Al via la nuova stagione del programma di Rai 5
E luce fu! Art Night riparte dai Macchiaioli con Neri Marcorè
Silvestro Lega, Alla villa di Poggio Piano, 1888-89. Olio su tavola. Collezione privata
Francesca Grego
29/10/2021
I mondi irreali di Joan Mirò e Hieronymus Bosch, le performance di Marina Abramovic, la rivoluzione di Giotto, ma anche le storie esclusive dei grandi collezionisti internazionali e il meglio del fotogiornalismo: sono solo alcune delle novità che scopriremo nella nuova stagione di Art Night, il programma di Rai Cultura scritto da Silvia De Felice, Emanuela Avallone, Massimo Favia, Alessandro Rossi e diretto da Andrea Montemaggiore che racconta l’arte e il mondo che la circonda nelle sue diverse declinazioni. Al via questa sera, venerdì 29 ottobre alle 21.15 su Rai 5, le nuove puntate saranno animate dal talento poliedrico del conduttore Neri Marcorè, pronto a parlare d’arte a modo proprio, tra pittura e libri, lirica e sculture, scatti fotografici e musica leggera, pescando tra tutto ciò che alimenta la sua e la nostra immaginazione.
Da "I Macchiaioli. Capolavori dell'Italia che risorge" a Palazzo Zabarella: Odoardo Borrani, Mietitura del grano nelle montagne di San Marcello (dettaglio), 1861. Olio su tela. Istituto Matteucci, Viareggio
Il primo appuntamento si intitola E luce fu! e ci invita a un coinvolgente viaggio nella Toscana del secondo Ottocento, dove tra i fermenti del Risorgimento si fa strada un movimento artistico poetico e antiaccademico destinato a cambiare per sempre la storia della pittura e il nostro stesso modo di guardare la realtà: i Macchiaioli. Cuore della serata sarà il documentario Diamoci alla Macchia. Una pittura rivoluzionaria di Valeria Schiavoni con la regia di Monica Onore, prodotto da Rai Cultura. Girato a Palazzo Zabarella di Padova in occasione della grande mostra I Macchiaioli. Capolavori dell’Italia che risorge (ottobre 2020-giugno 2021), il lungometraggio è arricchito dalle voci dei maggiori studiosi del movimento e critici d’arte italiani: Elisabetta Matteucci, direttrice Istituto Matteucci, Federico Bano della Fondazione Bano - Palazzo Zabarella, Fernando Mazzocca, curatore della mostra e direttore della fondazione padovana, Vanessa Gavioli, curatrice della Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti a Firenze, Giuliano Matteucci, fondatore dell’Istituto Matteucci di Viareggio, Eike Schmidt, direttore Gallerie degli Uffizi di Firenze, nonché gli storici dell’arte Silvio Balloni e Lorella Giudici.
I Macchiaioli. Capolavori dell'Italia che risorge a Palazzo Zabarella. Foto Irene Fanizza
“In un’epoca in cui le notti erano illuminate dalla luce delle candele, i Macchiaioli hanno avuto nella luce l’essenza della loro pittura”, racconta lo storico dell’arte Fernando Mazzocca. Gli stessi Impressionisti avrebbero scoperto l’arte da questa nuova prospettiva solo qualche decennio più tardi. Il documentario di Valeria Schiavoni è un viaggio in un’epoca percorsa da fermenti innovativi nella cultura come nella politica. Rivivremo perciò le atmosfere del Risorgimento con l’aiuto della storica Angelica Zazzeri, mentre una nuova arte sta per mettere in crisi il mondo della pittura: si tratta della fotografia, alla quale i Macchiaioli si avvicinano con curiosità, come racconterà la studiosa Emanuela Sesti della Fondazione Alinari di Firenze.
Da "I Macchiaioli. Capolavori dell'Italia che risorge" a Palazzo Zabarella: Telemaco Signorini, Bambini colti nel sonno, 1896. Olio su cartone. Collezione privata
Scena dopo scena conosceremo da vicino i protagonisti del movimento della Macchia, dai più celebri a quelli rimasti nella semioscurità, ma non per questo meno interessanti: da Giovanni Fattori e Silvestro Lega, definiti “classici e reazionari insieme” a Telemaco Signorini, intenso e quotidiano, fino al fascinoso Giovanni Boldini, destinato a diventare uno dei ritrattisti più richiesti della Belle Époque. A loro si affiancano Adriano Cecioni, Odoardo Borrani, Raffaello Sernesi, Vincenzo Cabianca, pittori da riscoprire che nei loro lavori evocano sensazioni forti e valori profondamente nell’esperienza umana. Accompagnato dalle parole degli stessi artisti, giunte fino a noi grazie a lettere e documenti, il racconto filmico metterà in evidenza il ruolo dei primi collezionisti e degli amici che con mente aperta e libera da pregiudizi ebbero il merito di sostenerli di fronte agli attacchi dei critici ottocenteschi impreparati al cambiamento.
Da "I Macchiaioli. Capolavori dell'Italia che risorge" a Palazzo Zabarella: Serafino de Tivoli, L'antica pescaia a Bougival, 1878-80. Olio su tela. Collezione privata
Per chi, dopo la visione del documentario, avrà voglia di ammirare da vicino le opere dei pittori della Macchia segnaliamo le mostre Giovanni Fattori. Capolavori e aperture sul '900, alla GAM di Torino fino al prossimo 22 marzo, e I Macchiaioli. L’avventura dell’arte moderna, in programma a Palazzo Mazzetti di Asti dal 19 novembre 2021 al 1° maggio 2022.
Dalla mostra "Giovanni Fattori. Capolavori e aperture sul '900" in corso alla GAM di Torino: Giovanni Fattori, La signora Martelli a Castiglioncello, 1867-1870 ca. Olio su tavola, 19,5 x 33 cm. Museo Civico Giovanni Fattori, Livorno
Leggi anche:
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Da "I Macchiaioli. Capolavori dell'Italia che risorge" a Palazzo Zabarella: Odoardo Borrani, Mietitura del grano nelle montagne di San Marcello (dettaglio), 1861. Olio su tela. Istituto Matteucci, Viareggio
Il primo appuntamento si intitola E luce fu! e ci invita a un coinvolgente viaggio nella Toscana del secondo Ottocento, dove tra i fermenti del Risorgimento si fa strada un movimento artistico poetico e antiaccademico destinato a cambiare per sempre la storia della pittura e il nostro stesso modo di guardare la realtà: i Macchiaioli. Cuore della serata sarà il documentario Diamoci alla Macchia. Una pittura rivoluzionaria di Valeria Schiavoni con la regia di Monica Onore, prodotto da Rai Cultura. Girato a Palazzo Zabarella di Padova in occasione della grande mostra I Macchiaioli. Capolavori dell’Italia che risorge (ottobre 2020-giugno 2021), il lungometraggio è arricchito dalle voci dei maggiori studiosi del movimento e critici d’arte italiani: Elisabetta Matteucci, direttrice Istituto Matteucci, Federico Bano della Fondazione Bano - Palazzo Zabarella, Fernando Mazzocca, curatore della mostra e direttore della fondazione padovana, Vanessa Gavioli, curatrice della Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti a Firenze, Giuliano Matteucci, fondatore dell’Istituto Matteucci di Viareggio, Eike Schmidt, direttore Gallerie degli Uffizi di Firenze, nonché gli storici dell’arte Silvio Balloni e Lorella Giudici.
I Macchiaioli. Capolavori dell'Italia che risorge a Palazzo Zabarella. Foto Irene Fanizza
“In un’epoca in cui le notti erano illuminate dalla luce delle candele, i Macchiaioli hanno avuto nella luce l’essenza della loro pittura”, racconta lo storico dell’arte Fernando Mazzocca. Gli stessi Impressionisti avrebbero scoperto l’arte da questa nuova prospettiva solo qualche decennio più tardi. Il documentario di Valeria Schiavoni è un viaggio in un’epoca percorsa da fermenti innovativi nella cultura come nella politica. Rivivremo perciò le atmosfere del Risorgimento con l’aiuto della storica Angelica Zazzeri, mentre una nuova arte sta per mettere in crisi il mondo della pittura: si tratta della fotografia, alla quale i Macchiaioli si avvicinano con curiosità, come racconterà la studiosa Emanuela Sesti della Fondazione Alinari di Firenze.
Da "I Macchiaioli. Capolavori dell'Italia che risorge" a Palazzo Zabarella: Telemaco Signorini, Bambini colti nel sonno, 1896. Olio su cartone. Collezione privata
Scena dopo scena conosceremo da vicino i protagonisti del movimento della Macchia, dai più celebri a quelli rimasti nella semioscurità, ma non per questo meno interessanti: da Giovanni Fattori e Silvestro Lega, definiti “classici e reazionari insieme” a Telemaco Signorini, intenso e quotidiano, fino al fascinoso Giovanni Boldini, destinato a diventare uno dei ritrattisti più richiesti della Belle Époque. A loro si affiancano Adriano Cecioni, Odoardo Borrani, Raffaello Sernesi, Vincenzo Cabianca, pittori da riscoprire che nei loro lavori evocano sensazioni forti e valori profondamente nell’esperienza umana. Accompagnato dalle parole degli stessi artisti, giunte fino a noi grazie a lettere e documenti, il racconto filmico metterà in evidenza il ruolo dei primi collezionisti e degli amici che con mente aperta e libera da pregiudizi ebbero il merito di sostenerli di fronte agli attacchi dei critici ottocenteschi impreparati al cambiamento.
Da "I Macchiaioli. Capolavori dell'Italia che risorge" a Palazzo Zabarella: Serafino de Tivoli, L'antica pescaia a Bougival, 1878-80. Olio su tela. Collezione privata
Per chi, dopo la visione del documentario, avrà voglia di ammirare da vicino le opere dei pittori della Macchia segnaliamo le mostre Giovanni Fattori. Capolavori e aperture sul '900, alla GAM di Torino fino al prossimo 22 marzo, e I Macchiaioli. L’avventura dell’arte moderna, in programma a Palazzo Mazzetti di Asti dal 19 novembre 2021 al 1° maggio 2022.
Dalla mostra "Giovanni Fattori. Capolavori e aperture sul '900" in corso alla GAM di Torino: Giovanni Fattori, La signora Martelli a Castiglioncello, 1867-1870 ca. Olio su tavola, 19,5 x 33 cm. Museo Civico Giovanni Fattori, Livorno
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