Dal 4 marzo al 4 giugno
Guercino a Piacenza

Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino, Affreschi della Cupola del Duomo di Piacenza, 1626-1627
Francesca Grego
02/03/2017
Piacenza - Conto alla rovescia per le celebrazioni di Guercino a Piacenza, che dal 4 marzo la città emiliana dedica all’arte di Giovanni Francesco Barbieri, detto il Guercino, pittore seicentesco nativo della vicina Cento (Ferrara), che qui ha lasciato notevoli testimonianze.
Al centro della manifestazione gli splendidi affreschi della cupola della Cattedrale, tra i vertici assoluti della produzione dell’artista, con i profeti dell’Antico Testamento, le scene dell’infanzia di Cristo e le otto Sibille.
I visitatori avranno per la prima volta la possibilità di ammirarli da vicino, con la nuova illuminazione realizzata da Davide Groppi, in un percorso che si snoda fra scale e sottotetti, fino alla galleria interna della cupola, dove lo sguardo spazia dagli affreschi alla vista dall’alto sull’immensa mole del Duomo.
A introdurre l’itinerario una sala multimediale con un videowall lungo 10 metri, per uno spettacolare racconto della storia dell’opera: dalla commissione del vescovo Linati, nel clima della Controriforma, alla lavorazione vera e propria, tra aneddoti e interessanti dettagli sul metodo del Guercino.
Seconda fondamentale tappa della manifestazione, la mostra Guercino tra sacro e profano, allestita presso la Cappella Ducale di Palazzo Farnese dal 4 marzo al 4 giugno. Venti dipinti illustrano la “poetica degli affetti” che accomuna pale d’altare e quadri da stanza di soggetto profano, ripercorrendo la produzione del pittore dalle prime esperienze sotto l’influenza del bolognese Lodovico Carracci, fino al viaggio a Roma e alle committenze dei più facoltosi signori d’Italia e d’Europa.
Al centro della manifestazione gli splendidi affreschi della cupola della Cattedrale, tra i vertici assoluti della produzione dell’artista, con i profeti dell’Antico Testamento, le scene dell’infanzia di Cristo e le otto Sibille.
I visitatori avranno per la prima volta la possibilità di ammirarli da vicino, con la nuova illuminazione realizzata da Davide Groppi, in un percorso che si snoda fra scale e sottotetti, fino alla galleria interna della cupola, dove lo sguardo spazia dagli affreschi alla vista dall’alto sull’immensa mole del Duomo.
A introdurre l’itinerario una sala multimediale con un videowall lungo 10 metri, per uno spettacolare racconto della storia dell’opera: dalla commissione del vescovo Linati, nel clima della Controriforma, alla lavorazione vera e propria, tra aneddoti e interessanti dettagli sul metodo del Guercino.
Seconda fondamentale tappa della manifestazione, la mostra Guercino tra sacro e profano, allestita presso la Cappella Ducale di Palazzo Farnese dal 4 marzo al 4 giugno. Venti dipinti illustrano la “poetica degli affetti” che accomuna pale d’altare e quadri da stanza di soggetto profano, ripercorrendo la produzione del pittore dalle prime esperienze sotto l’influenza del bolognese Lodovico Carracci, fino al viaggio a Roma e alle committenze dei più facoltosi signori d’Italia e d’Europa.
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