Dal 2 marzo in una doppia mostra

Rinascimento in bianco e nero. L’arte dell’incisione da Venezia a Bassano del Grappa

Cornelis Cort (da Tiziano), Tarquinio e Lucrezia. Bassano del Grappa, Museo Civico
 

Francesca Grego

01/03/2024

Nella prima metà del Cinquecento Venezia è la capitale incontrastata della stampa e dell’editoria europea. È qui che Aldo Manuzio inventa il libro - tascabile e maneggevole - così come lo conosciamo oggi. E qui si stampa almeno la metà dei volumi pubblicati in tutto il continente. Anche la stampa d’arte vive un momento di grazia in Laguna. Grazie ai vivaci fermenti artistici e alla presenza di laboratori all’avanguardia, la Serenissima diventa il principale centro di realizzazione e di diffusione di incisioni in Italia. Un’autentica  “rivoluzione per immagini”,  che vede ancora una volta Venezia al centro di una rete internazionale vasta e ramificata: complici le nuove arti della stampa, le opere del Rinascimento possono essere riprodotte e trasportate ovunque, percorrendo in tempi relativamente brevi distanze prima impensabili. 

Prende le mosse di qui Rinascimento in bianco e nero. L’arte dell’incisione a Venezia (1494-1615), per portare all’attenzione del pubblico i più alti risultati raggiunti dalle arti grafiche lagunari. Nelle due sedi di Ca’ Rezzonico, a Venezia, e del Museo Civico di Bassano del Grappa, scopriremo circa 200 opere - alcune delle quali di formato monumentale - legate ad autori come Andrea Mantegna, Albrecht Dürer, Tiziano, Lorenzo Lotto, Veronese, Tintoretto, Agostino Carracci, Marcantonio Raimondi. 


Albrecht Dürer, Sant’Eustachio, 1501 c. Bassano del Grappa, Museo Civico. © Musei Biblioteca Archivio Bassano del Grappa, foto Giorgio Detogni

La mostra è collegata a un importante progetto di restauro portato avanti su alcune delle opere esposte grazie al sostegno di Save Venice: si tratta di tesori appartenenti alle collezioni di Ca’ Rezzonico e del Museo Civico di Bassano, dove, a partire dal XVII secolo, ha operato la storica stamperia Remondini. Ed è proprio dalle straordinarie raccolta della famiglia Remondini che provengono alcuni dei pezzi più preziosi. Accanto ai capolavori di proprietà dei due musei troveremo inoltre prestiti da collezioni pubbliche e private come la  Biblioteca Nazionale Marciana, la Fondazione Giorgio Cini, l’Archivio di Stato, l’Accademia di Belle Arti e la Scuola Grande di San Marco di Venezia, ma anche le Gallerie degli Uffizi di Firenze o la Biblioteca Palatina di Parma. 


Cornelis Cort da Tiziano, Ruggero libera Angelica, 1565. Bassano del Grappa, Museo Civico. © Musei Biblioteca Archivio Bassano del Grappa, foto Matteo De Fina

Al via domani, sabato 2 marzo presso il Museo Civico di Bassano del Grappa, e venerdì 8 marzo a Ca’ Rezzonico, Rinascimento in bianco e nero “ripercorrerà gli alti e innovativi raggiungimenti di un’arte che fu in grado di dialogare con le conquiste della pittura, quando non addirittura di influenzarla, quasi che l’una fosse lo specchio dell’altra”, anticipa Barbara Guidi, direttrice dei Musei Civici di Bassano del Grappa. 
In primo piano, la straordinaria abilità con cui i maestri incisori hanno interpretato i temi fondanti dell’arte veneziana a: il chiaroscuro tonale, il paesaggio, i teleri, la pittura narrativa, le eleganti figure femminili, il rapporto dialettico con le differenti tradizioni artistiche, una personale idea dell’antichità, la difesa della propria irriducibile identità.


Cornelis Cort (da Tiziano), Maddalena penitente, Bassano del Grappa, Museo Civico