Dal 17 giugno al 28 agosto a Bergamo
Un Velázquez dal Prado ospite illustre all'Accademia Carrara
Velázquez all'Accademia Carrara di Bergamo | Foto: © Michele Nastasi
Samantha De Martin
16/06/2022
Nel 1649 la giovanissima regina Maria Anna d’Austria faceva il suo ingresso nelle sale dell’Escorial, dopo un’accoglienza trionfante a Madrid tra allestimenti sontuosi e festeggiamenti in grande pompa.
Era da qualche anno che non si assisteva a tanto sfarzo. Re Filippo IV era rimasto vedovo e suo figlio Balthasar Carlos, l’erede al trono, era morto. Fu così che nel 1647 Filippo si sostituì al figlio sposando per procura la nipote Maria Anna, un’Asburgo del ramo tedesco.
Saranno tutti per lei gli ultimi tocchi di pennello di Diego Rodriguez de Silva y Velázquez, pintor del rey alla corte madrilena, autore, negli ultimi anni della sua esistenza, della monumentale tela che immortala la regina. Anche questo, come tutti i celebri ritratti a figura intera dei membri della famiglia reale eseguiti dal pupillo di Filippo IV, re di Spagna, ci restituisce un insuperato affresco della vita e dei costumi della corte spagnola.
A partire dal 17 giugno e fino al 28 agosto il sontuoso Ritratto di Maria Anna d’Austria, seconda moglie di Filippo IV, in prestito dal Prado di Madrid, si potrà ammirare in tutto il suo fascino all’Accademia Carrara di Bergamo.
Diego de Silva y Velázquez, Ritratto della regina Maria Anna d'Austria, 1652 - 1653, Olio su tela, 132 x 234,2 cm, Madrid, Museo del Prado
La maestria dell’artista che trapela da una pittura di tocco, libera, ricca e raffinata al tempo stesso, arricchita da un’ardita combinazione di toni neri, grigi, argentati e rossi si potrà contemplare da vicino grazie all’eccezionale prestito.
Alla tela sarà dedicato uno spazio appositamente progettato arricchito da un approfondimento sulla moda e sulle usanze dell’epoca grazie alla collaborazione con Fondazione Arte della Seta Lisio.
La pennellata estremamente libera ricorda quanto Velázquez abbia assimilato dalle opere dell’ultimo Tiziano presenti nella collezione reale spagnola, e quanto da lui abbiano a loro volta assorbito gli impressionisti francesi che, nella seconda metà del XIX secolo, si precipitarono fino al Museo del Prado per apprenderne lo stile.
Velázquez dipinse la seconda moglie del re Filippo IV intorno al 1652-1653, dopo il suo secondo viaggio in Italia, al culmine della maturità e della padronanza delle risorse espressive. L’opera, in perfetto stato di conservazione, si colloca tra il Ritratto di Innocenzo X e Las Meninas.
Evidente espressione della magnificenza della vita di corte spagnola, il ritratto dialogherà con l’opera della collezione museale della Carrara Ritratto di bambino tradizionalmente attribuito a Velázquez. Se alcuni rifiutarono il nome del maestro di Siviglia, altri esperti riaffermarono l'attribuzione, proponendo di identificare il modello al giovane principe Balthasar Carlos che il pittore ritrasse più volte. L'opera sarebbe uno schizzo preso dal vivo e lasciato incompiuto, secondo una pratica ben nota al pittore. Eppure i suoi contorni e i volumi così definiti sembrano escludere la mano di Velázquez. Queste caratteristiche secondo Guillaume Kientz, direttore diHispanic Society Museum & Library di New York, già responsabile delle collezioni di arte e scultura spagnola, portoghese e latino-americana al Museo del Louvre di Parigi, rimanderebbero alla personalità stilistica di Alonso Cano. Quello che è certo è che sussistono una serie di contraddizioni che invitano alla prudenza sia per quanto concerne l’attribuzione del dipinto che l'identificazione del modello.
Alonso Cano, Ritratto di bambino, 1650 circa, Olio su tela, 24 x 34 cm, Bergamo, Accademia Carrara
“L’esposizione del capolavoro di Velázquez - commenta Giorgio Gori, presidente Fondazione Accademia Carrara e sindaco di Bergamo - traghetta i visitatori e il museo verso l’imminente progetto di riallestimento, previsto dalla fine del prossimo agosto. A gennaio 2023 saranno riaperti gli interni della pinacoteca, in estate il giardino, nell’ottica di assicurare nuovi spazi di qualità a servizio della Carrara”.
Il progetto di allestimento, previsto in Ala Vitali, dove la costruzione dello spazio espositivo vuole essere una sorta di estensione fisica di quello pittorico - è stato affidato a De8_Architetti, Mauro Piantelli con Barbara Ventura. La videoinstallazione, a cura di NEO [Narrative Environments Operas] intitolata Velázquez, Ritratti invita il pubblico a perdersi nel racconto multimediale dove i soggetti dei quadri si moltiplicano in mille dettagli concedendo ai visitatori il privilegio di entrare, idealmente, nella materia pittorica del grande artista.
Velázquez all'Accademia Carrara di Bergamo | Foto: © Michele Nastasi
Era da qualche anno che non si assisteva a tanto sfarzo. Re Filippo IV era rimasto vedovo e suo figlio Balthasar Carlos, l’erede al trono, era morto. Fu così che nel 1647 Filippo si sostituì al figlio sposando per procura la nipote Maria Anna, un’Asburgo del ramo tedesco.
Saranno tutti per lei gli ultimi tocchi di pennello di Diego Rodriguez de Silva y Velázquez, pintor del rey alla corte madrilena, autore, negli ultimi anni della sua esistenza, della monumentale tela che immortala la regina. Anche questo, come tutti i celebri ritratti a figura intera dei membri della famiglia reale eseguiti dal pupillo di Filippo IV, re di Spagna, ci restituisce un insuperato affresco della vita e dei costumi della corte spagnola.
A partire dal 17 giugno e fino al 28 agosto il sontuoso Ritratto di Maria Anna d’Austria, seconda moglie di Filippo IV, in prestito dal Prado di Madrid, si potrà ammirare in tutto il suo fascino all’Accademia Carrara di Bergamo.
Diego de Silva y Velázquez, Ritratto della regina Maria Anna d'Austria, 1652 - 1653, Olio su tela, 132 x 234,2 cm, Madrid, Museo del Prado
La maestria dell’artista che trapela da una pittura di tocco, libera, ricca e raffinata al tempo stesso, arricchita da un’ardita combinazione di toni neri, grigi, argentati e rossi si potrà contemplare da vicino grazie all’eccezionale prestito.
Alla tela sarà dedicato uno spazio appositamente progettato arricchito da un approfondimento sulla moda e sulle usanze dell’epoca grazie alla collaborazione con Fondazione Arte della Seta Lisio.
La pennellata estremamente libera ricorda quanto Velázquez abbia assimilato dalle opere dell’ultimo Tiziano presenti nella collezione reale spagnola, e quanto da lui abbiano a loro volta assorbito gli impressionisti francesi che, nella seconda metà del XIX secolo, si precipitarono fino al Museo del Prado per apprenderne lo stile.
Velázquez dipinse la seconda moglie del re Filippo IV intorno al 1652-1653, dopo il suo secondo viaggio in Italia, al culmine della maturità e della padronanza delle risorse espressive. L’opera, in perfetto stato di conservazione, si colloca tra il Ritratto di Innocenzo X e Las Meninas.
Evidente espressione della magnificenza della vita di corte spagnola, il ritratto dialogherà con l’opera della collezione museale della Carrara Ritratto di bambino tradizionalmente attribuito a Velázquez. Se alcuni rifiutarono il nome del maestro di Siviglia, altri esperti riaffermarono l'attribuzione, proponendo di identificare il modello al giovane principe Balthasar Carlos che il pittore ritrasse più volte. L'opera sarebbe uno schizzo preso dal vivo e lasciato incompiuto, secondo una pratica ben nota al pittore. Eppure i suoi contorni e i volumi così definiti sembrano escludere la mano di Velázquez. Queste caratteristiche secondo Guillaume Kientz, direttore diHispanic Society Museum & Library di New York, già responsabile delle collezioni di arte e scultura spagnola, portoghese e latino-americana al Museo del Louvre di Parigi, rimanderebbero alla personalità stilistica di Alonso Cano. Quello che è certo è che sussistono una serie di contraddizioni che invitano alla prudenza sia per quanto concerne l’attribuzione del dipinto che l'identificazione del modello.
Alonso Cano, Ritratto di bambino, 1650 circa, Olio su tela, 24 x 34 cm, Bergamo, Accademia Carrara
“L’esposizione del capolavoro di Velázquez - commenta Giorgio Gori, presidente Fondazione Accademia Carrara e sindaco di Bergamo - traghetta i visitatori e il museo verso l’imminente progetto di riallestimento, previsto dalla fine del prossimo agosto. A gennaio 2023 saranno riaperti gli interni della pinacoteca, in estate il giardino, nell’ottica di assicurare nuovi spazi di qualità a servizio della Carrara”.
Il progetto di allestimento, previsto in Ala Vitali, dove la costruzione dello spazio espositivo vuole essere una sorta di estensione fisica di quello pittorico - è stato affidato a De8_Architetti, Mauro Piantelli con Barbara Ventura. La videoinstallazione, a cura di NEO [Narrative Environments Operas] intitolata Velázquez, Ritratti invita il pubblico a perdersi nel racconto multimediale dove i soggetti dei quadri si moltiplicano in mille dettagli concedendo ai visitatori il privilegio di entrare, idealmente, nella materia pittorica del grande artista.
Velázquez all'Accademia Carrara di Bergamo | Foto: © Michele Nastasi
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