Accesso alla cultura senza disparità
Guardare con le mani

Bassorilievo della Nascita di Venere di Botticelli
L.S.
26/09/2014
Roma - Richiede tatto. È questa la prerogativa della mostra “Apticamente parlando: alla scoperta dell’arte con il senso del tatto”, organizzata dal Centro regionale Sant’Alessio - Margherita di Savoia di Roma in collaborazione con il museo tattile Anteros dell’istituto dei ciechi Francesco Cavazza di Bologna, e allestita nel complesso di Via Margutta 51 a Roma, la stessa casa in cui furono girate molte scene del film “Vacanze romane”.
La speciale esposizione dedicata ai non vedenti ma aperta a tutti gratuitamente, oltre a promuovere una riflessione circa l’accesso alla cultura e a lavorare per la cancellazione delle disparità, conduce alla scoperta percettiva di cinque grandi capolavori tradotti artigianalmente in bassorilievi.
Le opere scelte e trasformate in calchi tridimensionali sono la Monnalisa di Leonardo da Vinci, la Nascita di Venere di Botticelli, l’Allegoria della prudenza di Tiziano, Federico da Montefeltro di Piero della Francesca e Lionello d’Este di Pisanello.
Le versioni tradotte sono frutto di un processo articolato che dal tracciato dei contorni del disegno di un dipinto porta allo sviluppo dei volumi nel gesso, passando attraverso essiccazione, patinatura, rifiniture di diversa natura. Tutto costantemente testato da persone non vedenti per valutare correzioni e raggiungere l’obiettivo della migliore fruizione possibile.
La speciale esposizione dedicata ai non vedenti ma aperta a tutti gratuitamente, oltre a promuovere una riflessione circa l’accesso alla cultura e a lavorare per la cancellazione delle disparità, conduce alla scoperta percettiva di cinque grandi capolavori tradotti artigianalmente in bassorilievi.
Le opere scelte e trasformate in calchi tridimensionali sono la Monnalisa di Leonardo da Vinci, la Nascita di Venere di Botticelli, l’Allegoria della prudenza di Tiziano, Federico da Montefeltro di Piero della Francesca e Lionello d’Este di Pisanello.
Le versioni tradotte sono frutto di un processo articolato che dal tracciato dei contorni del disegno di un dipinto porta allo sviluppo dei volumi nel gesso, passando attraverso essiccazione, patinatura, rifiniture di diversa natura. Tutto costantemente testato da persone non vedenti per valutare correzioni e raggiungere l’obiettivo della migliore fruizione possibile.
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