Dal 28 maggio a Brescia
A tu per tu con Tiziano: il Polittico Averoldi visto da vicino
Tiziano, Polittico Averoldi, 1522
Francesca Grego
19/05/2022
Brescia - Da 500 anni esatti impreziosisce la Collegiata dei Santi Nazaro e Celso, ma nessuno l'ha mai visto da vicino: parliamo dell'imponente Polittico Averoldi, capolavoro rinascimentale commissionato a Tiziano nel 1519 e oggi al centro di una speciale iniziativa. In occasione del cinquecentenario dell'arrivo nella chiesa bresciana - che ricorre il prossimo 31 maggio – un ponteggio alto sette metri consentirà di ammirare le mirabili tavole dipinte da una prospettiva ravvicinata, mentre un'audioguida racconterà storie e curiosità sull'opera.
Tiziano Vecellio, Polittico Averoldi (dettaglio, Angelo annunciante). Collegiata di San Nazaro e Celso, Brescia
Dal 28 maggio al 3 luglio i visitatori potranno apprezzare pienamente le qualità pittoriche del gioiello cinquecentesco, dall'atletico Cristo risorto all'Annunciazione, dal ritratto del committente, il vescovo di Pola e legato pontificio a Venezia Altobello Averoldi, alla firma del maestro, fino al San Sebastiano, che lo stesso Tiziano considerava “la megliore pictura ch'el facesse mai”. Visibili a occhio nudo sono anche alcuni dettagli che ci illuminano sulla genesi del dipinto: scopriremo, per esempio, che il pittore cambiò in corso d'opera la posizione delle gambe del Redentore e rimodellò il drappo svolazzante che gli cinge i fianchi.
Tiziano Vecellio, Polittico Averoldi (dettaglio, San Sebastiano). Collegiata di San Nazaro e Celso, Brescia
Tra “i capolavori assoluti del Rinascimento italiano, il Polittico Averoldi ha influenzato in maniera determinante il lessico espressivo dei contemporanei pittori bresciani, Moretto e Romanino in primis”, spiega lo storico dell'arte Davide Diotti, che ha curato il progetto: impossibile restare indifferenti ai colori densi e vigorosi e “alla potente costruzione plastica delle figure, dove si scorge un chiaro tributo ai due Prigioni di Michelangelo del Louvre e al gruppo scultoreo del Laocoonte. Solo ammirando da vicino il Polittico, il pubblico potrà comprendere il genio sublime del grande maestro veneziano”.
Tiziano Vecellio, Polittico Averoldi (dettaglio, la Vergine Maria). Collegiata di San Nazaro e Celso, Brescia
Se l'opera di Tiziano è ancora lì, tutta intera, lo dobbiamo al caso e alla determinazione del suo autore: a lungo il duca di Ferrara Alfonso d'Este tentò di convincere il pittore a vendergli il celebre San Sebastiano, arrivando a offrire cifre esorbitanti per smembrare il Polittico pensato fin dall'inizio per la Collegiata. Non resta che ammirarlo in tutta la sua bellezza, in un incontro “A tu per tu con Tiziano”.
Tiziano Vecellio, Polittico Averoldi (dettaglio, il committente Altobello Averoldi e i Santi Nazaro e Celso). Collegiata di San Nazaro e Celso, Brescia
Leggi anche:
• Le donne di Tiziano alla conquista di Palazzo Reale
• Nel segno delle donne. A Brescia un doppio appuntamento con il femminile nell'arte
• Sulle strade del Rinascimento. Brescia tra arte e sacralità
• Al Brescia Photo Festival tutte le forme del ritratto
• Una dinastia di fotografi: Edward Weston e famiglia al Brescia Photo Festival
• Capitale della Cultura 2023: Bergamo e Brescia svelano la "Città illuminata"
Tiziano Vecellio, Polittico Averoldi (dettaglio, Angelo annunciante). Collegiata di San Nazaro e Celso, Brescia
Dal 28 maggio al 3 luglio i visitatori potranno apprezzare pienamente le qualità pittoriche del gioiello cinquecentesco, dall'atletico Cristo risorto all'Annunciazione, dal ritratto del committente, il vescovo di Pola e legato pontificio a Venezia Altobello Averoldi, alla firma del maestro, fino al San Sebastiano, che lo stesso Tiziano considerava “la megliore pictura ch'el facesse mai”. Visibili a occhio nudo sono anche alcuni dettagli che ci illuminano sulla genesi del dipinto: scopriremo, per esempio, che il pittore cambiò in corso d'opera la posizione delle gambe del Redentore e rimodellò il drappo svolazzante che gli cinge i fianchi.
Tiziano Vecellio, Polittico Averoldi (dettaglio, San Sebastiano). Collegiata di San Nazaro e Celso, Brescia
Tra “i capolavori assoluti del Rinascimento italiano, il Polittico Averoldi ha influenzato in maniera determinante il lessico espressivo dei contemporanei pittori bresciani, Moretto e Romanino in primis”, spiega lo storico dell'arte Davide Diotti, che ha curato il progetto: impossibile restare indifferenti ai colori densi e vigorosi e “alla potente costruzione plastica delle figure, dove si scorge un chiaro tributo ai due Prigioni di Michelangelo del Louvre e al gruppo scultoreo del Laocoonte. Solo ammirando da vicino il Polittico, il pubblico potrà comprendere il genio sublime del grande maestro veneziano”.
Tiziano Vecellio, Polittico Averoldi (dettaglio, la Vergine Maria). Collegiata di San Nazaro e Celso, Brescia
Se l'opera di Tiziano è ancora lì, tutta intera, lo dobbiamo al caso e alla determinazione del suo autore: a lungo il duca di Ferrara Alfonso d'Este tentò di convincere il pittore a vendergli il celebre San Sebastiano, arrivando a offrire cifre esorbitanti per smembrare il Polittico pensato fin dall'inizio per la Collegiata. Non resta che ammirarlo in tutta la sua bellezza, in un incontro “A tu per tu con Tiziano”.
Tiziano Vecellio, Polittico Averoldi (dettaglio, il committente Altobello Averoldi e i Santi Nazaro e Celso). Collegiata di San Nazaro e Celso, Brescia
Leggi anche:
• Le donne di Tiziano alla conquista di Palazzo Reale
• Nel segno delle donne. A Brescia un doppio appuntamento con il femminile nell'arte
• Sulle strade del Rinascimento. Brescia tra arte e sacralità
• Al Brescia Photo Festival tutte le forme del ritratto
• Una dinastia di fotografi: Edward Weston e famiglia al Brescia Photo Festival
• Capitale della Cultura 2023: Bergamo e Brescia svelano la "Città illuminata"
LA MAPPA
NOTIZIE
VEDI ANCHE
-
Roma | A Roma dal 26 novembre al 30 marzo
Tiziano, Lotto, Crivelli, Guercino. Ai Musei capitolini arrivano i capolavori della Pinacoteca di Ancona
-
Roma | Gli eventi e i progetti da non perdere
L’arte per il Giubileo 2025, un anno nel segno della speranza
-
Forlì-Cesena | In mostra dal 22 febbraio al 29 giugno 2025
Dalla maschera al selfie, il ritratto dell’artista al Museo San Domenico di Forlì