Successo in America
Burri pigliatutto
Combustione, Legno. Alberto Burri
Ludovica Sanfelice
26/10/2015
"The Trauma of Painting", la grande retrospettiva che il Guggenheim di New York ha allestito in occasione del centenario della nascita di Alberto Burri, per collocarne la figura tra i protagonisti dell'arte del dopoguerra, è già un successo.
A due settimane dall'apertura al pubblico i numeri trasmessi dal museo americano parlano chiaro: sono 39mila i biglietti staccati, vale a dire circa 3mila visitatori al giorno. "Un'accoglienza davvero notevole che per la verità si percepiva già dall’inaugurazione e che viene confermata da un'affluenza sorprendente anche per un’istituzione abituata ai grandi numeri, come il Guggenheim”, commenta il presidente della Fondazione Burri, Bruno Corà.
Quella in corso a Manhattan,è la più grande esposizione di Burri allestita in un luogo diverso dai suoi musei ed è composta da oltre cento opere, un terzo derivanti dalla Fondazione Burri, le altre appartenenti a gallerie e a privati. All'evento si combina un programma collaterale di altissimo profilo che include una rassegna cinematografica dedicata al neorealismo, performances di teatro di guerra, e la nuova coreografia del balletto che Minsa Craig, la moglie di Burri, ispirata dall’arte del marito, realizzò sulle musiche composte nel 1967 da Toru Takemitzu.
Consulta anche:
La rinascita del Teatro Burri
FOTO: I Cento Anni di Alberto Burri
FOTO: Il Centenario di Alberto Burri tra l'Italia e New York
A due settimane dall'apertura al pubblico i numeri trasmessi dal museo americano parlano chiaro: sono 39mila i biglietti staccati, vale a dire circa 3mila visitatori al giorno. "Un'accoglienza davvero notevole che per la verità si percepiva già dall’inaugurazione e che viene confermata da un'affluenza sorprendente anche per un’istituzione abituata ai grandi numeri, come il Guggenheim”, commenta il presidente della Fondazione Burri, Bruno Corà.
Quella in corso a Manhattan,è la più grande esposizione di Burri allestita in un luogo diverso dai suoi musei ed è composta da oltre cento opere, un terzo derivanti dalla Fondazione Burri, le altre appartenenti a gallerie e a privati. All'evento si combina un programma collaterale di altissimo profilo che include una rassegna cinematografica dedicata al neorealismo, performances di teatro di guerra, e la nuova coreografia del balletto che Minsa Craig, la moglie di Burri, ispirata dall’arte del marito, realizzò sulle musiche composte nel 1967 da Toru Takemitzu.
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