Dal 26 agosto al 15 novembre a Milano

La Grande Madre: una prospettiva di genere sull'arte e la cultura contemporanea

Nathalie Djurberg It’s the Mother, 2008 video di animazione
 

Ludovica Sanfelice

24/08/2015

Milano - Expo in Città cala un altro asso per il programma culturale collegato al secondo trimestre dell’Esposizione universale milanese presentando quello che l’assessore Del Corno definisce “un viaggio straordinario nella storia dell’arte e della cultura italiana e internazionale legato alla figura della madre, che più di tutte incarna l’idea della nutrizione, tema centrale di Expo2015”.

Curata da Massimiliano Gioni, e prodotta nel quadro di un ampio dialogo tra pubblico e privato che vede come interlocutore principale la Fondazione Nicola Trussardi, la mostra "La grande madre" si accomoderà su un superficie di 2mila metri quadri al piano nobile di Palazzo Reale, dove dal 26 agosto al 15 novembre saranno esposte opere di centoventisette artiste e artisti internazionali: rappresentazioni della maternità dalle avanguardie di inzio Novecento ai giorni nostri.

La prospettiva di genere, tesa a ricordare e ribadire la centralità della donna nella società, diventerà strumento per riflettere sullo sviluppo del pianeta – tema generale di Expo. Il potere della donna, inteso in senso generativo e creativo, sarà infatti il seme di un discorso che si amplierà ad includere anche il potere negato alle donne, così come il potere conquistato. Dalla rappresentazione della maternità si passerà dunque alle lotte per l’emancipazione, le trasformazioni della sessualità, dei generi, della percezione del corpo e dei suoi desideri. Processi che in alcune aree della terra soffrono rallentamenti e terribili violenze.

Concepita come un museo temporaneo nel quale si combinano storia dell’arte e cultura visiva,l’esposizione ricostruirà una narrazione trasversale del ventesimo secolo, esplorando i miti e i cliché del femminile, e trattando la figura della donna come soggetto e non più solo come oggetto della rappresentazione. Grazie alle molte opere in mostra si farà quindi largo un’idea di madre complessa e non così rassicurante come si suole pensarla, frutto di desideri, ansie e aspirazioni individuali e collettive, maschili e femminili.


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