Caserta esprime malumore per la subordinazione a Napoli

La nascita del Polo museale di Napoli e Caserta: accordi e disaccordi

 

L.S.

04/08/2013

Caserta - Il ministro per i Beni Culturali Massimo Bray, in visita ieri alla Reggia di Caserta, ad un tavolo che ha visto raccolti Enti locali e altre istituzioni, ha illustrato i contenuti del decreto legge Valore Cultura approvato in settimana dal consiglio dei ministri. Sotto la lente, in particolare, la nascita di una Soprintendenza speciale, battezzata “Polo museale di Napoli e Caserta” che unirà sotto lo stesso tetto la Reggia Vanvitelliana e alcuni importanti musei napoletani tra i quali spicca Capodimonte.
Nessuna precisazione su come sarà strutturato il nuovo soggetto giuridico, “Conoscerete i dettagli nei prossimi giorni, quando si passerà ai decreti attuativi,” è stata la risposta di Bray alla stampa, a cui ha però voluto garantire “la valorizzazione della Reggia sotto tutti i punti di vista”.

Ad esprimere perplessità in merito all’operazione, è stato il presidente della Provincia di Caserta, Domenica Zinzi: “Con l'istituzione del nuovo Polo Museale temo che il ruolo dei nostri beni culturali finirà per essere subordinato alle realtà di Napoli. Purtroppo, siamo abituati a subire una condizione di subalternità ogni qualvolta ci troviamo a condividere qualcosa con il capoluogo di regione. La Reggia di Caserta rappresenta un unicum a livello mondiale. È l'unico monumento che in Italia può realmente fregiarsi del titolo di Reggia e non c'era alcun bisogno di affiancarla ai siti borbonici napoletani all'interno di un Polo Museale. Non contesto l'idea di dar vita ad una sorta di Soprintendenza speciale: essa, però, doveva comprendere oltre alla Reggia di Caserta anche tutti gli altri straordinari beni culturali ed artistici presenti nella nostra provincia”. Zinzi ha comunque voluto assicurare la massima collaborazione al ministro Bray nel sostenere tutte le proposte finalizzate alla crescita del territorio, senza nascondere che “nel dar vita al Polo Museale Napoli-Caserta, si è seguita una strada indicata prevalentemente da politici napoletani, che hanno come unico obiettivo gli interessi del loro territorio d'appartenenza.

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