adottato dal duo Eva e Franco Mattes. 


Paola Pivi, Have you seen me before?, 2008. Schiuma poliuretanica, piume, plastica, legno, acciaio, 108 x 200 x 100 cm I Courtesy Fondazione Sandretto Re Rebaudengo

Particolare attenzione sarà rivolta alla sfera dell’arte al femminile, da Carla Accardi - che per prima ricostruisce forme elementari richiamando la dimensione ludica - a Clemen Parrocchetti, che fa satira sulla condizione della donna utilizzando oggetti legati alla cucina e al cucito, o Marinella Bentivoglio, esponente di punta dell’arte verbo-visuale con i suoi giochi di parole o “allegorie consumistiche”. 

Attraverso macro-aree tematiche, la mostra al MAMbo esplorerà le  numerose declinazioni dell’ironia: il paradosso, per esempio, ma anche il gioco, l’ironia come strumento di mobilitazione politica o come arma di critica al patriarcato, per finire con l’humour nero e il nonsense. “Già nel mondo antico con la figura di Socrate, l’ironia è ‘l’arte di fare domande’: uno strumento del tutto unico, che permette all’essere umano di avere uno sguardo più lucido e disincantato sulla realtà, poiché in grado di svelarne anomalie e contraddizioni”, scrivono i curatori: “Tramite giochi umoristici, parodie e battute di spirito l’ironia diventa antidoto, alternativa divertente e arguta per proteggere l'essere umano da ciò che lo affligge”.


Chiara Fumai, Annie Jones, Harry Houdini, Dope Head, Eusapia Palladino, Zalumma Agra, Dogaressa Querini Read Valerie Solanas, 2013. Installation view of Poems I Will Never Release (2007–2017), Centre d’Art Contemporain Genève (28 novembre 2020 ‒ 28 febbraio 2021) I Courtesy Archivio Chiara Fumai, Photo credit Mathilda Olmi

Ironico è anche il titolo della mostra, che richiamando l'apparente semplicità del fenomeno ne mette in luce il carattere complesso. Una contraddizione che invita a interrogarsi sulla natura del linguaggio, sui luoghi comuni che lo accompagnano e su come questi influenzino il nostro sguardo sulla realtà.
Facile ironia inaugurerà in concomitanza con Art City Bologna, l'art week bolognese che per il tredicesimo anno animerà la città in occasione di Arte Fiera.


Giuseppe Chiari, L’arte è finita smettiamo tutti insieme, 1974 I Courtesy Frittelli arte contemporanea, Firenze