Fino al 28 gennaio a Palazzo Medici Riccardi
A Firenze una "Cavalcata Fantastica" con Depero
"Depero. Cavalcata Fantastica", un'immagine dell'allestimento a Palazzo Medici Riccardi, Firenze. Foto Nicola Neri I Courtesy Museo Novecento
Francesca Grego
28/09/2023
Firenze - Il più poliedrico dei futuristi va in scena a Firenze, in una mostra che apre il ventaglio dei suoi numerosi talenti. Da oggi, giovedì 18 settembre, fino al prossimo 28 gennaio, Depero. Cavalcata Fantastica presenta a Palazzo Medici Riccardi quasi 50 opere del maestro trentino (qui le immagini), in un progetto concepito dal Museo Novecento. E arriva proprio da qui il capolavoro Nitrito in velocità, dipinto da Fortunato Depero nel 1932 e donato alla città di Firenze dall’ingegnere navale e collezionista Alberto Della Ragione all’indomani dell’alluvione del ‘66, attorno al quale si articola il percorso della mostra. Altri importanti prestiti provengono dal MART, che conserva un’imponente collezione donata dall’artista alla sua città, Rovereto, mentre era ancora in vita.
A cura di Sergio Risaliti ed Eva Francioli, la mostra fiorentina evidenzia in tre grandi capitoli come Depero abbia saputo coniugare l’elemento popolare a una fervida immaginazione figurativa, la grafica da fumetto a quella dei cartoni animati, soggetti contemporanei a motivi tradizionali come quello del cavallo, che attraversa la storia dell’arte fin dall’antichità.
La ricerca di nuove forme espressive si accompagna a una grande curiosità e alla sperimentazione di nuove tecniche, che l’artista padroneggia magistralmente, dai disegni ai collage, dai dipinti agli arazzi.
"Depero. Cavalcata Fantastica", un'immagine dell'allestimento a Palazzo Medici Riccardi, Firenze. A destra, il dipinto Nitrito in velocità. Foto Nicola Neri I Courtesy Museo Novecento
“Depero esplorò le nuove possibilità del linguaggio plastico e visivo, finalmente liberato dai vincoli dell’Accademia e della tradizione figurativa, per indagare i nuovi orizzonti dell’arte in un’epoca di mutamenti scientifici, tecnologici e sociali tanto profondi quanto irreversibili”, ricorda Risaliti: “Depero non fu solo pittore di grande fantasia e immaginazione, ma grande genio creativo, poliedrico e a tutto tondo, in grado di spaziare tra scenografia, tessitura, design industriale e pubblicità. Possiamo quindi dire che abbia anticipato ricerche che si radicano financo nei nostri tempi, mostrando una vocazione, mai paga, alla riunificazione di arte e vita”.
La parte più originale della mostra ruota intorno alla passione di Depero per il teatro: l’artista collaborò con i celebri Ballets Russes di Sergej Djaghilev, ideando scene e costumi per Le chant du rossignol, tratto da una fiaba di Hans Christian Andersen su musiche di Igor Stravinskij, e creò il visionario spettacolo d’avanguardia I miei Balli Plastici, che nel 1918 andò in scena a Roma con inusitati automi di legno al posto degli attori. Studi per scenografie, bozzetti, immaginifici pupazzi, burattini e marionette raccontano tutto questo nelle sale di Palazzo Medici Riccardi, aprendo una finestra sullo stretto rapporto tra il teatro e le arti visive che caratterizzò la stagione delle avanguardie.
"Depero. Cavalcata Fantastica", un'immagine dell'allestimento a Palazzo Medici Riccardi, Firenze. Foto Nicola Neri I Courtesy Museo Novecento
Il secondo capitolo ci porta nel mondo variopinto degli arazzi, o “tarsie in panno”, come li chiamava Depero: un’arte che proprio a Firenze ha avuto uno dei suoi centri propulsori, basti pensare a quelli, preziosissimi, realizzati nel Cinquecento su disegno di Jacopo Pontormo o Agnolo Bronzino. Nello storico palazzo dove i Medici ospitarono gli innovatori del loro tempo, Depero libera le potenzialità di quest’arte antica in un tripudio di colori. Da non perdere lungo il percorso è la maestosa Cavalcata Fantastica, che dà il titolo alla mostra.
L’ultimo tema sviluppato è quello del mito del progresso e della velocità, dell’esaltazione di tutto ciò che è meccanico, alla base di molte opere dell’artista. Tra queste c’è il capolavoro del Museo Novecento Nitrito in velocità, da scoprire a confronto con un disegno preparatorio di collezione privata. “Un’analogia profonda esiste fra le linee-forze essenziali della velocità e le linee-forze essenziali d’un paesaggio”, scrivevano nel 1915 Depero e Balla nel Manifesto della Ricostruzione futurista dell’universo: “Siamo scesi nell’essenza profonda dell’universo, e padroneggiamo gli elementi. Giungeremo così a costruire l’animale metallico”.
"Depero. Cavalcata Fantastica", un'immagine dell'allestimento a Palazzo Medici Riccardi, Firenze. Di fronte, l'arazzo Cavalcata Fantastica. Foto Nicola Neri I Courtesy Museo Novecento
Vedi anche:
• Fantastico Depero - FOTO
• Da Firenze a Chiasso, un autunno con Depero
• Depero e il Trentino. Il futurista innamorato della sua terra nel racconto di Federico Zanoner
A cura di Sergio Risaliti ed Eva Francioli, la mostra fiorentina evidenzia in tre grandi capitoli come Depero abbia saputo coniugare l’elemento popolare a una fervida immaginazione figurativa, la grafica da fumetto a quella dei cartoni animati, soggetti contemporanei a motivi tradizionali come quello del cavallo, che attraversa la storia dell’arte fin dall’antichità.
La ricerca di nuove forme espressive si accompagna a una grande curiosità e alla sperimentazione di nuove tecniche, che l’artista padroneggia magistralmente, dai disegni ai collage, dai dipinti agli arazzi.
"Depero. Cavalcata Fantastica", un'immagine dell'allestimento a Palazzo Medici Riccardi, Firenze. A destra, il dipinto Nitrito in velocità. Foto Nicola Neri I Courtesy Museo Novecento
“Depero esplorò le nuove possibilità del linguaggio plastico e visivo, finalmente liberato dai vincoli dell’Accademia e della tradizione figurativa, per indagare i nuovi orizzonti dell’arte in un’epoca di mutamenti scientifici, tecnologici e sociali tanto profondi quanto irreversibili”, ricorda Risaliti: “Depero non fu solo pittore di grande fantasia e immaginazione, ma grande genio creativo, poliedrico e a tutto tondo, in grado di spaziare tra scenografia, tessitura, design industriale e pubblicità. Possiamo quindi dire che abbia anticipato ricerche che si radicano financo nei nostri tempi, mostrando una vocazione, mai paga, alla riunificazione di arte e vita”.
La parte più originale della mostra ruota intorno alla passione di Depero per il teatro: l’artista collaborò con i celebri Ballets Russes di Sergej Djaghilev, ideando scene e costumi per Le chant du rossignol, tratto da una fiaba di Hans Christian Andersen su musiche di Igor Stravinskij, e creò il visionario spettacolo d’avanguardia I miei Balli Plastici, che nel 1918 andò in scena a Roma con inusitati automi di legno al posto degli attori. Studi per scenografie, bozzetti, immaginifici pupazzi, burattini e marionette raccontano tutto questo nelle sale di Palazzo Medici Riccardi, aprendo una finestra sullo stretto rapporto tra il teatro e le arti visive che caratterizzò la stagione delle avanguardie.
"Depero. Cavalcata Fantastica", un'immagine dell'allestimento a Palazzo Medici Riccardi, Firenze. Foto Nicola Neri I Courtesy Museo Novecento
Il secondo capitolo ci porta nel mondo variopinto degli arazzi, o “tarsie in panno”, come li chiamava Depero: un’arte che proprio a Firenze ha avuto uno dei suoi centri propulsori, basti pensare a quelli, preziosissimi, realizzati nel Cinquecento su disegno di Jacopo Pontormo o Agnolo Bronzino. Nello storico palazzo dove i Medici ospitarono gli innovatori del loro tempo, Depero libera le potenzialità di quest’arte antica in un tripudio di colori. Da non perdere lungo il percorso è la maestosa Cavalcata Fantastica, che dà il titolo alla mostra.
L’ultimo tema sviluppato è quello del mito del progresso e della velocità, dell’esaltazione di tutto ciò che è meccanico, alla base di molte opere dell’artista. Tra queste c’è il capolavoro del Museo Novecento Nitrito in velocità, da scoprire a confronto con un disegno preparatorio di collezione privata. “Un’analogia profonda esiste fra le linee-forze essenziali della velocità e le linee-forze essenziali d’un paesaggio”, scrivevano nel 1915 Depero e Balla nel Manifesto della Ricostruzione futurista dell’universo: “Siamo scesi nell’essenza profonda dell’universo, e padroneggiamo gli elementi. Giungeremo così a costruire l’animale metallico”.
"Depero. Cavalcata Fantastica", un'immagine dell'allestimento a Palazzo Medici Riccardi, Firenze. Di fronte, l'arazzo Cavalcata Fantastica. Foto Nicola Neri I Courtesy Museo Novecento
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