Aspettando Bergamo-Brescia Capitale italiana della Cultura
Verso il 2023. L'Accademia Carrara si rinnova
Accademia Carrara, Bergamo. Rendering architetto Antonio Ravalli
Francesca Grego
13/04/2022
Bergamo - Raffaello, Mantegna, Bellini, Tiziano avranno presto una nuova casa. In vista dell’atteso appuntamento del 2023, anno in cui Bergamo sarà Capitale italiana della Cultura insieme a Brescia, l’Accademia Carrara si reinventa con un nuovo allestimento, spazi inediti e un’offerta più dinamica, pensata per venire incontro alle esigenze di un ampio pubblico. Già all’esterno, a partire dalla prossima primavera i visitatori saranno accolti da una piacevole novità: un rigoglioso giardino di 3 mila metri quadri aperto sulla città e sul panorama delle mura venete patrimonio Unesco e del baluardo di Sant’Agostino, dove il paesaggio è fusione tra natura, storia, arte, architettura e un invita a una passeggiata verso Bergamo Alta e Borgo Santa Caterina.
Accademia Carrara, Bergamo. Rendering architetto Antonio Ravalli
Le sorprese proseguono all’interno, con i tre livelli dell’imponente edificio neoclassico profondamente rinnovati su progetto dell’architetto Antonio Ravalli e adibiti ciascuno a una funzione differente, per valorizzare al meglio le preziose raccolte di casa: un viaggio lungo ben cinque secoli d’arte, con capolavori che spaziano da Pisanello a Botticelli, da Bellini a Mantegna, Raffaello, Tiziano, Lorenzo Lotto, Giovan Battista Moroni, fino a Tiepolo, Canaletto, Hayez e Pellizza da Volpedo.
Raffaello Sanzio, San Sebastiano, 1501-1502 ca., tempera e olio su tavola. Accademia Carrara, Bergamo
“L’Accademia Carrara occupa un posto speciale tra i musei italiani perché la sua collezione è composta da donazioni”, spiega lo storico dell’arte Keith Christiansen, curatore emerito del Metropolitan Museum di New York e membro della commissione per il nuovo allestimento dell’Accademia: “Il museo racconta non soltanto la storia dell’arte italiana, ma anche la storia del collezionismo. Io e miei colleghi abbiamo avuto il compito di mettere in luce l’unicità di questa collezione: perciò abbiamo scelto di dedicare ogni sala a un tema diverso, per offrire al visitatore un momento di riflessione, ma anche di enorme piacere”.
Giovanni Bellini, Madonna con il Bambino (Madonna di Alzano), 1487 circa, olio su tavola. Accademia Carrara, Bergamo
Oltre a un bistrot nuovo di zecca, al piano terra i visitatori troveranno perciò un allestimento incentrato sulla Carrara come “casa del collezionismo”, con ritratti e testimonianze legate agli oltre 260 donatori che hanno ne hanno arricchito le raccolte nei suoi 200 anni di storia. Al primo piano, invece, troverà spazio un vivace palinsesto di mostre temporanee con una duplice funzione: valorizzare i tesori custoditi nei depositi e accogliere prestiti nazionali e internazionali che coinvolgeranno i capolavori della collezione residente in racconti sempre nuovi.
Giovan Battista Moroni, Ritratto di gentiluomo ventinovenne, 1567, olio su tela. Accademia Carrara, Bergamo
Al secondo piano un itinerario articolato in 15 sale svelerà 300 opere di proprietà del museo esposte a rotazione: un viaggio nella storia della pittura dal Quattrocento all’Ottocento, punteggiato di gioielli come il San Sebastiano di Raffaello, le Madonne col Bambino di Giovanni Bellini, Carlo Crivelli e Andrea Mantegna, il Ritratto di Lucina Brembati di Lorenzo Lotto, il Lionello d’Este di Pisanello, il Gentiluomo ventinovenne di Giovan Battista Moroni, il Canal Grande da Palazzo Balbi di Canaletto, la Caterina Cornaro di Francesco Hayez, il Ricordo di un dolore di Pellizza da Volpedo. Un nuovo percorso esterno coperto, infine, collegherà tutti gli spazi della struttura, aprendo scorci inediti sul paesaggio.
Canaletto, Il Canal Grande da Palazzo Balbi, 1728 circa, olio su tela. Accademia Carrara, Bergamo
I lavori di rinnovamento del museo si apriranno a fine agosto e la nuova Accademia Carrara inaugurerà il 26 gennaio 2023, mentre per godere della bellezza del giardino sarà necessario attendere il 23 giugno.
Sono tre le grandi mostre previste per il prossimo anno, quando Bergamo sarà Capitale italiana della Cultura insieme a Brescia. L’esposizione inaugurale sarà dedicata al pittore Cecco del Caravaggio alias Francesco Boneri (1580-1630), il più misterioso degli allievi del Merisi, che possiamo riconoscere nelle vesti di modello in dipinti del maestro come Amor Vincit Omnia e Davide e Golia. Tra i più interessanti caravaggeschi in Europa, Boneri si racconterà al pubblico bergamasco attraverso circa 40 opere e prestiti prestigiosi, a confronto con dipinti di Caravaggio e di altri grandi artisti, come Savoldo, dai quali trasse ispirazione.
Francesco Hayez, Giorgio Cornaro inviato a Cipro dalla Repubblica Veneta fa conoscere alla regina Caterina Cornaro, sua parente, ch’ella non è più padrona del suo regno, poiché lo stendardo del Leone sventola già sulla fortezza dell’isola, 1842, olio su tela. Accademia Carrara, Bergamo
Il secondo appuntamento, in programma da giugno ad agosto 2023, esplorerà come le arti si siano accostate al tema della montagna, in dialogo con le vette che punteggiano i territori di Bergamo e Brescia. Protagonista dell’allestimento sarà la grande pittura di paesaggio ottocentesca, che si specchierà nelle fotografie contemporanee di Naoki Ishikawa in un progetto di Filippo Maggia.
Da settembre 2023, infine, un’altra grande mostra indagherà i legami tra pittura, letteratura e musica dalla fine del Settecento al fiorire del Romanticismo e del melodramma. Artisti come Francesco Hayez, Alexandre Cabanel e Domenico Induno dialogheranno con l’opera del bergamasco Donizetti, di Verdi, Bellini, Rossini, in un’epoca in cui, sulla tela come nei romanzi e sul palcoscenico, la rievocazione del passato diventa protagonista dell’immaginario collettivo.
Accademia Carrara, Bergamo. Rendering architetto Antonio Ravalli
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Le sorprese proseguono all’interno, con i tre livelli dell’imponente edificio neoclassico profondamente rinnovati su progetto dell’architetto Antonio Ravalli e adibiti ciascuno a una funzione differente, per valorizzare al meglio le preziose raccolte di casa: un viaggio lungo ben cinque secoli d’arte, con capolavori che spaziano da Pisanello a Botticelli, da Bellini a Mantegna, Raffaello, Tiziano, Lorenzo Lotto, Giovan Battista Moroni, fino a Tiepolo, Canaletto, Hayez e Pellizza da Volpedo.
Raffaello Sanzio, San Sebastiano, 1501-1502 ca., tempera e olio su tavola. Accademia Carrara, Bergamo
“L’Accademia Carrara occupa un posto speciale tra i musei italiani perché la sua collezione è composta da donazioni”, spiega lo storico dell’arte Keith Christiansen, curatore emerito del Metropolitan Museum di New York e membro della commissione per il nuovo allestimento dell’Accademia: “Il museo racconta non soltanto la storia dell’arte italiana, ma anche la storia del collezionismo. Io e miei colleghi abbiamo avuto il compito di mettere in luce l’unicità di questa collezione: perciò abbiamo scelto di dedicare ogni sala a un tema diverso, per offrire al visitatore un momento di riflessione, ma anche di enorme piacere”.
Giovanni Bellini, Madonna con il Bambino (Madonna di Alzano), 1487 circa, olio su tavola. Accademia Carrara, Bergamo
Oltre a un bistrot nuovo di zecca, al piano terra i visitatori troveranno perciò un allestimento incentrato sulla Carrara come “casa del collezionismo”, con ritratti e testimonianze legate agli oltre 260 donatori che hanno ne hanno arricchito le raccolte nei suoi 200 anni di storia. Al primo piano, invece, troverà spazio un vivace palinsesto di mostre temporanee con una duplice funzione: valorizzare i tesori custoditi nei depositi e accogliere prestiti nazionali e internazionali che coinvolgeranno i capolavori della collezione residente in racconti sempre nuovi.
Giovan Battista Moroni, Ritratto di gentiluomo ventinovenne, 1567, olio su tela. Accademia Carrara, Bergamo
Al secondo piano un itinerario articolato in 15 sale svelerà 300 opere di proprietà del museo esposte a rotazione: un viaggio nella storia della pittura dal Quattrocento all’Ottocento, punteggiato di gioielli come il San Sebastiano di Raffaello, le Madonne col Bambino di Giovanni Bellini, Carlo Crivelli e Andrea Mantegna, il Ritratto di Lucina Brembati di Lorenzo Lotto, il Lionello d’Este di Pisanello, il Gentiluomo ventinovenne di Giovan Battista Moroni, il Canal Grande da Palazzo Balbi di Canaletto, la Caterina Cornaro di Francesco Hayez, il Ricordo di un dolore di Pellizza da Volpedo. Un nuovo percorso esterno coperto, infine, collegherà tutti gli spazi della struttura, aprendo scorci inediti sul paesaggio.
Canaletto, Il Canal Grande da Palazzo Balbi, 1728 circa, olio su tela. Accademia Carrara, Bergamo
I lavori di rinnovamento del museo si apriranno a fine agosto e la nuova Accademia Carrara inaugurerà il 26 gennaio 2023, mentre per godere della bellezza del giardino sarà necessario attendere il 23 giugno.
Sono tre le grandi mostre previste per il prossimo anno, quando Bergamo sarà Capitale italiana della Cultura insieme a Brescia. L’esposizione inaugurale sarà dedicata al pittore Cecco del Caravaggio alias Francesco Boneri (1580-1630), il più misterioso degli allievi del Merisi, che possiamo riconoscere nelle vesti di modello in dipinti del maestro come Amor Vincit Omnia e Davide e Golia. Tra i più interessanti caravaggeschi in Europa, Boneri si racconterà al pubblico bergamasco attraverso circa 40 opere e prestiti prestigiosi, a confronto con dipinti di Caravaggio e di altri grandi artisti, come Savoldo, dai quali trasse ispirazione.
Francesco Hayez, Giorgio Cornaro inviato a Cipro dalla Repubblica Veneta fa conoscere alla regina Caterina Cornaro, sua parente, ch’ella non è più padrona del suo regno, poiché lo stendardo del Leone sventola già sulla fortezza dell’isola, 1842, olio su tela. Accademia Carrara, Bergamo
Il secondo appuntamento, in programma da giugno ad agosto 2023, esplorerà come le arti si siano accostate al tema della montagna, in dialogo con le vette che punteggiano i territori di Bergamo e Brescia. Protagonista dell’allestimento sarà la grande pittura di paesaggio ottocentesca, che si specchierà nelle fotografie contemporanee di Naoki Ishikawa in un progetto di Filippo Maggia.
Da settembre 2023, infine, un’altra grande mostra indagherà i legami tra pittura, letteratura e musica dalla fine del Settecento al fiorire del Romanticismo e del melodramma. Artisti come Francesco Hayez, Alexandre Cabanel e Domenico Induno dialogheranno con l’opera del bergamasco Donizetti, di Verdi, Bellini, Rossini, in un’epoca in cui, sulla tela come nei romanzi e sul palcoscenico, la rievocazione del passato diventa protagonista dell’immaginario collettivo.
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