Dal 27 maggio al Museo Diocesano Carlo Maria Martini
La fotografia di Elliott Erwitt in arrivo a Milano
Elliott Erwitt, France, Paris, 1989 © Elliott Erwitt
Francesca Grego
19/04/2022
Milano - “Nei momenti più tristi e invernali della vita, quando una nube ti avvolge da settimane, improvvisamente la visione di qualcosa di meraviglioso può cambiare l’aspetto delle cose, il tuo stato d’animo. Il tipo di fotografia che piace a me, quella in cui viene colto l’istante, è molto simile a questo squarcio nelle nuvole. In un lampo, una foto incredibile sembra uscire fuori dal nulla”. Elliott Erwitt descrive così il suo lavoro, in arrivo a Milano per una vasta retrospettiva. Dal 27 maggio al 16 ottobre cento scatti racconteranno al pubblico del Museo Diocesano Carlo Maria Martini l’arte di uno dei più significativi fotografi del Novecento, che la prossima estate festeggerà il suo novantaquattresimo compleanno. Ironico, surreale e carico di umanità, Erwitt ha catturato con l’obiettivo celebrità della politica e star del cinema, grandi eventi storici e paesi lontani, ma anche momenti di intimità della sua numerosa famiglia, abbracci tra innamorati, animali in pose buffe, persone comuni descritte con sguardo tagliente e al tempo stesso carico di empatia.
Elliott Erwitt, FRANCE, Provence, 1955 | © Elliott Erwitt
Curata da Biba Giacchetti, che è stata collaboratrice di Magnum e allieva del reporter, la mostra presenterà immagini famose accanto a scatti poco noti, spaziando dai bianchi e neri che hanno reso il linguaggio di Erwitt così riconoscibile, fino al colore con lavori realizzati per la pubblicità, il sociale, il cinema e la moda. “Elliott è molto legato a Milano, dove trascorse l’infanzia fino alla partenza per gli Stati Uniti a causa delle leggi razziali”, racconta Giacchetti: “Sono certa che questa selezione delle sue icone più note affiancate a immagini inedite in città potrà generare una nuova curiosità, in aggiunta all’amore che da sempre accompagna gli scatti di questo fotografo”.
Elliott Erwitt, USA, California, 1956 | © Elliott Erwitt
Dopo le mostre dedicate a Inge Morath, Jacques Henri Lartigue e Maurizio Galimberti, il Museo Carlo Maria Martini offrirà dunque un’ulteriore prospettiva sul XX secolo attraverso lo sguardo curioso ed elegante di Erwitt, mentre si prepara alle aperture serali per un’estate che vedrà gli spazi del chiostro protagonisti di numerose iniziative culturali. L’esposizione ripercorrerà l’intera carriera del reporter Magnum, toccando le diverse dimensioni espressive della sua fotografia. Ci saranno le immagini che hanno fatto epoca, come lo scatto di Nixon e Kruscev a Mosca nel ’59, talmente efficace che lo staff del presidente americano se ne appropriò per usarlo nella campagna elettorale, ma anche quello di Jackie Kennedy in lacrime dietro il velo nero durante i funerali di JFK, o il leggendario incontro di boxe tra Muhammad Ali e Joe Frazer nel 1971.
Elliott Erwitt, Reno, Nevada, USA 1960. On the set of 'The Misfits' © Elliott Erwitt
Eccezionale ritrattista, Erwitt ha immortalato grandi figure della storia del XX secolo, da Fidel Castro ed Ernesto Che Guevara in una rara espressione sorridente ai presidenti americani dagli anni Cinquanta ad oggi. Un posto speciale è riservato a Marilyn Monroe, della quale Erwitt ammirava, più che la bellezza, la capacità di flirtare con l’obiettivo, che rendeva remota la possibilità di errore del fotografo. Non mancano i reportage realizzati in Italia come in Giappone, in Francia, Spagna, Russia, Polonia, Stati Uniti, né gli scorci di vita nelle metropoli americane, mentre le numerose immagini dedicate ai bambini svelano il lato più tenero e allegro del “fotografo della commedia umana”, padre di sei figli e nonno di una nidiata di nipoti. Per finire con le foto più poetiche, come il celeberrimo scatto rubato in un giorno di pioggia del 1989 a Parigi, in Place du Trocadéro, e con gli esilaranti ritratti di cani e altri animali, che un’ironia sottile svela in inaspettati atteggiamenti antropomorfi.
Elliott Erwitt, USA, New York, 1974 | © Elliott Erwitt
Leggi anche:
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Elliott Erwitt, FRANCE, Provence, 1955 | © Elliott Erwitt
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Elliott Erwitt, USA, California, 1956 | © Elliott Erwitt
Dopo le mostre dedicate a Inge Morath, Jacques Henri Lartigue e Maurizio Galimberti, il Museo Carlo Maria Martini offrirà dunque un’ulteriore prospettiva sul XX secolo attraverso lo sguardo curioso ed elegante di Erwitt, mentre si prepara alle aperture serali per un’estate che vedrà gli spazi del chiostro protagonisti di numerose iniziative culturali. L’esposizione ripercorrerà l’intera carriera del reporter Magnum, toccando le diverse dimensioni espressive della sua fotografia. Ci saranno le immagini che hanno fatto epoca, come lo scatto di Nixon e Kruscev a Mosca nel ’59, talmente efficace che lo staff del presidente americano se ne appropriò per usarlo nella campagna elettorale, ma anche quello di Jackie Kennedy in lacrime dietro il velo nero durante i funerali di JFK, o il leggendario incontro di boxe tra Muhammad Ali e Joe Frazer nel 1971.
Elliott Erwitt, Reno, Nevada, USA 1960. On the set of 'The Misfits' © Elliott Erwitt
Eccezionale ritrattista, Erwitt ha immortalato grandi figure della storia del XX secolo, da Fidel Castro ed Ernesto Che Guevara in una rara espressione sorridente ai presidenti americani dagli anni Cinquanta ad oggi. Un posto speciale è riservato a Marilyn Monroe, della quale Erwitt ammirava, più che la bellezza, la capacità di flirtare con l’obiettivo, che rendeva remota la possibilità di errore del fotografo. Non mancano i reportage realizzati in Italia come in Giappone, in Francia, Spagna, Russia, Polonia, Stati Uniti, né gli scorci di vita nelle metropoli americane, mentre le numerose immagini dedicate ai bambini svelano il lato più tenero e allegro del “fotografo della commedia umana”, padre di sei figli e nonno di una nidiata di nipoti. Per finire con le foto più poetiche, come il celeberrimo scatto rubato in un giorno di pioggia del 1989 a Parigi, in Place du Trocadéro, e con gli esilaranti ritratti di cani e altri animali, che un’ironia sottile svela in inaspettati atteggiamenti antropomorfi.
Elliott Erwitt, USA, New York, 1974 | © Elliott Erwitt
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